Assegno unico, aumenti da marzo 2023 per tutti e senza limite Isee. L’annuncio del governo Meloni

Simone Micocci

07/12/2022

03/01/2023 - 21:10

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Assegno unico figli a carico, sì agli aumenti ma solo da marzo 2023. Le ultime novità spiegate dalla ministra per le pari opportunità e la famiglia, Eugenia Maria Roccella.

Assegno unico, aumenti da marzo 2023 per tutti e senza limite Isee. L’annuncio del governo Meloni

La ministra per le pari opportunità e la famiglia, Eugenia Maria Roccella, ha commentato le ultime novità in materia di assegno unico universale per figli a carico.

Dalle novità introdotte dalla legge di Bilancio 2023, dove è prevista una maggiorazione del 50% per i figli fino a 1 anno di età, 3 anni nel caso di figli successivi al secondo, all’incremento automatico atteso a marzo 2023 con il quale si terrà conto dell’inflazione registrata nel 2022.

La ministra ne ha parlato in un’intervista rilasciata al Messaggero, dove ha garantito che l’impegno nei confronti delle famiglie aumenterà ulteriormente. Nel dettaglio, la strategia del governo Meloni è ben chiara:

Rimuovere gli ostacoli che limitano la realizzazione del desiderio di fare figli, promuovendo una nuova considerazione della famiglia in tutti gli ambiti di azione del governo.

A tal proposito, le prime mosse riguardano l’incremento dell’assegno unico universale per figli a carico, dove alla maggiorazione del 50% potrebbe aggiungersene un’altra per le famiglie più numerose.

Assegno unico per figli a carico, aumenti per le famiglie più numerose

La ministra Roccella ha annunciato novità per l’assegno unico per figli a carico. Nel dettaglio, si è soffermata su quanto stabilito dalla legge di Bilancio 2023, dove si legge che:

  • a tutti i figli spetta una maggiorazione del 50% dell’importo fino al compimento di 1 anno;
  • solamente per le famiglie con Isee inferiore a 40.000 euro e almeno tre figli, la maggiorazione del 50% spetta fino al compimento dei tre anni.

A queste due maggiorazioni se ne potrebbe aggiungere una terza, della quale si discuterà in sede di approvazione parlamentare della manovra: come anticipato da Roccella, infatti, l’obiettivo è di porre maggior attenzione nei confronti delle famiglie numerose, quelle con 4 figli e più. Oggi a queste famiglie spetta una maggiorazione forfettaria di 100 euro al mese; l’intenzione è di aumentarla, ma tutto dipenderà dalle verifiche di bilancio che verranno effettuate in Parlamento.

Assegno unico, aumenti per tutti da marzo 2023

Ci saranno aumenti per tutti, indipendentemente dall’Isee, da marzo 2023, quando gli importi dell’assegno unico saranno adeguati automaticamente tenendo conto della variazione del costo della vita registrata negli ultimi 12 mesi.

Perché da marzo e non da gennaio? Perché è bene ricordare che il periodo di riconoscimento dell’assegno unico va da marzo 2022 a febbraio 2023, quindi solamente da marzo del prossimo anno scatterà l’adeguamento dell’importo. Ed è per lo stesso motivo che la nuova domanda di assegno unico dovrà essere presentata entro febbraio 2023.

Per il momento, il tasso di rivalutazione provvisorio, che ad esempio verrà applicato alle pensioni, è pari al 7,3%. Ma il tasso definitivo, che dovrebbe essere utilizzato per l’assegno unico, potrebbe essere più alto, intorno all’8%: ne risulterebbe, ad esempio, un incremento da 175 a 189 euro della quota base (e massima). E ricordiamo che l’adeguamento riguarderà anche le fasce Isee: di conseguenza, verrà ampliata la platea di coloro che godono dell’importo massimo di assegno unico.

Assegno unico, in futuro senza Isee?

Era emersa la possibilità che l’assegno unico per figli a carico potesse essere slegato dall’Isee, strumento che potrebbe essere sostituito da quoziente familiare.

Tuttavia, visto il poco tempo a disposizione, il governo ha preferito mantenere tutto com’è. Ma per il futuro se ne riparlerà: come spiegato da Roccella, infatti, è in programma una revisione dell’Isee che “in una prima fase transitoria si tratterà di rivedere alcuni criteri, soprattutto in ambito patrimoniale, per renderli più aderenti ai reali fabbisogni delle famiglie”.

Ma l’obiettivo finale è un altro, ossia slegare completamente la determinazione dell’assegno unico dall’Isee, così da farlo davvero diventare uno strumento universalistico.

Ricordiamo che già oggi l’assegno unico spetta a tutti, in quanto anche sopra la soglia dei 40.000 euro si ha comunque diritto a 50 euro per figlio.

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