Banca centrale Svizzera azzera i tassi. Verso New Normal tassi negativi?

Laura Naka Antonelli

19 Giugno 2025 - 12:00

“Colpa” del franco svizzero e della minaccia della deflazione, che si è già fatta realtà. La Banca centrale svizzera taglia i tassi allo zero.

Banca centrale Svizzera azzera i tassi. Verso New Normal tassi negativi?

La Banca centrale svizzera - Swiss National Bank (SNB) - ha annunciato di aver tagliato i tassi di interesse di 25 punti base, portandoli allo zero, come da attese.

Alcuni economisti avevano previsto un maxi taglio di 50 punti base, che avrebbe riportato il Paese ai tempi dei tassi negativi: opzione che viene considerata tuttora realistica, visto che la Svizzera fa fronte alla minaccia della deflazione.

Tutta colpa dell’apprezzamento del franco svizzero, seguito alla decisione di diversi investitori di andare a caccia di safe haven-asset rifugio dopo il panico per i dazi di Trump piombato sui mercati.

I buy fioccati sul franco hanno alimentato la paura del ritorno di una condizione di deflazione nel Paese, confermata dall’ultimo dato relativo all’inflazione, che è stato accompagnato da un segno meno.

Nell’annunciare la decisione sui tassi, la SNB ha dichiarato di essere pronta a intervenire sul mercato del forex in caso di bisogno.

Le nuove previsioni economiche della Banca centrale Svizzera: PIL e inflazione più giù

Comunicate dalla banca centrale le nuove proiezioni macroeconomiche: quelle sul PIL del 2025, stimato in crescita tra l’1% e l’1,5%, sono state lasciate invariate, mentre per il 2026 ora si prevede una crescita compresa ancora tra l’1% e l’1,5%, rispetto al +1,5% precedentemente stimato.

Per quanto riguarda l’inflazione, il nuovo outlook conferma la preoccupazione da parte della banca centrale per un processo disinflazionistico che potrebbe confermarsi troppo accentuato: il CPI del 2025 è atteso allo 0,2% (rispetto al precedente 0,4%); per il 2026 la Banca centrale svizzera stima un indice allo 0,5% (rispetto al precedente 0,8%), e per il 2027 le attese sono di una crescita dell’inflazione pari a +0,7%, rivista al ribasso rispetto all’ aumento pari a +0,8% stimato in precedenza.

Nel commentare le nuove proiezioni, la SNB ha precisato che l’outlook “si basa sull’assunto che il tasso guida BNS rimanga pari allo 0% lungo l’intero orizzonte previsivo ”, aggiungendo che “senza la riduzione del tasso decisa quest’oggi, la previsione si attesterebbe a un livello più basso”.

Nel comunicato con cui la Banca centrale svizzera ha fatto l’annuncio sui tassi, si legge che “l’outlook per l’economia della Svizzera rimane incerto” e che “l’outlook per l’economia globale nei prossimi trimestri si è deteriorato, a causa dell’aumento delle tensioni commerciali ”.

Sul fronte dei prezzi, in Svizzera “le pressioni inflazionistiche sono diminuite rispetto al trimestre precedente”.

La Swiss National Bank ha confermato l’intenzione di “continuare a monitorare attentamente la situazione” e di “aggiustare la politica monetaria se necessario”. Ancora, la SNB “ rimane pronta a essere attiva nel mercato del forex in base alle necessità ”.

Così ancora il comunicato della istituzione:

“Nel suo scenario di base la Banca nazionale ipotizza un indebolimento della crescita economica mondiale nei trimestri a venire. Negli Stati Uniti l’inflazione potrebbe salire. In Europa vi è da attendersi, per contro, un ulteriore calo della pressione inflazionistica. Il grado di incertezza riguardo a questo scenario per l’economia mondiale rimane elevato. Ad esempio, le barriere commerciali potrebbero essere ulteriormente innalzate e portare a un maggiore rallentamento dell’economia mondiale. Al tempo stesso non è da escludere che la politica fiscale sostenga la crescita più del previsto. In Svizzera, nel primo trimestre di quest’anno il prodotto interno lordo (PIL) ha registrato una crescita sostenuta. Tale evoluzione è stata tuttavia in larga misura influenzata dal fatto che, come anche in altri paesi, parte delle esportazioni verso gli Stati Uniti è stata anticipata. Al netto di tali effetti emerge una dinamica più moderata. Dopo un primo trimestre robusto, la crescita dovrebbe regredire e risultare piuttosto contenuta nel prosieguo dell’anno”.

