Stipendi e pensioni più alte, il governo prepara il nuovo decreto: ecco quando scattano gli aumenti

Stefano Rizzuti

12 Luglio 2022 - 15:27

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Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha incontrato i leader di Cgil, Cisl e Uil e ha spiegato che interverrà per innalzare salari e pensioni: ecco quando potrebbero scattare gli aumenti.

Stipendi e pensioni più alte, il governo prepara il nuovo decreto: ecco quando scattano gli aumenti

Salari più alti, aumenti delle pensioni e misure per sostenere il reddito delle famiglie: per ora sono solo promesse, interventi che non hanno ancora un’applicazione concreta né una quantificazione in termini di risorse. Ma dopo l’incontro tra i sindacati e il governo si apre un primo spiraglio per un intervento in tempi brevi per contrastare l’inflazione.

All’incontro con i leader di Cgil, Cisl e Uil hanno partecipato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, e i ministri Andrea Orlando, Giancarlo Giorgetti, Stefano Patuanelli e Renato Brunetta. La richiesta delle sigle sindacali è stata quella di mettere in campo subito nuove misure contro l’inflazione e il crollo del potere d’acquisto, sostenendo salari e pensioni.

Tra le richieste si sottolinea anche la necessità di pensare a uno scostamento di bilancio per reperire nell’immediato le risorse necessarie per interventi che siano strutturali e non sporadici. Qualche apertura del governo c’è stata, ma non tutti i sindacati si dicono soddisfatti parlando di promesse vaghe. Nell’incontro si è discusso soprattutto di taglio del cuneo fiscale, rinnovo dei contratti e lavoro povero. Ma cosa è stato deciso e cosa succederà nelle prossime settimane?

Stipendi e pensioni più alte, da quando?

I sindacati hanno chiesto un intervento immediato al governo per aiutare da subito le famiglie. Secondo Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl, l’incontro di oggi potrebbe essere decisivo in tal senso, tanto che il governo potrebbe prendere una decisione sul tema entro la pausa estiva: la discussione riguarderà questioni come i salari, le pensioni e il reddito delle famiglie.

La speranza delle sigle sindacali è che arrivi entro l’estate un nuovo decreto contenente misure a sostegno dei cittadini e delle imprese: sia sul fronte bollette e carburante che sui salari. Resta però da capire il nodo cruciale: di quale portata sarà quest’intervento? Si tratterà di una misura cuscinetto da andare poi a rinforzare con la legge di Bilancio o sarà qualcosa di più strutturale e quindi più dispendioso?

Lavoro e pensioni, cosa succede ora

Il governo ha proposto ai sindacati di dare vita a una serie di incontri per affrontare tutti i temi più caldi: non solo stipendi e pensioni, ma anche Pnrr e transizione energetica, per arrivare fino alla legge di Bilancio. Il prossimo incontro si dovrebbe tenere il 26 o il 27 luglio.

Oltre agli incontri il governo aprirà anche dei tavoli permanenti, come voluto dal ministro del Lavoro Andrea Orlando, su temi come il taglio del cuneo fiscale, la lotta alla precarietà e il salario minimo. I tavoli si terranno a partire dal 23 luglio.

Quali potrebbero essere i primi interventi

Come chiesto da Sbarra bisogna affrontare subito quella che definisce come l’emergenza su salari e pensioni. Innanzitutto confermando il taglio delle accise sulla benzina, poi ampliando anche gli sconti in bolletta. Per mettere subito in campo queste misure, a suo giudizio, si potrebbe aumentare la tassazione sulle aziende energetiche.

Anche Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil, chiede di intervenire subito senza aspettare la manovra, i cui effetti non si potrebbero vedere prima di gennaio 2023. Inoltre ciò che chiede Bombardieri è un intervento strutturale, non un altro bonus dopo quello da 200 euro: per i lavoratori, per esempio, si punta a un aumento del netto in busta paga.

Tra i sindacati il più scettico sembra essere la Cgil. Il suo segretario, Maurizio Landini, parla di un incontro che non ha portato a risposte concrete o alla soluzione dei problemi, perché nelle promesse del governo mancano i numeri, essenziali per capire di che tipo d’intervento si parla. Anche Landini ribadisce l’importanza di intervenire subito su salari e pensioni, già entro fine luglio, senza aspettare la legge di Bilancio.

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