Vaccini in Italia: come dovrà cambiare la campagna secondo Figliuolo

Violetta Silvestri

22 Maggio 2021 - 15:01

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La campagna di vaccinazione in Italia prosegue, tra alti e bassi nell’organizzazione delle singole regioni: come dovrà cambiare il piano vaccini secondo Figliuolo? Le indicazioni.

Vaccini in Italia: come dovrà cambiare la campagna secondo Figliuolo

La campagna vaccinale in Italia dovrà seguire almeno due indicazioni chiave: essere più prossima ai cittadini, specialmente fragili, e coinvolgere i medici di base.

Questo è emerso nelle “Linee guida per la prosecuzione della campagna vaccinale” che il generale Figliuolo ha emanato e diffuso a Regioni e ministeri della Salute e degli Affari Regionali.

Cosa significano tali suggerimenti per il piano vaccini in Italia?

Vaccini in Italia: il piano dovrà avere due priorità

I mesi prossimi continueranno a essere cruciali per il ritorno alla normalità tanto sperato. E, per raggiungere tale obiettivo, occorrerà insistere con la campagna di vaccinazione.

Per questo, il commissario straordinario Figliuolo ha voluto diramare ulteriori indicazioni per raggiungere la piena efficienza nel piano di immunizzazione.

Ne sono scaturite due priorità, inviate direttamente ai Governatori regionali.

La prima riguarda i medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, farmacisti e altri operatori del Servizio sanitario nazionale: si dovrà incrementare il loro coinvolgimento nella somministrazione delle dosi.

Questo cambiamento, infatti, permetterà di “realizzare un sistema di vaccinazioni sostenibile e stabile nel tempo, senza dover ricorrere a misure emergenziali”

Il generale, a tal proposito ha ricordato che il numero dei medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, farmacisti e altri operatori del SSN disponibili a tale servizio è abbastanza da permettere un aumento delle inoculazioni, soprattutto a livello territoriale “pur tenendo in debito conto le maggiori difficoltà logistiche connesse con la distribuzione e conservazione dei vaccini.”

La seconda priorità alla quale ha fatto riferimento il commissario è strettamente legata alla prima. Si tratta della delocalizzazione vaccinale dagli hub verso una distribuzione sempre più capillare e prossima ai cittadini.

Tale svolta si tradurrà in un completamento più veloce della vaccinazione delle categorie più fragili, degli over 8O, dei cittadini con comorbilità e ridotta mobilità, “non ancora completamente intercettati dalla attuale modalità organizzativa e che potranno essere raggiunti a domicilio o in luoghi ad esso prossimi”.

Insomma, poiché i vaccini continueranno rappresentare l’unica via di uscita dalla pandemia e il solo modo per non ritornare all’emergenza, l’Italia dovrà diventare più efficiente.

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