Si va verso l’abolizione del test d’ingresso a medicina. Ma che ne sarà delle professioni sanitarie? Ecco cosa potrebbe cambiare
Nei giorni scorsi si è diffusa la notizia della probabile abolizione del test d'ingresso per l'accesso alla facoltà di medicina. Gli aspiranti dottori avrebbero libero accesso ai banchi universitari del primo anno, al termine del quale sarebbero sottoposti ad una dura selezione per l’accesso al secondo anno di medicina. Il piano del Ministro dell’istruzione Giannini ricalca il modello francese della "ghigliottina" a metà o fine anno.
Ma, appresa la notizia della possibile abolizione del test d’ingresso a medicina, gli studenti si chiedono cosa accadrà alle altre professioni sanitarie. Il test d’ingresso per altre facoltà come farmacia, odontoiatria, professioni infermieristiche resterà o sarà spazzato via della riforma Giannini?
Abolizione test ingresso
Proprio in questi giorni si stanno tenendo i test d’ingresso per le professioni sanitarie. Ieri a Genova si sono presentati 2093 aspiranti dietisti, infermieri, fisioterapisti e logopedisti per rispondere in 100 minuti a 60 domande sperando di essere nel numero ristrettissimo di ammessi al corso di laurea.
Ma questi studenti saranno gli ultimi a dover affrontare il test d’ingresso? forse sì. Nel piano per l’abolizione del test d’ingresso a Medicina infatti rientrano anche le professioni sanitarie, utili a smistare le migliaia di studenti aspiranti medici. A quanto è dato sapere al momento, il Ministro Giannini avrebbe intenzione di realizzare un percorso unitario nel quale, al primo anno, far confluire tutti gli studenti. In pratica gli aspiranti studenti di medicina, ma anche delle altre professioni sanitarie convergerebbero in un unico primo anno universitario.
In questo modo il sistema universitario sarebbe in grado di assorbire un numero di iscritti ben superiore a quello attuale della sola facoltà di medicina. Durante il primo anno gli studenti seguirebbero soltanto alcuni insegnamenti di base utili a tutti gli indirizzi come chimica, fisica e biologia. Al termine del primo anno una dura selezione permetterebbe soltanto ai più meritevoli l’accesso al secondo anno nel quale gli studenti sarebbero smistati nei diversi corsi di laurea.
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