Azioni Leonardo sbandano a Piazza Affari dopo i conti. Cosa dicono gli analisti

Laura Naka Antonelli

06/11/2025

I numeri relativi ai primi nove mesi del 2025 annunciati da Leonardo. La reazione delle azioni quotate sul Ftse Mib di Piazza Affari.

Azioni Leonardo sbandano a Piazza Affari dopo i conti. Cosa dicono gli analisti

Azioni Leonardo sotto osservazione sul Ftse Mib anche oggi, all’indomani della pubblicazione dei conti relativi ai primi nove mesi del 2025.

Nella sessione di ieri, il titolo del colosso della difesa italiano ha accelerato al rialzo subito dopo la comunicazione dei numeri azzerando le perdite accusate nella prima parte delle contrattazioni di Piazza Affari, quando aveva perso il 2,5%, per salire fino a +2%, prima di tornare a perdere terreno e chiudere attorno a quota 50,50 euro.

Oggi, giovedì 6 novembre, nuovi sell si abbattono contro il titolo, che accelera al ribasso soffrendo un calo di quasi il 3% bucando la soglia psicologica di 90 euro, ed estendendo così la perdita dell’ultimo mese di contrattazioni a una ritirata che supera l’11,5%.

Leonardo: utile netto in rialzo +28% nel III trimestre. Gli ordini e il calo dell’indebitamento

Ieri Leonardo ha annunciato di avere terminato i primi nove mesi del 2025 con un utile netto pari a € 466 milioni (+28% su base annua); un portafoglio ordini che ha raggiunto quota € 47,3 miliardi e un rialzo dei ricavi e dell’EBITAin linea con le aspettative e con il percorso di crescita sostenibile previsto dal Piano industriale”.

L’azienda, attentamente monitorata a Piazza Affari per l’impatto che la decisione dell’UE di incrementare le spese per la difesa in Europa avrà sulla sua redditività, e anche per la recente alleanza con Thales e Airbus per dar vita a un gigante dello spazio anti-Starlink, ha annunciato anche di aver assistito nel periodo al “ miglioramento del Free Operating Cash Flow (FOCF), a dimostrazione dell’efficacia delle azioni intraprese” e al calo dell’indebitamento netto di gruppo, sceso a € 2.313 milioni. La flessione è stata pari a -25,9% su base annua.

Il commento dell’AD Cingolani e l’annuncio del nuovo CFO Giuseppe Aurilio

Così Roberto Cingolani, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Leonardo, nell’annunciare anche la nomina da parte del CDA di Giuseppe Aurilio come nuovo Chief Financial Officer (CFO) dell’azienda:

“I dati dei primi nove mesi del 2025 evidenziano il positivo andamento del Gruppo. Volumi in costante crescita e una solida redditività supportano il nostro posizionamento competitivo sul mercato domestico e internazionale. Confermiamo le guidance 2025 - riviste al rialzo lo scorso luglio con più sfidanti target a livello di ordini, FOCF e indebitamento netto - e il nostro impegno per la puntuale esecuzione del Piano Industriale che sta avanzando lungo le linee strategiche individuate. Abbiamo proseguito il nostro percorso di crescita inorganica con l’acquisizione di Iveco Defence e, nell’ambito dello sviluppo delle alleanze europee, abbiamo siglato il MoU con Airbus e Thales per la creazione di una nuova società nel settore spaziale. Operazione che si pone l’obiettivo di rafforzare l’autonomia strategica dell’Europa nello spazio e che accresce il nostro ruolo di player di riferimento nel settore AD&S. A seguito della nomina del nuovo Chief Financial Officer, ringrazio, a nome del Gruppo, Alessandra Genco per il prezioso contributo assicurato nel corso degli anni”.

Il commento degli analisti di Equita all’indomani dei conti di Leonardo

In evidenza la nota con cui gli analisti di Equita SIM hanno riassunto e commentato i conti di Leonardo. La visione sulle azioni rimane positiva, a fronte di un target price a quota 55 euro.

La SIM fatto notare che i risultati del terzo trimestre del gigante della difesa “sono stati superiori alle attese del consensus”, soprattutto sul fronte “EBITA (trainati da difesa ed elicotteri) e ordini (+58% YoY a circa 7 miliardi, col contratto di manutenzione per gli Eurofighter del Kuwait di circa 1 miliardo)”.

