Se il matrimonio dura pochi mesi spetta il mantenimento all’ex?

Isabella Policarpio

03/08/2021

03/08/2021 - 12:10

condividi

Si può chiedere l’assegno di mantenimento dopo divorzio/separazione se il matrimonio è durato pochi mesi? Cosa dice la legge e come si calcola.

Se il matrimonio dura pochi mesi spetta il mantenimento all’ex?

L’assegno di divorizo o separazione spetta anche se il matrimonio è durato pochi anni o pochi mesi? Difficile rispondere con certezza, ma senza dubbio il “fattore temporale” potrebbe mettere a rischio il mantenimento dell’ex.

Il motivo è presto detto: per decidere l’importo dell’eventuale assegno di mantenimento, il giudice prende in considerazione una serie di elementi, tra cui la condizione economica dei coniugi, la presenza di figli, il contributo dato alla vita familiare e, per l’appunto, la durata del vincolo matrimoniale.

Per questo motivo se separazione o divorzio sopraggiungono a pochi mesi dalle nozze, l’assegno potrebbe essere negato o stabilito con una cifra esigua, quasi simbolica, possibilità confermata dalla Corte di cassazione.

Ecco cosa dice la legge sul punto.

Mantenimento se il matrimonio è durato pochi mesi: quando spetta?

Non esiste a livello nazionale una legge che stabilisca l’importo e i criteri di calcolo dell’assegno di separazione e divorzio. Questo viene determinato dal giudice in presenza di alcune condizioni e secondo indicazioni fornite dalla Giurisprudenza, che cambiano nel tempo. Ad esempio è ormai caduto il principio del “tenore di vita” riguardo al calcolo dell’assegno divorzile.

Come incide il fattore temporale sul mantenimento dell’ex? Come abbiamo anticipato, un matrimonio durato pochi mesi potrebbe non dar luogo all’assegno poiché verrebbero a mancare alcuni dei presupposti indicati dalla Corte di cassazione: in primis il “contributo dato alla vita di coppia e familiare”, requisito che può venir meno nelle unioni brevi.

Dunque, se il matrimonio è durato pochi mesi o pochi anni il giudice potrebbe valutare che non ci siano i presupposti per far scattare l’assegno divorzile, ciò perché il breve tempo non ha messo in atto o consolidato i doveri nascenti dal matrimonio: assistenza materiale e morale, educazione della prole, doveri di solidarietà.

E se l’ex coniuge è economicamente più debole?

Oltre alla durata del matrimonio, c’è poi da considerare la situazione patrimoniale e reddituale dei due coniugi, anche se molte cose sono cambiate rispetto al passato: per far nascere il diritto all’assegno di divorzio non basta più che tra marito e moglie ci sia una forte disparità economica.
Il principio del “mantenimento dello stesso tenore di vita” in corso di matrimonio non è più in vigore né per l’assegno di divorzio né per l’assegno di separazione, ora ci sono altri criteri: la funzione riequilibratrice del reddito, quella compensativa e assistenziale.

Tuttavia se la durata del matrimonio non è stata così significativa da comportare la creazione di un rapporto familiare consolidato, il coniuge economicamente più debole non avrà comunque diritto a percepire l’assegno.

Spetta il mantenimento ai figli dopo pochi mesi di matrimonio?

Il fattore temporale può condizionare l’assegno di separazione e divorzio ma non il mantenimento verso i figli. Se presenti, a prescindere dalla durata del vincolo matrimoniale, entrambi i genitori sono obbligati a mantenerli in relazione alle proprie possibilità economiche. In mancanza di accordo tra le parti, spetta al giudice stabilire quale sarà l’importo del mantenimento e quale genitore dovrà versarlo.

Iscriviti a Money.it