UE: previsioni economiche positive, ma l’Italia è la peggiore (insieme al Regno Unito)

Flavia Provenzani

03/05/2018

La Commissione UE è positiva guardando alle previsioni economiche per l’Eurozona nel 2018 e 2019. I Paesi peggiori sono, a pari merito, Italia e Regno Unito.

UE: previsioni economiche positive, ma l’Italia è la peggiore (insieme al Regno Unito)

La Commissione europea si mostra positiva guardando alla crescita del blocco all’interno delle sue ultime previsioni economiche, nonostante i venti contrari provenienti dagli Stati Uniti.

Nell’aggiornamento di primavera delle previsioni economiche per i Paesi membri, tuttavia, l’Italia risulta essere la peggiore, eguagliata dalla performance prevista per il Regno Unito - che si appresta ad abbandonare l’UE a marzo del prossimo anno.

All’interno del suo ultimo outlook economico, la Commissione europea ha riconosciuto il recente rallentamento dell’economia dell’eurozona, in calo dal ritmo di crescita più rapido dell’ultimo decennio, ma ha affermato che l’espansione si manterrà stabile nei prossimi due anni.

Le previsioni UE sull’economia italiana

Guardando nel dettaglio all’Italia, dopo l’accelerazione della crescita della produzione nel 2017, l’economia dovrebbe continuare a crescere allo stesso ritmo dell’1,5% nel 2018, supportata dalla domanda interna. Poiché il sostegno dai venti favorevoli è previsto in discesa, nel 2019 la crescita del PIL dovrebbe stabilizzarsi all’1,2%.

La Commissione prevede che il debito pubblico italiano diminuirà nel 2018 all’1,7% del PIL nell’ipotesi di ulteriori cambiamenti politici, mentre il rapporto debito/PIL è destinato a scendere leggermente al di sotto del 130% entro il 2019 a seguito di una crescita del PIL nominale più forte.

Trump è un rischio secondo la Commissione UE

Nelle sue previsioni economiche di primavera Bruxelles ha lanciato l’allarme contro le politiche economiche di Donald Trump, avvertendo che il boom della spesa dell’amministrazione americana e il protezionismo commerciale minacciano la stabilità finanziaria e la salute dell’economia mondiale.

Uno dei rischi più grandi per l’Europa è rappresentato dal “nesso pericoloso” con le politiche economiche negli Stati Uniti - dove gli stimoli fiscali, i tassi di interesse della Federal Reserve più alti e la prospettiva di una guerra commerciale internazionale hanno il potenziale di spaventare i mercati e le imprese europee.

La materializzazione di questi rischi potrebbe far deragliare la crescita in un’economia europea che di recente è più dipendente dagli investimenti e dalle esportazioni”, si legge all’interno del report redatto dalla Commissione UE.

L’economia reale in Europa non rimarrà immune alle brusche correzioni del mercato. La combinazione tra un atteggiamento fiscale prociclico e le politiche commerciali conservatrici presenta un pericoloso nesso”.

Le previsioni di crescita dell’Eurozona

La crescita dell’economia della zona euro quest’anno è leggermente in discesa, con un rallentamento ad inizio 2018 ai livelli più deboli che non si vedevano oramai da 18 mesi. Ma gli economisti della Commissione non hanno apportato alcuna modifica alle loro previsioni sul PIL rispetto all’outlook divulgato a febbraio. Bruxelles si aspetta ancora che l’Eurozona si espanda ad un ritmo del 2,3% nel 2018 e del 2% nel 2019.

Il Vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis afferma che “l’espansione economica in Europa dovrebbe continuare a un ritmo solido quest’anno e nel prossimo, sostenendo la creazione di nuovi posti di lavoro”.

Il Regno Unito sarà l’economia europea con le peggiori prestazioni, eguagliata solo dall’Italia, mentre si avvicina all’uscita dall’UE nel marzo del prossimo anno. La crescita decelererà a un ritmo annuale dell’1,5 per cento quest’anno e dell’1,2 per cento nel 2019.

Germania e Francia, i fiori all’occhiello dell’UE

Le previsioni mostrano come sia la Francia che la Germania riusciranno a raggiungere il prossimo anno gli obiettivi principali di finanza pubblica indicati dall’UE. Il deficit di bilancio, da tempo alto, in Francia scenderà al di sotto della soglia impostata da Bruxelles al 3% quest’anno e resterà al di sotto di essa durante l’orizzonte temporale preso in esame, secondo la Commissione. Aggiustare il deficit di bilancio è stato uno degli obiettivi principali del nuovo governo di Emmanuel Macron, nel tentativo di ottenere sostegno per le sue riforme nell’area dell’euro dalla tedesca Angela Merkel.

Il rapporto debito/PIL della Germania scenderà al di sotto della soglia dell’UE al 60% nel 2019, passando dal 60,2% di quest’anno al 56,3% il prossimo anno.

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