La bolla dei robot aspirapolvere è esplosa. La società del Roomba è a un passo dal fallimento

Giorgia Paccione

30 Ottobre 2025 - 12:50

iRobot, pioniera dei robot domestici, rischia la bancarotta. Dopo il fallimento dell’acquisizione Amazon, nessuno vuole più comprare il marchio che ha inventato il settore.

La bolla dei robot aspirapolvere è esplosa. La società del Roomba è a un passo dal fallimento

L’azienda che ha inventato e reso popolare i robot aspirapolvere, trasformando il Roomba in un’icona domestica presente in milioni di abitazioni nel mondo, rischia ora di scomparire. La comunicazione depositata alla SEC nelle scorse ore ha fatto crollare il titolo del 33% in una sola seduta, portando le perdite complessive del 2025 oltre il 50%.

Le trattative con l’ultimo potenziale acquirente sono definitivamente fallite dopo mesi di negoziati in esclusiva e l’offerta finale è stata giudicata dalla società americana come “significativamente inferiore” rispetto al valore medio delle azioni degli ultimi mesi.

La società con sede a Bedford ha dichiarato esplicitamente che al momento non esistono trattative avanzate con altri potenziali compratori, lasciando aperto lo scenario più temuto del fallimento. La liquidità disponibile continua a erodersi rapidamente e l’ultima proroga del prestito da 200 milioni di dollari ottenuto dal Carlyle Group scade il 1° dicembre. Si tratta della sesta estensione delle clausole di credito, un segnale inequivocabile della fragilità finanziaria dell’azienda.

L’accordo (saltato) con Amazon che ha condannato iRobot

Il punto di non ritorno nella crisi di iRobot risale in realtà a gennaio 2024, quando Amazon ha dovuto rinunciare all’acquisizione da 1,7 miliardi di dollari a causa dell’opposizione delle autorità antitrust europee e statunitensi. Andy Jassy, CEO di Amazon, aveva definito quella decisione una storia triste, sostenendo che il capitale e le risorse del colosso dell’e-commerce avrebbero permesso a iRobot di competere efficacemente contro i nuovi protagonisti del mercato, in particolare i produttori cinesi come Anker, Ecovacs, Roborock e Dreame.

Il prestito contratto nel luglio 2023 era stato pensato proprio come una misura tampone in attesa della conclusione dell’operazione con Amazon. Ma quando l’accordo è saltato, iRobot si è trovata con un debito importante e senza la spinta necessaria per rilanciarsi.

Da allora, i risultati finanziari hanno continuato a peggiorare: il secondo trimestre 2025 ha registrato un calo dei ricavi del 23% rispetto all’anno precedente, mentre la liquidità è scesa da 70 milioni a soli 40,6 milioni di dollari in pochi mesi. L’azienda ha dovuto licenziare oltre il 50% della forza lavoro e prevede perdite operative tra 265 e 285 milioni di dollari per l’intero anno.

Il ritardo tecnologico e il sorpasso della concorrenza cinese

Il declino di iRobot non si spiega soltanto con le difficoltà finanziarie, ma anche con un evidente ritardo tecnologico rispetto ai competitor asiatici. I nuovi modelli di fascia alta proposti da marchi cinesi integrano ormai di serie funzioni avanzate come la mappatura laser LiDAR, il lavaggio automatico dei pavimenti, le stazioni di svuotamento e lavaggio automatico dei panni, il tutto a prezzi significativamente più contenuti rispetto ai prodotti Roomba.

L’azienda americana ha tentato di recuperare il gap con il lancio della nuova gamma 2025, che per la prima volta abbandona la tecnologia a telecamera in favore del LiDAR e introduce funzioni di pulizia più complete. Tuttavia, queste innovazioni sono già standard nel mercato da diversi anni e il vantaggio competitivo che una volta rendeva iRobot leader indiscusso del settore si è praticamente azzerato.

In Italia, dove sono stati venduti oltre 1,5 milioni di Roomba, il marchio mantiene ancora una certa reputazione, soprattutto nei canali di vendita tradizionali dove i consumatori tendono a privilegiare brand affermati. Ma anche questa fedeltà potrebbe non essere sufficiente a salvare un’azienda che, come ha ammesso a marzo in un documento ufficiale, nutre “dubbi sostanziali” sulla propria capacità di continuare le operazioni per i prossimi mesi.

Il mercato globale dell’automazione domestica vale oggi oltre 70 miliardi di dollari e potrebbe superare i 300 miliardi entro il 2034, ma paradossalmente proprio iRobot, che ha dato vita a questa rivoluzione rischia ora di fermarsi.

Iscriviti a Money.it

Money Awards Logo

Le votazioni ai Money Awards sono aperte!

Registrati su Money.it e vota la tua azienda preferita ai People's Money Awards 2025!

Vota ora