Tegole su FCA: arrestato manager per scandalo dieselgate, ma non solo

C. G.

25/09/2019

25/09/2019 - 08:08

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Azioni FCA alle prese con la Corte UE, le notizie sui vantaggi fiscali e l’arresto di un manager

Tegole su FCA: arrestato manager per scandalo dieselgate, ma non solo

Per le azioni FCA la giornata di ieri si è rivelata decisamente impegnativa.

Prima è giunta la notizia relativa alla pronuncia della Corte UE, che ha obbligato l’azienda a ripagare al Lussemburgo 30 milioni di euro di arretrati. Poi, come un fulmine a ciel sereno, sono arrivate preoccupati voci dall’Olanda in merito alla possibile riduzione dei vantaggi fiscali per le multinazionali.

Infine, un manager di Fiat Chrysler è stato arrestato poiché coinvolto probabilmente nel mai sopito scandalo dieselgate nel quale è stata trascinata ieri anche Volkswagen.

Quella che era iniziata come una seduta negativa si è tramutata poi in una sessione a dir poco pessima e le azioni FCA sono arrivate a perdere tra i 2 e i 3 punti percentuali tra Milano e New York.

Azioni FCA: manager arrestato su scandalo emissioni

Se nelle prime ore di ieri le azioni FCA sono state messe a tappeto soltanto dalla Corte europea e dal possibile addio ai vantaggi fiscali olandesi, nel pomeriggio le cose sono peggiorate.

Emanuele Palma, un dirigente e ingegnere dell’azienda, è stato arrestato con l’accusa di aver falsificato i test sui motori diesel e, così facendo, di aver tratto in inganno i consumatori e violato la normativa sulla tutela ambientale.

La notizia ha enfatizzato la discesa del titolo che a Piazza Affari ha chiuso ieri con un rosso del 2,03%. A New York, invece, le azioni FCA hanno archiviato la seduta con un sonoro -2,99%.

Le decisioni della Corte UE

Qualche tempo fa, Lussemburgo e la quotata di Piazza Affari hanno stipulato un accordo in virtù del quale all’azienda sono stati scontati ben 30 milioni di euro.

Nulla di male se non fosse che le autorità, in particolar modo il commissario alla Concorrenza Margrethe Vestager, si sono scagliate contro la suddetta intesa giudicandola illecita.

Da qui la decisione dell’UE di richiedere a FCA il pagamento della somma mancante e il successivo ricorso di Fiat Chrysler. Un ricorso che tuttavia la Corte europea ha deciso di respingere imponendo all’azienda italoamericana di sborsare ben 30 milioni di euro di imposte arretrate. La discesa delle azioni FCA ieri è stata evidente.

Non è stata soltanto l’italoamericana a scagliarsi contro la pronuncia del tribunale: anche il Lussemburgo si è detto pronto a presentare un nuovo ricorso.

Addio vantaggi fiscali?

Anche le notizie giunte dall’Olanda hanno influito ieri sull’andamento delle azioni FCA. Il Paese si è detto pronto a rivoluzionare profondamente il sistema fiscale vigente, cosa che potrebbe impattare non poco sulle grandi aziende operanti nel territorio.

Le novità avranno l’obiettivo di impedire alle multinazionali di sfruttare le leggi esistenti per pagare meno tasse e cercheranno di imporre dei limiti alle imposte dovute. Anche colossi del calibro di Ikea, e Google potrebbero risentirne.

Tra le novità fiscali dall’Olanda, la pronuncia della Corte UE e l’arresto del manager Palma le azioni FCA hanno bruciato ampio terreno sia a Milano che a New York.

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