Verbali BCE, Draghi lo sapeva: impatto Brexit disastroso per l’Eurozona

Flavia Provenzani

07/07/2016

Mario Draghi, a ragione, temeva la Brexit: i verbali BCE della riunione di politica monetaria di giugno confermano la preoccupazione dell’EuroTower.

Verbali BCE, Draghi lo sapeva: impatto Brexit disastroso per l’Eurozona

Forte preoccupazione circa l’impatto della Brexit sull’economia dell’Eurozona nei verbali BCE in riferimento alla riunione di politica monetaria dello scorso 2 giugno.
Mario Draghi, presidente della Banca Centrale Europea, lo sapeva: il SI alla Brexit al referendum del Regno Unito avrebbe avuto un effetto disastroso sui mercati e sulle prospettive di crescita economica della zona euro.

Pubblicati i verbali della riunione BCE di giovedì 2 giugno 2016, nessuna novità rispetto a quanto espresso da Draghi in sede di conferenza stampa.

La ripresa dell’eurozona è stata definita dal consiglio direttivo della BCE stabile e moderata, ma questo prima del risultato a sorpresa del referendum Brexit. L’impatto dei risultati sono stati difficili da calcolare per la banca centrale.

Sul fronte del QE, a giugno la BCE ha discusso di una possibile sostituzione di alcuni bond con altri similari e della preoccupazione del mercato sulla mancanza di titoli acquistabili all’interno del programma.

A inizio giugno la Banca Centrale Europea aveva rivisto lievemente al rialzo le stime su crescita e inflazione per il 2016, ma aveva avverto contro i rischi legati all’economia mondiale e al referendum sulla Brexit nel Regno Unito.

La BCE prevede una crescita per la zona euro dell’1.6% nel 2016, in rialzo dalla stima precedente all’1.4% resa nota a marzo. Per il 2017 le previsioni rimangono invariate, mentre per il 2018 Draghi annuncia un taglio all’1.8%.

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