Il collocamento di Bobl a cinque anni avvenuto questa mattina è indubbiamente un successo per la Germania. I rendimenti in calo e la crescente domanda fanno figurare il Paese tedesco come il "luogo sicuro" d’Europa
L’asta odierna di Bobl a cinque anni con scadenza prevista il 13 ottobre 2023, ha visto collocati dalla German Finance Agency 2.447 miliardi di euro a fronte dei 3.767 miliardi di euro offerti. Dell’offerta, 553 milioni di euro sono riservati a operazioni di mercato secondario.
Il prezzo medio di emissione è risultato pari a 101,8 euro, mentre il rapporto di copertura si attesta a 1,5, contro l’1,2 della scorsa asta. Si comprende dunque come stia aumentando la richiesta di bond governativi tedeschi.
Segnali interessanti arrivano anche dall’informazione sul rendimento medio, che si attesta al -0,22%: ciò significa che chi ha posizioni sulle scadenze governative quinquennali tedesche dovrà pagare per detenerle.
Grafico del rendimento dei Bobl a 5 anni nel 2018. Fonte: Bloomberg
Osservando il grafico dei rendimenti di questa scadenza, si nota come essi si stiano dirigendo verso i minimi dal 31 agosto scorso.
Tale resa, confrontato con quella del nostro BTP a 5 anni, che nell’ultima asta ha raggiunto uno yield al 2,58%, evidenzia quanto la Germania venga premiata rispetto al Belpaese.
Spread tra Bobl e BTP a 5 anni. Fonte: Bloomberg
Il grafico dello spread delle scadenze quinquennali italiane e tedesche si attesta a 296,5349 punti base. Le quotazioni si collocano vicino ai massimi annuali, segnati lo scorso 29 maggio, giorno in cui tale differenziale ha fatto segnare i 337,485 punti base, livello più alto da fine 2012.
In questo contesto, mentre in Italia aumentano gli yield dei titoli di Stato a causa del crescente rischio attribuito al nostro Paese, si comprende come la Germania venga considerata sempre più come un “porto sicuro” dagli investitori.
Un altro fatto interessante è l’emissione odierna dei titoli di Stato in Portogallo avvenuta oggi: il Tesoro portoghese ha collocato un miliardo di euro delle scadenze a sei e dodici mesi. Sebbene non abbiano soddisfatto a pieno la forchetta di offerta compresa tra gli 1,25 e gli 1,5 miliardi di euro, questi titoli vedono calare il rendimento dal -0,260% al -0,327%.
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