Ci sono delle ottime novità per chi prende l’assegno di inclusione. Averlo di nuovo è più semplice grazie alla procedura di rinnovo semplificata.
Ci sono ottime novità per chi prende l’Assegno d’inclusione. È stata modificata la procedura di rinnovo, così è più semplice averlo di nuovo dopo aver fruito delle prime 18 mensilità.
La prestazione che ha sostituito il Reddito di cittadinanza in questi mesi si è rivelata fondamentale per sostenere le famiglie in difficoltà e le politiche del lavoro stanno dando ottimi risultati nell’occupazione, pertanto è essenziale garantire l’accesso alla misura in modo agevole.
Le novità riguardano in particolare l’incontro con i servizi sociali, che il ministero del Lavoro ha voluto facilitare per i nuclei più fragili. Il cambiamento arriva contestualmente ai primi rinnovi, visto che chi ha presentato la domanda per primo (tra dicembre 2023 e gennaio 2024) ha completato le 18 mensilità previste a giugno 2025.
Per il rinnovo della misura è richiesto almeno un mese di sospensione, che in questo caso coincide con luglio 2025, il che porta la partenza dei rinnovi ad agosto. A tal proposito, sono state introdotte, oltre alla procedura semplificata, delle misure apposite per agevolare i beneficiari nel passaggio tra le prestazioni; vediamo di cosa si tratta.
Più semplice avere di nuovo l’Assegno di inclusione
Per rinnovare l’Assegno di inclusione è necessario presentare una nuova domanda e consegnare entro 120 giorni dall’accoglimento il Patto di attivazione digitale (Pad), fatta eccezione per i beneficiari esonerati.
I nuclei invariati al netto di nascite e decessi, nel dettaglio, non devono sottoscrivere un nuovo Pad. Indipendentemente dagli obblighi di attivazione, tuttavia, è necessario partecipare a un incontro con il servizio sociale territorialmente competente.
Molte delle persone esonerate dall’obbligo di attivazione versano in situazioni di grave fragilità e proprio per questa ragione il ministero del Lavoro ha rivolto loro una procedura semplificata.
La nota ministeriale n. 10558/2025 ha infatti chiarito che i nuclei composti esclusivamente da beneficiari esonerati dagli obblighi di attivazione possono partecipare all’incontro con il servizio sociale da remoto oppure con visita a domicilio.
L’incontro semplificato viene disposto dal case manager, quando a conoscenza di oggettivi impedimenti all’incontro in presenza. Ciò si rivela particolarmente utile per i percettori con difficoltà di spostamento, magari a causa di problemi di salute.
I nuclei in situazioni di grave disagio sono comunque diversi, comprendendo anche famiglie monogenitoriali o nuclei in condizioni di particolare svantaggio sociale.
In questo modo è possibile adempiere all’obbligo di incontro senza grandi disagi, una possibilità limitata ai beneficiari che ne hanno realmente necessità.
Non cambiano comunque le tempistiche, in quanto l’incontro è dovuto entro 120 giorni dalla presentazione della domanda (per chi presenta il Pad decorrono da questo momento).
Di conseguenza, chi ha presentato la domanda di rinnovo già a luglio dovrà incontrare i servizi sociali entro novembre 2025.
A tal proposito, è bene ricordare dell’esistenza di una clausola di salvaguardia, che consente l’erogazione dell’assegno per almeno 3 mensilità anche quando l’accoglimento avviene a ridosso dei 120 giorni.
Chi non partecipa all’incontro entro i termini previsti, infatti, subisce la sospensione dei pagamenti (in questo caso da dicembre), che vengono riattivati soltanto adempiendo entro il giorno 20 del mese successivo.
Il bonus ponte nel 2025
Per far fronte ai disagi legati al mese di sospensione dell’Adi e contrastare la povertà e l’esclusione sociale, rispettando i presupposti della misura, è stato introdotto in via eccezionale un bonus una tantum.
Si tratta di una sorta di bonus ponte, dall’importo di 500 euro, riconosciuto ai nuclei familiari che hanno subito la sospensione di 1 mese per la procedura di rinnovo.
Come previsto dal decreto legge n. 92/2025, il contributo viene riconosciuto nella prima mensilità utile e comunque entro dicembre per compensare le difficoltà dovute all’interruzione.
Il bonus viene riconosciuto automaticamente, senza necessità di presentare una domanda apposita.
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