Vertice informale Ue: il confronto per la scelta dei candidati

Gennaro Ottaviano

29/05/2019

29/05/2019 - 00:37

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Si è concluso il primo vertice informale Ue dopo le elezioni. Scontro sui metodi di scelta per la selezione del presidente della Commissione Europea e delle altre cariche di rilievo.

Vertice informale Ue: il confronto per la scelta dei candidati

I lavori per scegliere le figure istituzionali che dovranno guidare la nuova Europa sono iniziati oggi con la prima riunione informale Ue. I candidati sono differenti mentre i posti sono cinque: le presidenze di Commissione, Consiglio, Bce, Parlamento europeo e Alto Rappresentante dell’Unione.

La scelta del metodo del prossimo Presidente della Commissione Europea

Lo scontro si è avuto su due metodologie di assegnazione della carica. Da un lato quella guidata da Angela Merkel e che sembra essere appoggiata dalla maggioranza del parlamento, in base alla quale la scelta dovrebbe cadere automaticamente nel nominare come Presidente della Commissione il capolista del gruppo politico che ha avuto il maggior numero di voti. In questo caso dovrebbe essere il Partito Popolare Europeo che sostiene la figura di Manfred Weber.

A questo metodo si è opposto il presidente francese Macron il quale si è fatto portavoce di molti leader europei che sono favorevoli, compresi quelli del patto di Visergrad, i quali richiedono di rispettare i trattati in base ai quali i 28 capi di Governo hanno la libertà di scegliere il candidato che sia più adatto ad occupare la posizione.

Al termine di queste tre ore di dibattito, sembra che la maggior parte dei capi di stato e di governo abbiano preferito appoggiare la linea di Macron, quindi le decisioni sono rimandati al Consiglio Europeo di giugno.
La stessa Merkel ha ribadito “che un compromesso tra le due visioni è possibile”.

I possibili candidati alla Presidenza della Commissione Europea e le altre cariche

Le opzioni sembrano però tante. Macron ha appoggiato per esempio la danese Margrethe Vestager rappresentante dei liberali, ma sono favoriti anche l’olandese Timmermans dei socialisti e il francese Barneir del Partito popolare e capo negoziatore della Brexit. Di sicuro non mancheranno eventuali sorprese.
Le possibilità sono tante e le scelte sono delicate e complicate. Vi sono equilibri di partiti, politici e geografici che devono essere rispettati. Inoltre bisogna anche considerare l’equilibrio di genere, dato che come è stato rivelato nell’incontro di oggi vi è un’ampia convergenza a voler nominare almeno due figure femminili ai vertici in una delle cariche disponibili per i prossimi cinque anni.

Il ruolo dell’Italia nella nuova realtà Europea

Giuseppe Conte è giunto in serata e si è espresso in una breve intervista ai giornalisti, dicendo di “essere convinto di avere delle buone chance di svolgere un ruolo importante per l’Italia”.
Probabilmente si potrà ottenere solo un ruolo di commissariamento importante all’interno della Bce, ma questo dipenderà sempre dal valore della figura che sarà proposta, dato che in questo momento si pongono due fattori che svantaggiano la nostra nazione.
In primo luogo negli ultimi cinque anni siamo stati rappresentatati in tre cariche di rilievo nei vertici europei, inoltre è da considerare un fattore politico, dato l’isolamento della Lega e del M5s che appaiono molto lontani dalla maggioranza europea dei popolari, socialisti e liberali.
Una realtà che ci pone sulla difensiva e al margine, come dimostrato dal fatto che nella giornata si sono svolti una serie di mini summit bilaterali prima del vertice a cui il nostro premier Conte non è stato invitato.

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