Tassi negativi in Svizzera entro la fine del 2025?

Il taglio di oggi della SNB, che ha portato i tassi a zero, non dovrebbe essere l’ultimo. Alle prese con un tasso di inflazione che, nel mese di maggio, è tornato negativo per la prima volta dal marzo del 2021, la Svizzera potrebbe tornare indietro nel tempo, all’era dei tassi negativi, che ha abbandonato nel 2022 quando la sua banca centrale, insieme a molte altre nel mondo, ha iniziato ad alzare i tassi a fronte di un risveglio troppo immediato dell’inflazione.

Va tuttavia ricordato che qui l’accelerazione dei prezzi è stata meno significativa che in altre aree dell’economia mondiale. In Svizzera, l’inflazione ha testato infatti il suo record, alla metà del 2022, al 3,5%, a fronte di prezzi schizzati al ritmo superiore del 9% negli Stati Uniti e fino a +10% in Europa.

Le previsioni economiche appena rese note dall’SNB avallano la prospettiva di un ritorno ai tassi negativi nel Paese.

Già prima della decisione sui tassi di oggi Adrian Prettejohn, economista di Capital Economics, aveva pronosticato un ulteriore taglio dei tassi di interesse, in Svizzera, fino al territorio negativo, ovvero fino al -0,25% entro il 2025, non escludendo uno scenario di tassi ancora più negativi:

Esiste il rischio che la SNB vada ancora oltre in futuro, nel caso in cui le pressioni inflazionistiche non inizino a salire, con i tassi che potrebbero scendere fino a -0,75% ”, come avvenne nel 2015.

Parla Schlegel, governatore SNB: sul punto di entrare in territorio tassi negativi

A inaugurare una possibile era di tassi negativi in Svizzera è stato oggi lo stesso presidente della Swiss National Bank Martin Schlegel, che lo ha detto chiaro e tondo: “ Siamo sul punto di entrare nel territorio dei tassi negativi ”, aggiungendo che “continueremo a monitorare la situazione e ad aggiustare i tassi se necessario” e ricordando che “i tassi negativi sono stati uno strumento importante in passato” e che “ siamo consapevoli degli effetti indesiderati dei tassi di interesse negativi ”.

Allo stesso tempo, “il taglio dei tassi di oggi è utile per contrastare le pressioni inflazionistiche più basse”. Schlegel ha aggiunto che “ non possiamo mai escludere alcuna misura sui tassi di interesse ” e che “abbiamo discusso molte opzioni”.

Il commento dell’analista e la reazione del franco svizzero su dollaro post Fed e su euro

Così Gregor Kapferer, Head of Swiss bonds, Vontobel, commenta l’esito della riunione odierna della Swiss National Bank.

“Come da attese, la Banca Nazionale Svizzera (BNS) ha deciso di tagliare il tasso di riferimento di 25 punti base allo 0%, in linea con le nostre aspettative, e di mantenere l’attuale tiering. Questa decisione fa seguito ai dati relativi all’inflazione moderata e alle prospettive economiche in flessione. La BNS deve inoltre far fronte alla forza del franco svizzero, in particolare rispetto all’euro, e intende affrontare questo problema con il taglio dei tassi. L’approccio cauto suggerisce che sarà necessario un ulteriore monitoraggio dell’inflazione e dei rischi valutari. Ulteriori adeguamenti potrebbero essere necessari se le condizioni dovessero peggiorare. I mercati dei tassi d’interesse hanno registrato un sell off moderato, con il rendimento dei titoli di Stato svizzeri a 10 anni in rialzo di 4 pb, mentre il franco svizzero si è leggermente apprezzato rispetto alle principali valute, come conseguenza del venir meno del rischio di un taglio di 50 punti base”.

Occhio dunque al rapporto di cambio EUR-CHF (Euro- Franco svizzero) ma anche all’ USD-CHF non solo dopo l’annuncio sui tassi da parte della Banca centrale Svizzera, ma anche all’indomani del Fed Day, che ha visto la Federal Reserve di Jerome Powell lasciare i tassi sui fed funds USA ancora invariati, all’interno della forchetta compresa tra il 4,25% e il 4,5%. E a dispetto di Trump.

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