Tassa sui versamenti in contanti? Il Governo smentisce con una nota del MEF. In ballo ancora gli sconti per favorire l’uso della moneta elettronica per contribuenti ed esercenti.
Il Cdm del 20 febbraio si fa sempre più caldo.
Venerdì infatti non verranno sbloccati solo i decreti attuativi della delega su fisco internazionale, cooperative e compliance, ma verrà presentato anche il nuovo piano relativo all’evasione fiscale, che poggia su 3 pilastri:
- scontrini e ricevute digitali. Lo scontrino tradizionale diventerà telematico e potrà "viaggiare" anche attraverso smartphone e tablet. Con questa nuova tipologia di scontrino verrà abolito l’obbligo di registrazione e la valenza fiscale del documento, ad esclusione della fattura, qualora richiesta;
- fatturazione elettronica tra privati. Quella che è stata già battezzata e-fattura sarà un’arma eccellente nel mani di Mister Fisco, che potrà avere a disposizione tutti i dati delle transazioni commerciali in tempo reale e, eventualmente, incrociarli con tutte le altre informazioni disponibili (nell’anagrafe tributaria, nelle dichiarazioni IVA, nei bonifici, negli F24) e "matchare" tutto al fine di stanare i potenziali evasori;
- tracciabilità dei mezzi di pagamento.
Su questo ultimo punto proprio nelle ultime ore si sono rincorse voci che hanno indispettito i contribuenti: il Governo sta pensando di introdurre una tassa sui versamenti in contanti oltre i 200 euro?
La notizia, che rallegrerebbe le banche, i cui costi di gestione del contante negli ultimi anni hanno sfiorato i 5 miliardi, è stato accolta con grande malumore, tanto che il Governo ha annunciato giù un dietrofront. In una nota del MEF si legge:
“Il Governo non prevede l’applicazione di alcuna tassa sull’uso di denaro contante”
Saranno smentiti anche gli sconti previsti per favorire la moneta elettronica?
- lo sconto per coloro che acquistano con carta di credito/debito o prepagate;
- il credito d’imposta per gli esercenti in ragione delle vendite effettuate con moneta elettronica.
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