Assegno unico, attenzione ai figli nati a dicembre: cosa fare per non perdere soldi

Simone Micocci

21 Aprile 2023 - 13:01

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Assegno unico, per i figli nati negli ultimi mesi dell’anno c’è poco tempo per assicurarsi l’importo spettante: per questo bisogna fare in fretta e rinnovare l’Isee entro il 31 dicembre.

Assegno unico, attenzione ai figli nati a dicembre: cosa fare per non perdere soldi

Se hai figli nati a dicembre, o comunque negli ultimi mesi dell’anno, ricorda che hai poco tempo per presentare l’Isee aggiornato. Anche se non indicato chiaramente nella normativa di riferimento, infatti, il rischio è di perdere dei soldi laddove non venga rilasciato l’Isee aggiornato entro il 31 dicembre dell’anno di riferimento.

Andiamo con ordine: alla nuova nascita di un figlio è possibile richiedere l’assegno unico e con il primo pagamento ne vengono accreditate ben tre mensilità: due a titolo di premio alla nascita, e una riferita alla mensilità in cui è nato il bambino o la bambina.

Affinché l’importo possa essere calcolato in base alla propria condizione economica, però, bisogna per prima cosa presentare un Isee aggiornato, in cui verrà quindi compreso anche il nuovo nato. Diversamente, verrà riconosciuto solamente l’importo minimo, pari quest’anno a 54,10 euro per ogni mese (al netto di maggiorazioni).

Il problema per quei genitori con figlio nato a dicembre è di avere poco tempo per rinnovare l’Isee: poco importa però, perché dall’Inps fanno sapere che non sono ammesse deroghe (almeno fino a oggi).

Assegno unico, cosa fare quando nasce un figlio

Come più volte abbiamo spiegato, la procedura da seguire in caso di nascita di un figlio è la seguente:

  • in primis richiedere il nuovo Isee minorenni, in quanto tra i componenti del nucleo familiare deve essere compreso il figlio, o la figlia, appena nato. A tal proposito, basta il codice fiscale che solitamente viene assegnato già nell’atto di nascita;
  • dopodiché, in caso di primo figlio bisogna presentare una vera e propria nuova domanda, mentre per figli successivi al secondo basterà aggiungere il nuovo nato alla richiesta già presentata.

Entrambi i passaggi sono essenziali: come spiegato dall’Inps, infatti, l’assegno unico per il figlio successivo al primo non verrà pagato se prima non verrà modificata la richiesta già presentata, neppure nel caso in cui la nuova nascita risulti indicata nell’Isee aggiornato.

È invece possibile procedere prima con la richiesta, o la modifica della stessa, e poi fare domanda di Isee aggiornato. In tal caso, inizialmente l’assegno unico verrà pagato al minimo indicato dalla normativa, mentre al rilascio dell’Isee l’importo verrà aggiornato a seconda del valore dell’attestazione (qui potete consultare tutta la tabella). A tal proposito, se l’Isee viene rilasciato prima del 30 giugno il ricalcolo avverrà anche per i mesi precedenti, diversamente il nuovo importo verrà riconosciuto per le sole mensilità accreditate successivamente.

Assegno unico e figli nati a dicembre: bisogna affrettarsi

Anche se non indicato espressamente nella normativa che regola l’assegno unico, dovete sapere che il termine ultimo per il rinnovo dell’Isee è il 31 dicembre dell’anno a cui fa riferimento. Dal 1° gennaio, infatti, non si potrà più richiedere l’Isee per l’anno precedente.

Per questo motivo, è importante che in caso di nuova nascita l’Isee venga rinnovato entro il 31 dicembre 2023, altrimenti sia il premio nascita che la mensilità di dicembre verranno pagati per il minimo dell’importo, per un totale quindi di 162,30 euro. Consideriamo invece che il nuovo Isee risulti inferiore a 16.215 euro, soglia che dà diritto all’importo massimo dell’assegno unico: in tal caso, tra premio nascita e prima mensilità, sarebbe dovuto spettare un importo pari a 567,60 euro, con una differenza quindi di circa 405 euro in meno.

Va detto che tale scadenza rischia di sfavorire tutte quelle famiglie con figli nati in prossimità del 31 dicembre, se non quel giorno stesso. Chi in così poco tempo riesce a rinnovare l’Isee e aggiornare (o presentarne una nuova) la domanda, specialmente se non informato sui rischi? Una “sfortuna” secondo l’Istituto, che tuttavia meriterebbe di qualche tutela in più, ad esempio permettendo a queste famiglie di presentare l’Isee anche nell’anno successivo a quello a cui fa riferimento, così da permettere all’Inps di ricalcolare correttamente l’importo erogato.

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