Autonomi, rinvio acconto novembre 2023 più vicino. Addio tasse in anticipo

Nadia Pascale

09/10/2023

Potrebbe saltare già da novembre 2023 il pagamento dell’acconto delle tasse per i lavoratori autonomi. C’è attesa per tutte le partite Iva.

Autonomi, rinvio acconto novembre 2023 più vicino. Addio tasse in anticipo

Ormai si dà per certo il rinvio dell’acconto di novembre per i lavoratori autonomi e la possibilità di rateizzare le somme a partire da gennaio 2024. Inizialmente la novità riguarderà solo le partite Iva con un fatturato che non supera un determinato tetto.

La Riforma Fiscale prevede diverse fasi di lavoro, la prima fase era l’approvazione della legge di delega fiscale. Superata questa fase, la palla è passata ai professionisti ed esperti del settore che hanno redatto diversi dossier sui vari punti della riforma con l’obiettivo di arrivare a decreti delegati che siano il più possibile «condivisi» tra le parti sociali. Anche questa fase di lavoro è terminata e il dossier su cui il Governo è maggiormente impegnato, come dichiarato dal Ministro Giorgetti e vice Leo, in questo momento riguarda l’eliminazione graduale dell’acconto fiscale attualmente fissato al mese di novembre.

Si sta cercando di stabilire il tetto di fatturato per includere gli interessati nella novità fiscale, ma finalmente si potrà dire addio al pagamento delle tasse in anticipo per i lavoratori autonomi che, solitamente, a novembre si trovano a pagare già le imposte per l’anno successivo senza neanche sapere quanto fattureranno realmente.
Il principio è contenuto nella legge delega e, ormai, è richiesto a gran voce dagli autonomi e dai professionisti da diversi anni

Chi riguarderà il rinvio dell’acconto di novembre?

Le parole del presidente della Commissione attività produttive della Camera Alberto Gusmeroli, intervenuto al VII Congresso dell’Istituto nazionale tributaristi, non lasciano spazio a dubbi: l’acconto delle tasse pagato a novembre slitterà a gennaio e la novità con molta probabilità entrerà in vigore già dal prossimo mese.

Si tratta di un’importante misura fiscale che di fatto non incide sulle entrate tributarie, ma semplicemente concede un po’ di respiro ai lavoratori autonomi e proprio tale caratteristica la rende facilmente applicabile anche in breve tempo.

Inizialmente la novità investirà solo le partite Iva con fatturato più modesto, si parla di fatturato annuo che non superi i 500 mila euro. L’iniziativa potrebbe coinvolgere circa 3 milioni di soggetti che vedrebbero rimandare l’odiato acconto di novembre. Quando la misura entrerà a regime, invece, saranno coinvolte tutte le partite Iva. Già da novembre 2024 dovrebbero essere coinvolti tutti i lavoratori autonomi. La successiva fase, come dichiarato, riguarderà i lavoratori dipendenti.

Niente acconto di novembre, ma quando e come si paga?

L’acconto a novembre, quindi, con molta probabilità non si dovrà più versare. La somma dovuta dovrà essere versata, invece, in 6 rate mensili da gennaio a giugno dell’anno successivo (che poi è quello a cui l’acconto, appunto, si riferisce). In questo modo i lavoratori autonomi avrebbero la possibilità di pagare la tassazione quasi mensilmente se si pensa che l’acconto coprirebbe il primo semestre dell’anno e che il saldo, risultante dal conguaglio della dichiarazione dei redditi di giugno, potrà anch’esso essere rateizzato fino a ottobre.

Una grossa novità che toglierebbe ai lavoratori autonomi i due salassi annuali, quello di giugno (già rateizzabile) e quello di novembre che nella maggior parte dei casi si sovrappone anche al versamento contributivo per chi ha una cassa previdenziale professionale.

Un intervento senza costi

Il responsabile del Fisco della Lega, tra l’altro fa notare che il rinvio dell’acconto di novembre non rappresenta un costo per le casse dello Stato e proprio per questo non andranno trovate coperture per attuarlo. Si tratta, infatti, solo di un rinvio e secondo Istat ed Eurostat una misura di questa portata non necessita di coperture per essere attuata.

Per quest’anno il rinvio dovrebbe essere limitato solo a partite Iva con fatturato medio-basso per limitare l’ammanco di cassa nei mesi di rinvio.

La misura va bilanciata anche per i dipendenti con redditi bassi

Se la misura di spalmare l’acconto di novembre in 6 rate l’anno successivo, si dovrà intervenire bilanciando anche lato dipendenti e l’ipotesi più accreditata è quella di anticipare la detassazione delle tredicesima per i redditi bassi.

Il vice-ministro Maurizio Leo sottolinea che le novità non finiscono qui perché un altro settore del Fisco su cui si sta lavorando già da adesso è quello relativo alle sanzioni che dovranno essere allineate a quelle dell’Unione Europea, attualmente sono troppo elevate e a sancirlo è anche la Corte Costituzionale nella sentenza 46 del 2023.

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