Voto M5S Rousseau elezioni regionali, cosa hanno deciso gli iscritti? Quesito e scenari

Alessandro Cipolla

21/11/2019

21/11/2019 - 20:47

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Il Movimento 5 Stelle ha fatto decidere ai propri attivisti tramite Rousseau se prendere parte o meno alle elezioni in Emilia Romagna e Calabria: un voto questo che potrebbe essere fondamentale per l’esito delle regionali.

Voto M5S Rousseau elezioni regionali, cosa hanno deciso gli iscritti? Quesito e scenari

È stato ancora Rousseau ad avere l’ultima parola sulle strategie politiche del Movimento 5 Stelle. Questa volta il quesito sottoposto agli attivisti certificati verterà sulla tornata delle elezioni regionali che si terrà il prossimo 26 gennaio.

Nello specifico il dilemma era se presentarsi o meno in Emilia Romagna e in Calabria, con le votazioni che si sono tenute oggi nella giornata odierna di giovedì 21 novembre dalle ore 12.00 fino alle ore 20.00.

Alla fine gli iscritti hanno deciso di negare al M5S la pausa elettorale, con oltre il 70% dei consensi. Di conseguenza il Movimento dovrà partecipare alle elezioni di entrambe le Regioni.

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Dopo il flop in Umbria, il capo politico Luigi Di Maio aveva dichiarato conclusa l’alleanza a livello locale con il Partito Democratico, che fino a quel momento si pensava potesse essere replicabile anche in Emilia Romagna e Calabria.

Ci presenteremo dove saremo pronti” ha dichiarato di recente Di Maio, con la decisione sulla partecipazione del Movimento 5 Stelle che adesso è stata presa dagli attivisti su Rousseau.

M5S: su Rousseau il voto sulle regionali

Il voto su Rousseau in merito alla partecipazione alle elezioni regionali in Emilia Romagna e Calabria è stato annunciato in sordina dai pentastellati, quasi camuffato all’interno del Blog delle Stelle nel post riguardante gli Stati Generali del Movimento che si terranno a marzo 2020.

Gli iscritti a Rousseau hanno infine votato a larga maggioranza contro una “pausa elettorale fino a Marzo”. Ecco come si sono espressi:
: 8.025 (29,4%)
No: 19.248 (70,6%)

Partecipare alle elezioni richiede uno sforzo organizzativo, anche nazionale, e di concentrazione altissimo. Ciascuno di noi deve interrogarsi, con la massima responsabilità, sul contributo che sente di dare nei prossimi mesi, su dove sente più giusto che i suoi portavoce dirigano il proprio impegno - si legge nel post sul blog - Deve chiedersi se pensa che siamo capaci, tutti insieme, in un grande lavoro di rete di condivisione e divisione degli incarichi, di essere utilmente presenti su diversi fronti. Qualsiasi cosa sceglieremo, la affronteremo come sempre con tutta la dedizione di cui siamo capaci”.

Gli attivisti certificati hanno votato sulla presenza dei grillini confermando il sentore diffuso che alla fine avrebbe prevalso il No, cosa che però potrebbe mettere in difficoltà il Movimento 5 Stelle.

In Emilia Romagna i pentastellati vengono dati dai sondaggi al 6%, ma una loro presenza toglierebbe dei voti preziosi al candidato del centrosinistra Stefano Bonaccini che è insidiato dal centrodestra.

Se la Lega dovesse vincere anche in Emilia Romagna, il colpo sarebbe talmente forte che il governo Conte bis potrebbe anche non reggere. Non presentandosi, i 5 Stelle avrebbero rinforzato il PD ed evitato con ogni probabilità una figuraccia come quella in Umbria.

Discorso differente in Calabria, dove alle politiche il Movimento 5 Stelle ha fatto il pieno dei voti confermandosi poi come primo partito anche alle europee. In caso di patto con il PD, sarebbero stati i dem ad appoggiare in questo caso il candidato dei grillini con ottime chance di vittoria.

Separati invece il centrodestra avrà invece la strada spianata, viste anche le difficoltà dei 5 Stelle a individuare un candidato forte da presentare in Calabria. Non presentarsi in una Regione dove a maggio si è preso quasi il 27% sarebbe però un caso più unico che raro.

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