Il paradosso delle assunzioni Inps: previste dal decreto Quota 100, bloccate dalla Legge di Bilancio

Simone Micocci

11 Gennaio 2019 - 10:32

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Assunzioni Inps bloccate fino a novembre 2019, ma serve nuovo personale per gestire le richieste per Quota 100 e reddito di cittadinanza.

Il paradosso delle assunzioni Inps: previste dal decreto Quota 100, bloccate dalla Legge di Bilancio

Il decreto che introduce la Quota 100 - rinviato alla prossima settimana - autorizza l’Inps a procedere con nuove assunzioni per far fronte alle numerose domande per il pensionamento che verranno presentate nei prossimi mesi.

Allo stesso tempo, il decreto prevede nuove assunzioni nei centri per l’impiego, così da avere abbastanza navigator per gestire tutti i beneficiari del reddito di cittadinanza.

Stando a quanto stabilito dal decreto, quindi, presto ci saranno nuove offerte di lavoro presso l’Inps; tuttavia, potrebbe non essere così poiché ciò sembra contrastare con quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2019 con la quale le assunzioni nel pubblico impiego (ad eccezione di alcuni settori) sono state congelate fino a novembre.

A tal proposito nelle scorse settimane lo stesso Presidente dell’Inps, Tito Boeri, si è scagliato contro la decisione del Governo di bloccare le assunzioni nella Pubblica Amministrazione, sostenendo che ciò potrebbe avere delle ripercussioni “critiche” per l’Inps, visto che il numero di personale in attività è insufficiente per gestire la mole di lavoro prevista.

Quindi, mentre per le assunzioni nei centri per l’impiego non ci dovrebbero essere problemi (visto che il personale dovrebbe essere contrattualizzato dall’Anpal) per il reclutamento di personale all’interno dell’Inps si rischia un vero e proprio paradosso.

Assunzioni Inps nel decreto per Quota 100

Nell’articolo 26 del testo del decreto con cui verrà introdotta la Quota 100, si autorizza l’Inps all’assunzione di nuovo personale per un limite di spesa di 50 milioni di euro nel 2019.

D’altronde in questi mesi l’Inps si troverà a gestire le numerose richieste di pensionamento con la Quota 100, per la quale si stima una platea di 500 mila persone. Senza contare che anche le richieste per il reddito di cittadinanza saranno gestite dall’Inps, il quale - come descritto nell’articolo 5, comma III della bozza del decreto - ha tempo solamente cinque giorni per verificare che il nucleo familiare soddisfi i requisiti richiesti.

Insomma, per l’Inps - per il quale si fa strada l’ipotesi del commissariamento - questo sarà l’anno della verità: vedremo infatti se l’Istituto sarà in grado di svolgere in maniera efficiente sia la funzione “previdenziale” che quella “assistenziale”.

Una cosa è certa: per il corretto funzionamento di queste due misure non si può prescindere dall’assunzione di nuovo personale, e neppure il concorso per 967 consulenti della protezione sociale bandito nei mesi scorsi sembra essere sufficiente per colmare il vuoto d’organico che si verrà a creare una volta che Quota 100 e reddito di cittadinanza saranno operative (da aprile 2019, secondo i piani del Governo).

Tuttavia, c’è un problema non di poco conto da considerare: le prossime assunzioni nella Pubblica Amministrazione potranno esserci solamente da novembre 2019.

Assunzioni PA bloccate fino a novembre: la decisione della Legge di Bilancio

Il suddetto decreto si limita ad autorizzare nuove assunzioni da parte dell’Inps, senza però indicare quando. È molto probabile, infatti, che anche per questi nuovi ingressi bisognerà rispettare quanto stabilito dalla Legge di Bilancio con la quale sono state congelate le assunzioni nella Pubblica amministrazione (ad eccezione di alcuni settori come Sanità, Scuola e Forze Armate) fino al 15 novembre 2019.

Una decisione che il Presidente dell’Inps Tito Boeri ha condannato profondamente, definendola come “un atto gravissimo”. Il divieto di assunzione - che riguarda Presidenza del Consiglio, Ministeri, Enti pubblici non economici, Agenzie fiscali e Università - comporterà sì un risparmio di 100 milioni di euro, ma allo stesso tempo pone l’Inps in una situazione di profonda difficoltà di fronte alle sfide che dovrà affrontare con l’introduzione di Quota 100 e del reddito di cittadinanza.

La manovra finanziaria, quindi, comporta un rinvio delle assunzioni previste con il nuovo concorso, così come per l’ulteriore piano di reclutamento previsto dal suddetto decreto; come se non bastasse, c’è la possibilità che da luglio 2019 circa 4.000 dipendenti Inps possano andare in pensione perché matureranno i requisiti per Quota 100.

La richiesta - legittima - di Boeri è chiara: concedere una deroga all’Inps in merito al blocco assunzioni, così da fare in modo che l’Istituto possa procedere al più presto con il reclutamento di nuovo personale avendo così abbastanza forza lavoro per affrontare le nuove sfide che gli verranno poste davanti.

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