Tobin Tax: cos’è la tassa sulle transazioni finanziarie?

Federica Agostini

10/10/2012

Tobin Tax: cos’è la tassa sulle transazioni finanziarie?

I ministri delle finanze d’Europa, riuniti in nel meeting Ecofin tenutosi ieri a Lussemburgo, hanno deciso di applicare la cosiddetta "Tobin Tax": una nuova tassa sulle transazioni finanziarie. La decisione non è stata unanime, ma grazie al meccanismo di "cooperazione rafforzata", 11 dei 27 Paesi Europei adotteranno il nuovo sistema di tassazione, dunque, cos’è la Tobin Tax? Per chi sarà applicata e cosa cambierà?

Tobin Tax: breve identikit

La "Tobin Tax" è una tassa mirata alle transazioni sui mercati valutari. Fu ideata dal premio nobel per l’economia James Tobin che, supponendo una tassazione sulle transazioni finanziarie, compresa tra lo 0.1% e l’1%, immaginò di creare uno strumento in grado di generare utili da poter destinare alla lotta alla fame nel mondo e stabilizzare l’andamento dei mercati valutari, penalizzandone la speculazione più immediata e volatile.

Il suo ideatore, James Tobin, luminare dell’economia e premio nobel 1981, è l’uomo che riprogettò il sistema finanziario dopo il crollo di Bretton Woods. Oltre alla cattedra di economia all’università di Harvard, Tobin è stato consulente della Federal Reserve e consulente economico personale del presidente J. F. Kennedy.

Tobin Tax: chi l’ha approvata? Quando sarà attivata?

Al meeting Ecofin, il voto non è stato unanime, infatti la tassa sarà applicata soltanto ad 11 dei ventisette paesi: Germania, Francia, Italia, Portogallo, Belgio, Slovenia, Austria, Grecia, Estonia, Spagna e Slovacchia applicheranno la Tobin Tax .

A partire dal prossimo novembre sarà presentata dalla Commissione, la proposta di regolamento per l’applicazione di una aliquota dello 0.1% sulle transazioni di azioni ed obbligazioni e una tassazione dello 0.01% sui contratti derivati.

Una volta affrontate le questioni giuridiche (ad esempio bisognerà valutare se l’attivazione mediante la cooperazione rafforzata possa in questo caso rappresentare una minaccia al mercato unico) si passerà dalla proposta al regolamento, ma la commissione ha già fatto sapere che l’agenda è già piena fino alla fine dell’anno e, dunque, con molte probabilità le decisioni in merito alla Tobin Tax slitteranno almeno al 2013.

Perché approvare la Tobin Tax?

Nel contesto della crisi finanziaria che l’Europa sta vivendo in questo periodo, la Tobin Tax servirà principalmente a creare delle entrate che andranno rimpinguare le casse dello stato e a ridimensionare i volumi di liquidità, additando i grossi e incontrollati movimenti di capitale che minaccerebbero la stabilità dei mercati valutari.

In Italia, la Tobin Tax creerà delle entrate sul fronte pubblico che andranno destinate al rilancio della crescita, alla limatura del cuneo fiscale e alla questione degli esodati.

Quali possibili benefici?

Nel mirino, banche e istituti finanziari che generano ampi margini di attività sul trading a breve termine e stando alle stime fatte, se tutti e 27 i paesi avessero aderito all’applicazione della tassa, si sarebbero creati utili per un totale di 57 miliardi di Euro all’anno, ma essendo una proposta accettata soltando da 11 Paesi, diventa più difficile fare una stima di quanti e quali possano essere i benefici che la Tobin Tax porterà.

Quali possibili effetti collaterali?

La verità è che la Tobin tax potrebbe anche essere uno strumento utile per la creazione di nuove entrate, una semplice tassa come tante altre, ma solo se applicata su larga scala. Tecnicamente, se non approvata a livello globale, la tassa sulle transazioni rimane di difficilissima applicazione perché è facile intuire come le transazioni possano essere spostate in paesi detassati o inserirsi nel meccanismo di spread delle aliquote dei paesi tassati. Ecco, allora, che Londra, il riferimento mondiale con base Europea -che non ha firmato per l’applicazione della tassa, si sfrega le mani, in attesa dell’afflusso di nuovi capitali.

Davvero "giusta, fattibile ed efficace"?

Il rischio, nell’applicare una legge contro la speculazione dei mercati valutari, soltanto in pochi paesi, è proprio quello di alimentare la speculazione e quello che viene definito lo "shadow banking", ulteriori rischi per la collocazione dei titoli pubblici e, neanche a dirlo, una quasi assicurata fuga di capitali verso i paradisi fiscali.

Insomma, la Commissione Europea assicura che la Tobin Tax sarà "giusta, fattibile ed efficace", ma ci sono tutti i presupposti per immaginare che in realtà non sarà così.

E poi, le casse dello Stato Italiano non sono state svuotate soltanto dalla speculazione, così accanto alla tassa sulle transazioni sarebbe giusto affiancare un provvedimento che imponga, a chi ha "preso", di "rimettere". Ma in questo caso, forse, più che una tassa servirebbe un miracolo.

Tobin Tax: chi pagherà la tassa sulle transazioni finanziarie?

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