Trump-Pelosi, su shutdown è scontro istituzionale

Elisabetta Scuncio Carnevale

17/01/2019

Duro braccio di ferro tra il presidente Donald Trump e la speaker della Camera Nancy Pelosi

Trump-Pelosi, su shutdown è scontro istituzionale

La battaglia politica avviata tra democratici e conservatori si fa sempre più aspra. Il presidente Donald Trump e la speaker della Camera Nancy Pelosi sono ai ferri corti; in principio fu il mancato finanziamento del muro con il Messico e il conseguente shutdown.

L’ultimo atto di questa rappresaglia è la lettera con cui Trump nega all’esponente dem l’uso di un aereo militare e cancella, di fatto, il suo viaggio programmato all’estero.

Le ripicche di Trump in attesa dei soldi per il muro

Rischia di raggiungere livelli senza precedenti lo scontro istituzionale tra il presidente e i democratici del Congresso. La goccia, questa volta, potrebbe essere una lettera a firma di Trump, circolata su Twitter.

Nella nota, l’inquilino della Casa Bianca annuncia, che a causa dello shutdown, il previsto viaggio all’estero della speaker Pelosi e di altri membri del Congresso, è cancellato.

Un divieto che arriva a poche ore di distanza da una precedente missiva, inviata dalla terza carica dello Stato alla stesso governatore Usa. Pelosi chiedeva a Trump di riprogrammare il discorso, in agenda il 29 gennaio, sullo Stato dell’Unione o consegnarlo per iscritto al Congresso, adducendo potenziali problemi di sicurezza, causati dal blocco.

Intanto, la delegazione del Congresso sarebbe dovuta partire oggi per l’Afghanistan, con un volo militare statunitense. Nel viaggio avrebbe dovuto incontrare i comandanti della NATO, i militari americani e gli alleati chiave per riaffermare l’impegno degli Stati Uniti nell’alleanza nord Atlantica ed esprimere la propria vicinanza agli uomini e alle donne in uniforme per il loro servizio e dedizione.

“Se vuole può andare con un volo commerciale”, fa sapere Trump che evidenzia la necessità di posticipare il viaggio e incontrarsi a Washington per negoziare insieme una soluzione, che renda il confine del Paese più sicuro e ponga fine allo shutdown.

Il blocco parziale del governo federale -lo ricordiamo- è una conseguenza del duro braccio di ferro tra i democratici e il presidente. Trump aveva chiesto stanziamenti per la costruzione del muro al confine con il Messico. Fondi negati dai membri del Congresso. Dal canto suo, il numero uno della Casa Bianca ha risposto negando una firma e paralizzando il funzionamento di parte del governo federale.

Se, sul fronte interno, la situazione si fa sempre più delicata, non vanno meglio i rapporti con la Cina. Proprio per placare le turbolenze, che caratterizzano la politica commerciale estera, tranquillizzare i mercati e far leva su Pechino, gli Stati Uniti valutano la rimozione dei dazi.

A dirlo è il Wall Street Journal. Il giornale attribuisce l’idea al segretario al Tesoro Steven Mnuchin, che però smentisce.

L’ipotesi di abbassare i dazi avrebbe già incontrato la resistenza del ministro del commercio americano, Robert Lighthizer, che teme che tali concessioni siano viste come un segnale di debolezza.

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