Tobin tax, flop annunciato in Francia. Cosa succederà in Italia?

Valentina Brazioli

5 Novembre 2013 - 13:03

La Tobin tax e l’annunciato fallimento in Francia: che cosa succederà nel nostro Paese se nella legge di Stabilità ne verrà estesa la platea?

Tobin tax, flop annunciato in Francia. Cosa succederà in Italia?

L’introduzione della Tobin tax ha comportato un evidente calo nell’ammontare delle transazioni finanziarie in Italia e in Francia, e questo nonostante le aliquote basse applicate. Tra i primi ad affermarlo, lo scorso luglio, Carlo Cottarelli, direttore del Dipartimento per le Politiche fiscali del Fondo monetario internazionale (FMI) e futuro commissario tricolore della spending review, che spiegava già in quei giorni:

C’è un effetto distorsivo sull’attività derivante dall’introduzione di transaction taxes. La tendenza è quella di spostare altrove la propria attività.

Il parere della Banca centrale francese

Adesso a rilanciare l’allarme, per i nostri cugini d’Oltralpe, è lo stesso governatore della Banca centrale francese, Christian Noyer, che in un’intervista al Financial Times dello scorso 27 ottobre ha definito la tassa sulle transazioni finanziarie un "rischio enorme" per i paesi coinvolti, al punto da poterne minacciare la stabilità finanziaria. Insomma, l’intero progetto della Commissione europea di una tassa alla "Robin Hood" attiva in 11 paesi, con l’ambizioso obiettivo di raccogliere 35 miliardi di euro, per Noyer “deve essere completamente rivisto”, soprattutto in considerazione dei paventati rischi prospettati su intere sezioni del settore finanziario francese, con inevitabili ricadute in termini di delocalizzazione di posti di lavoro e, quindi, di danneggiamento dell’economia nel suo complesso.

I rischi sul settore finanziario francese

Insomma, a conti fatti una delle principali preoccupazioni di Noyer, che è anche membro del consiglio direttivo della Banca centrale europea, è che l’ampia portata della tassa possa portare a un vero e proprio esodo di imprese del settore finanziario da Parigi, colpendo in questo modo tutti i suoi sforzi per competere con Londra, primo centro finanziario in Europa e tra i primissimi nel Mondo. Un allarme che al momento trova pieno riscontro nei freddi numeri, i quali denunciano per il Paese transalpino una riduzione delle transazioni che ammonta a ben meno 15%.

Che cosa succederà in Italia?

Tutti dati che spaventano, e che suggeriscono l’idea che la Tobin tax porti soprattutto a una drastica riduzione delle transazioni finanziarie e a una migrazione dei capitali verso paesi a regime fiscale più vantaggioso, senza quindi neanche il vantaggio di ottenere il gettito annunciato nelle previsioni.Nonostante tutto, è di questi giorni la notizia di un probabilissimo emendamento alla legge di Stabilità che il Partito democratico starebbe predisponendo per estendere la platea della Tobin Tax a tutti i derivati e non solo agli azionari, ma con una aliquota molto più bassa, cioè allo 0,01%.

Nel frattempo, in Germania

Mentre proseguono senza sosta gli alacri lavori per la formazione di un Governo di grande coalizione in Germania, è emerso un primo accordo tra rappresentanti Cdu/Csu e Spd affinché si arrivi all’introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie in Europa. Non si tratterebbe di un retroscena ma di una decisione pressoché certa, è stato infatti il socialdemocratico Martin Schulz, presidente del parlamento europeo, a dichiarare:

Cercheremo di promuovere la tassa sulle transazioni finanziarie.

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