Voluntary disclosure 2014, il percorso è ancora lungo. In particolare, è emersa la necessità di riformulare la norma sull’autociriclaggio; senza dimenticare, però, di arginare i rischi che la collaborazione in materia di capitali sommersi diventi un condono fiscale sostanziale.
Il testo della voluntary disclosure è pronto a cambiare ancora? E’ tuttora in via di definizione il parere ufficiale da parte della Commissione Giustizia di Montecitorio, ma tutti i segnali lasciano presagire che alcune norme dovranno, di fatto, essere rivedute e corrette.
Il nodo è il reato di autoriciclaggio, ma non solo
Il vero nodo gordiano, infatti, è rappresentato dal reato di autoriciclaggio, e sarà proprio la commissione guidata dalla presidente Donatella Ferranti, membro del Partito democratico, a dover sciogliere i dubbi al riguardo. In teoria, il parere della commissione Giustizia non sarebbe formalmente vincolante, ma è stato lo stesso firmatario del testo sull’emersione dei capitali, Marco Causi (anch’egli del Pd), a sottolineare come le osservazioni espresse saranno recepite al 100 per cento dalla commissione Finanze, a cui il provvedimento è assegnato in sede referente.
L’audizione del procuratore nazionale antimafia Roberti: rischio condono fiscale sostanziale
Decisive in questo senso, sono state anche le audizioni svolte lo scorso 30 luglio nell’ambito dell’indagine conoscitiva sull’efficacia del sistema giudiziario in relazione all’esame del ddl sul rientro dei capitali (proposta di legge C. 2247 Causi), alle quali hanno partecipato anche il procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, e il professore ordinario di diritto penale presso l’Università di Macerata, Carlo Piergallini. Entrambi hanno accettato la collocazione del reato di autoriciclaggio all’interno del ddl, ma hanno espresso la necessità di formulare meglio la norma dal punto di vista tecnico, in modo da evitare che lo stesso soggetto corra il rischio di essere perseguito due volte. Roberti, dal canto suo, ha voluto sottolineare come la legge sull’emersione e il rientro dei capitali non possa escludere indagini su altri reati, ma soprattutto “non va trasformata in un condono fiscale sostanziale”. Un pericolo concreto, stando alle audizioni, se la collaborazione volontaria venisse estesa anche ai capitali sommersi detenuti in Italia.
Proposta di parere attesa per la prossima settimana
Già dalla prossima settimana che, stando all’agenda dei lavori parlamentari, potrebbe essere l’ultima prima della pausa estiva di Camera e Senato, la presidente Ferranti dovrebbe presentare la proposta di parere. Il provvedimento, in effetti, è in calendario in commissione fino al prossimo giovedì (7 agosto). Impossibile, tuttavia, prevedere con certezza l’esito delle discussioni, ma è chiaro che il parere conterrà le indicazioni per meglio circoscrivere il perimetro dell’autoriciclaggio, al fine di evitare che si applichi automaticamente a chi compie un atto di infedeltà fiscale, se poi non riutilizza in modo illecito i suoi proventi. Meno chiaro, invece, è come la commissione Giustizia intenda muoversi per scongiurare il rischio “condono fiscale” paventato da Roberti, tale - secondo il procuratore - da potersi configurare in futuro come un vero e proprio incentivo a evadere il fisco, nascondendo i profitti non solo all’estero, ma anche nel nostro Paese.
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