I conti sono stati ben migliori delle stesse previsioni che erano state elaborate dalla SIM milanese, che ha fatto notare che solo il FCF si è confermato lievemente peggiore delle loro attese.

Equita ha ricordato inoltre la guidance di Leonardo, che è stata confermata, è che è allineata sia all’outlook elaborato dalla SIM che alle previsioni del consensus. Per la precisione:

  • Ricavi +5% a 18.6 miliardi, rispetto ai 18,5 miliardi attesi da Equita e ai 18,9 miliardi previsti dal consensus raccolto dalla società.
  • EBITA +9% a circa 1,66 miliardi, in linea con gli 1,66 miliardi attesi sia da Equita che dal consensus.
  • Ordini +7% a 22,25-22,75 miliardi, (con le previsioni che sono state riviste al rialzo a luglio dai precedente 21,4 miliardi), rispetto ai 22,5 miliardi attesi sia da Equita SIM che dal consensus.
  • FCF in rialzo di circa 0,92-0,98 miliardi di euro (stima rivista al rialzo anche in questo caso a luglio da Leonardo dai precedenti 0,87 miliardi attesi), rispetto all’aumento di 0,93 miliardi previsti da Equita e ai +0,94 miliardi attesi dal consensus.
  • Debito netto di circa 1,1 miliardi di euro, rispetto alle stime di Equita di 1,07 miliardie di 1,18 miliardi del consensus.

Le indicazioni emerse dalla conference call post conti. I commenti del CEO Cingolani

A seguito della pubblicazione dei conti, Equita ha scritto di aver apportato aggiustamenti limitati alle proprie stime su Leonardo per il 2025, precisando di prevedere una crescita dei ricavi del 3%, un EBITA invariato, un utile netto in calo del 2% a causa di maggiori oneri non ricorrenti e un FCF in crescita dell’8%. Confermata la confermando la SOTP (Sum of the Parts).

Dalla conference call di Leonardo sono emerse alcune indicazioni chiave.

In particolare, riguardo all’acquisizione di Iveco Defence (al momento non inclusa nelle stime) il gruppo capitanato dal CEO Roberto Cingolani ha confermato che il completamento del deal avverrà nel primo trimestre del 2026 e che Leonardo “è al lavoro per capire se tenere l’intera società (nel caso esborso di competenza 1,7 miliardi pari a EV/EBITDA di 12 volte)”, ha riportato ancora Equita, o se “ cedere la parte civile a Rheinmetall, come inizialmente previsto”.

Cingolani ha inoltre sottolineato, riguardo al dossier Hensoldt, che Leonardo sta continuando a dialogare con il governo tedesco: “Mi sono reso disponibile a discutere con Hensoldt e con le autorità su quale potrebbe essere lo scenario migliore per noi e per Leonardo”, ha detto l’amministratore delegato di Leonardo, sottolineando che l’azienda potrebbe anche “disinvestire e uscire” ma che, a quel punto, dovrebbe poi “ reinvestire in qualcosa di strategico ”.

Da segnalare che Leonardo detiene una quota del 23% nel capitale di Hensoldt, che vede come primo azionista il governo tedesco, che in mano ha una partecipazione pari a circa il 25%.

Ancora, Equita ha fatto notare che, nel corso della conference call, l’azienda ha fatto notare che, nel corso del 2025, i costi non ricorrenti sotto la linea operativa saranno leggermente superiori allo scorso anno per effetto del settlement per NH90 e che, per quanto riguarda il risparmio dei costi, l’ammontare nei primi 9 mesi del 2025 è stato pari a 216 milioni, fattore che rende secondo la SIM visibile l’obiettivo per quest’anno di 280 milioni.

Sotto i riflettori anche la diluizione della partecipazione in Avio dal 28,7% al 19,3%, che è stata decisa in quando Leonardo, ha ricordato Equita, non è interessata a un progetto che diventa fornitore di motori per missili concorrenti di MBDA di cui LDO è azionista col 25%.

Nella conference call di ieri il numero uno di Leonardo Roberto Cingolani ha infatti fatto notare che “non ha senso” investire in due aziende attive nel settore missilistica.

Infine, la SIM ha sottolineato che il colosso non ha ancora quantificato l’aumento della capacità produttiva, ma la SIM ritiene che sia “ inevitabile un rialzo alla luce delle numerose opportunità di business”.

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