Voluntary disclosure 2014: il Governo frena sul reato di autoriciclaggio, legge su rientro capitali a rischio?

Valentina Brazioli

11 Settembre 2014 - 11:00

Il destino della voluntary disclosure è a rischio? L’esame della proposta di legge sul rientro dei capitali dall’estero si è fermato a causa del nodo irrisolto sul reato di autoriciclaggio: ecco cosa sta succedendo tra Governo e Commissione Finanze della Camera dei Deputati.

Voluntary disclosure 2014: il Governo frena sul reato di autoriciclaggio, legge su rientro capitali a rischio?

Voluntary disclosure 2014, ennesimo dietrofront del Governo? Un interrogativo che suona tristemente familiare, almeno quando si parla dell’ormai celebre proposta di legge sul rientro dei capitali dall’estero. Dai tempi in cui l’esecutivo mirava addirittura all’emanazione di un decreto in materia, le ambizioni della compagine governativa a guida di Matteo Renzi sembrano essersi decisamente ridimensionate: dopo alcune perplessità mosse da autorevoli esponenti nel corso delle audizioni conoscitive svolte presso la Commissione Giustizia di Montecitorio, la ripresa dei lavori parlamentari riporta la notizia di una brusca frenata in merito ai lavori sulla voluntary disclosure.

Incompatibilità tra il testo sul rientro dei capitali e il ddl Criminalità?

Che ci fossero dei dubbi sulla formulazione del reato di autoriciclaggio era cosa già nota da tempo; tuttavia, al rientro dalle ferie estive nessuno si aspettava un nuovo stop su una proposta di legge che si pensava fosse sostanzialmente condivisa (almeno dalla maggioranza). Eppure, appena due giorni fa, al riprendere dei lavori parlamentari della Commissione Finanze della Camera dei Deputati, il Governo ha chiesto di rinviare la chiusura del dibattito per aspettare che venga depositato il testo del ddl Criminalità: approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 29 luglio, ancora non risulta ufficialmente incardinato a Montecitorio.

Rischio di un provvedimento al ribasso?

Se è chiaro a tutti quanto sia opportuno evitare l’emanazione di due provvedimenti - specialmente a brevissima distanza l’uno dall’altro - che trattino lo stesso argomento, in molti temono che il lavoro di presunta “mediazione” si trasformi in un compromesso al ribasso: è di tutta evidenza, infatti, come la formulazione della legge sulla voluntary disclosure messa a punto dal Parlamento sia considerata da alcuni troppo punitiva, mentre il testo governativo punterebbe tutto su norme molto più circostanziate.

Un nuovo testo in arrivo?

Il nodo, come sempre accade in questi casi, è squisitamente politico: quanto deve essere incisiva – dal punto di vista penale - la legge sul rientro dei capitali per convincere i “pentiti” a tentare la strada della conciliazione? Un’ipotesi molto accreditata in queste ultime ore è che si possa arrivare addirittura a un terzo testo, frutto di una proposta di mediazione sponsorizzata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e dalla Commissione Giustizia di Montecitorio, che contenga comunque il nuovo articolo sul reato di autoriciclaggio.

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