I verbali della riunione confermato una Fed cauta: si è discusso di un rialzo dei tassi a marzo, ma i rischi internazionali sono alti.
I verbali del FOMC, i contenuti della riunione della Federal Reserve del 15-16 marzo, confermano la cautela del mese scorso. Nessuna sorpresa per i mercati.
La Federal Reserve si è confrontata su un possibile rialzo dei tassi di interesse questo mese, ad aprile, anche se il consensus generale che in un contesto come quello attuale è quanto mai necessaria la giusta cautela.
"Molti partecipanti hanno espresso il parere per cui la situazione economica e finanziaria mondiale pone ancora dei rischi al ribasso apprezzabili", s
i legge nei verbali della riunione della Fed del 15-16 marzo.
I membri del FOMC si sono congedati riferendo di aspettarsi di aumentare i tassi due volte nel 2016, ma la tempistica degli aumenti rimane incerta.
All’interno dei verbali del FOMC la Fed conferma la presenza di una serie di rischi a livello internazionale che minaccia le prospettive dell’economia statunitense.
Data l’influenza delle condizioni dell’economia mondiale sulle prospettive di crescita, la Fed preferisce attendere nuovi sviluppi prima di stabilire la corretta tempistica per il prossimo rialzo dei tassi.
Due membri del FOMC hanno votato per un rialzo dei tassi di un quarto di punto percentuale in occasione della riunione di marzo, incoraggiati dalla crescita USA nonostante le turbolenze internazionali.
Vi è inoltre stato uno scontro tra i membri del FOMC circa la possibilità di rialzare i tassi di interesse in sede della riunione di aprile. Alcuni vedono un rafforzamento del trend dell’inflazione statunitense, mentre altri ritengono che i lievi miglioramenti monitorati non possono essere sostenibili.
Infine, l’ammissione: alcuni membri hanno sottolineato come la Fed non abbia a disposizione molto spazio di manovra qualora si rendesse necessario tornare a stimolare la politica monetaria.
Secondo alcuni membri esistono dei fattori che giustificano ampiamente la cautela, confermando l’orientamento mostrato dal presidente Yellen durante l’ultima conferenza stampa.
Sul fronte monetario, secondo il FOMC la debolezza della crescita mondiale potrebbe alimentare un forte apprezzamento del dollaro USA.
In generale, il consiglio direttivo ha sottolineato la necessità di procedere con cautela nello stabilire i cambiamenti di politica monetaria nell’economia degli Stati Uniti, anche se persiste il miglioramento del mercato del lavoro e in quello immobiliare.
Nonostante le minacce internazionali, la Federal Reserve nota come l’economia USA si riuscita a crescere moderatamente, mostrando una certa resilienza.
I dettagli presenti nella trascrizione della riunione della banca centrale statunitense del mese scorso mostrano una Federal Reserve “colomba”, confermando l’orientamento della conferenza stampa di Janet Yellen nella serata del 16 marzo.
Prosegue il peso delle dichiarazioni del presidente Janet Yellen all’Economic Club di New York della scorsa settimana, dove si è dimostrata ancor più cauta di quanto non lo fosse già stata in sede di conferenza stampa pochi giorni prima.
Ma secondo molti il mercato starebbe fraintendendo.
Durante il suo ultimo discorso, Janet Yellen ha dichiarato apertamente di credere che l’economia USA è pronta a reggere altri aumenti dei tassi.
Inoltre, due note “colombe” del consiglio della Fed, il presidente della Fed di Chicago Charles Evans e il presidente della Fed di Boston Eric Rosengren nell’ultima settimana hanno confessato di essere dalla parte di un rialzo dei tassi nel 2016.
Alla riunione della Federal Reserve di marzo, i membri del consiglio hanno deciso di lasciare i tassi invariati, tagliare le previsioni sui prossimi rialzi dei tassi nel 2016 a soli due interventi.
La conferenza stampa della Yellen è stata vista come una mossa molto cauta da parte della banca centrale soprattutto a causa del taglio sulle aspettative.
Tuttavia, nonostante le turbolenze sui mercati di inizio anno si siano placate, le condizioni attuali risultano essere peggiori del contesto di dicembre, quando la Fed ha dato il via al processo di normalizzazione di politica monetaria.
© RIPRODUZIONE RISERVATA