Nonostante la Russia sia stata tra i primissimi paesi a mettere a punto un siero anti-Covid, lo Sputnik V, la campagna vaccinale stenta ancora a decollare. E così arriva l’idea: offrire l’immunizzante nei pacchetti vacanze destinati ai turisti stranieri.
In Russia la campagna vaccinale non decolla, nonostante Mosca abbia messo a punto il siero Sputnik V in tempi record. Un paradosso che si spiega con la radicata diffidenza della popolazione russa verso i vaccini, sebbene secondo le statistiche ufficiali i decessi registrati dall’inizio della pandemia ammontino a 122.000 su oltre 5 milioni di casi totali.
Insomma, in Russia c’è un surplus di vaccini che va smaltito. E così Putin e gli alti vertici del Cremlino stanno pensando di offrire il doppio shot del siero nazionale nei pacchetti vacanze destinati ai turisti, in una mossa che potrebbe defibrillare uno dei settori più colpiti dell’ultimo anno.
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Dall’agenzia di stampa governativa Tass ne parlano senza mezzi termini come “tour della vaccinazione”, con i turisti stranieri che si dividerebbero tra le magnifiche opere russe, come l’Ermitage o la Chiesa del Salvatore sul Sangue Versato, e i Covid point. L’iniziativa, secondo le informazioni raccolte da Tass, sarebbe già in rampa di lancio, sebbene permangano ancora alcuni ostacoli legati alla giungla burocratica dei visti.
Il pacchetto dovrebbe essere standard, in una forbice compresa tra i 1.500 e i 2.500 dollari per tre settimane, biglietto aereo incluso. Il target dell’offerta non è l’Europa, dove dopo la lunga querelle tra Bruxelles e le Big Pharma la campagna vaccinale ha finalmente messo il turbo, ma piuttosto aree finora penalizzate come il continente africano e il Sudamerica.
Il vaccino Sputnik V offerto ai turisti, ma non obbligatorio in Russia, ha una efficacia del 91,6% nel prevenire le infezioni, stando ai risultati pubblicati sulla rivista scientifica Lancet lo scorso febbraio. “Il vaccino russo è attualmente il più affidabile e sicuro”, ha dichiarato Putin a fine maggio, strizzando l’occhio gli stranieri.
In Russia solo il 9,1% della popolazione è stato vaccinato
Resta da vedere, ora, se le autorità del paese riusciranno a convincere anche gli strati della popolazione russa che si sono opposti alla vaccinazione. Secondo i dati aggiornati ad oggi, solo il 9,1% dei cittadini è stato completamente immunizzato, mentre un altro 2,9% ha ricevuto la prima dose. Si tratta di livelli di copertura sensibilmente più bassi rispetto a quelli delle economie più avanzate, e che rischia di esporre il paese a nuove ondate con l’arrivo del prossimo autunno.
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