Allarme Listeria, cosa fare per evitare di contagiarsi: dalla pulizia del frigorifero alla contaminazione degli alimenti

Claudia Mustillo

19 Ottobre 2022 - 16:15

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Aumenta la lista degli alimenti ritirati dal commercio per listeria: ecco come evitare il contagio e i comportamenti a rischio.

Allarme Listeria, cosa fare per evitare di contagiarsi: dalla pulizia del frigorifero alla contaminazione degli alimenti

Continua ad allungarsi la lista degli alimenti ritirati dal commercio per la presenza del batterio responsabile della Listeria. Dopo i lotti di würstel, tramezzini al salmone e pancake al cioccolato le ultime segnalazioni arrivano sul gorgonzola dolce Dop marschio Pascoli italiani e sul prosciutto cotto Sapor di Cascina.

Il ministero della Salute ha disposto il ritiro dei lotti indagati dal mercato e ha inviato la raccomandazione per non consumare questi prodotti. In caso di acquisto infatti il consumatore dovrebbe riportare la merce sospetta di contaminazione nel supermercato. Tantissime le segnalazioni in particolare nell’ultimo periodo e si allarga l’allarme Listeria.

Da dove viene la listeriosi

Listeria monocytogenes, responsabile della listeriosi, è un batterio ubiquitario che può essere presente nel suolo, nell’acqua e nella vegetazione e può contaminare diversi alimenti come, latte, verdura, formaggi molli, carni poco cotte, insaccati poco stagionati. La principale via di trasmissione per l’uomo è quella alimentare. Bambini e adulti sani possono essere occasionalmente infettati, ma raramente sviluppano una malattia grave a differenza di soggetti debilitati, immunodepressi e nelle donne in gravidanza in cui la malattia è più grave.

Come spiega il ministero della Salute, la Listeria monocytogenes è altamente versatile ed è in grado di sopravvivere e proliferare in condizioni avverse per altri batteri, quali: temperatura di refrigerazione (2-4°C); pH mediamente acido (4-5); alte concentrazioni saline, in particolare per alcuni ceppi alotolleranti. Inoltre, ha una considerevole resistenza ai nitriti, all’essiccamento e al congelamento, che non ha nessuna influenza sulla vitalità del microorganismo. Tra i batteri non sporigeni è quello più resistente alle alte temperature; d’altra parte, una buona cottura è in grado di eliminare anche concentrazioni molto elevate.

I sintomi della listeriosi

La malattia può assumere diverse forme cliniche: dalla gastroenterite acuta febbrile che si manifesta nel giro di poche ore dall’ingestione, a quella invasiva o sistemica, che nei casi più gravi può portare all’insorgenza di meningiti, encefaliti e gravi setticemie.

Le donne in gravidanza sono a rischio e la listeriosi può provocare l’aborto. In generale la malattia viene curata con la somministrazione di antibiotici, ma la miglior cura rimane la prevenzione.

Listeria, i cibi a rischio

Gli alimenti a rischio e diffusamente associati alla listeriosi comprendo: pesce affumicato (come ad esempio il salmone), prodotti a base di carne (paté di carne, hot dog, carni fredde tipiche delle gastronomie), formaggi a pasta molle, formaggi erborinati, formaggi poco stagionati; vegetali preconfezionati e latte non pastorizzato.

L’Istituto superiore di sanità include tra le raccomandazioni per prevenire la listeriosi: lavare accuratamente gli alimenti crudi, come frutta e verdura, sotto l’acqua corrente prima di consumarli, sbucciarli, tagliarli o cuocerli; pulire la superficie degli alimenti come meloni e cetrioli; asciugare i prodotti con un panno pulito; separare le carni crude dalle verdure e dai cibi cotti e pronti al consumo.

È importante anche mantenere la giusta temperatura all’interno del frigorifero e del congelatore, separando all’interno gli alimenti cotti da quelli crudi. Il frigorifero va pulito spesso. Non bisogna consumare prodotti refrigerati dopo la data di scadenza e bisogna conservare gli avanzi di cibo cotto sempre nel frigorifero e in contenitori provvisti di coperchi.

Comportamenti per evitare il contagio

  • lavarsi spesso le mani, pulire frequentemente tutte le superfici e i materiali che vengono a contatto con gli alimenti (utensili, piccoli elettrodomestici, frigorifero, strofinacci e spugnette);
  • conservare in frigorifero gli alimenti crudi, cotti e pronti al consumo in modo separato e all’interno di contenitori chiusi;
  • cuocere bene gli alimenti seguendo le indicazioni del produttore riportate in etichetta;
  • non preparare con troppo anticipo gli alimenti da consumarsi previa cottura (in caso contrario conservarli in frigo e riscaldarli prima del consumo);
  • non lasciare i cibi deperibili a temperatura ambiente e rispettare la temperatura di conservazione riportata in etichetta.

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