Terza Guerra Mondiale: la Corea del Nord lancia un missile a lunga gittata che ha sorvolato il Giappone, si riunisce il Consiglio di sicurezza dell’Onu ma cosa farà ora Trump?
Terza Guerra Mondiale: nuovo test della Corea del Nord che ha lanciato un missile a lunga gittata che, dopo aver sorvolato la parte settentrionale del Giappone facendo scattare l’allarme in tutto il paese, si è inabissato in mare.
Una nuova provocazione questa da parte del regime di Kim Jong-un che fa tornare a spirare i venti di una Terza Guerra Mondiale sopra i cieli coreani, con il Consiglio di sicurezza dell’Onu che si riunirà d’urgenza nel pomeriggio.
L’intelligence di Seul ancora non ha identificato di che tipologia di missile si trattasse, ma ormai appare sicuro che la Corea del Nord sia riuscita a sviluppare vettori capaci di trasportare testate nucleari e di poter raggiungere anche il territorio degli Stati Uniti.
Mentre i mercati sono in fibrillazione per il timore dello scoppio di una Terza Guerra Mondiale si aspetta anche la reazione di Donald Trump, mentre sia il Giappone che la Corea del Sud hanno alzato al massimo il livello di allerta nel loro paese.
Terza Guerra Mondiale: Kim Jong-un sfida il mondo
Sale al massimo la tensione nell’estremo Oriente. Alle ore 05:57 locali da una base militare nordcoreana è partito un missile a lunga gittata che, dopo aver percorso 2.700 chilometri a un’altezza di 550 metri, si è diviso in tre parti per inabissarsi poi nelle acque del Mar del Giappone.
Un lancio questo che ha interessato la zona di Hokkaido, nel Nord del paese, dove è scattato l’allarme anti missilistico. Anche nel territorio giapponese sembrerebbe che il passaggio del missile abbia provocato dei danni.
Si tratta questo del 18° test missilistico compiuto da Pyangyang dall’inizio dell’anno. Un lancio che avviene proprio mentre sono in corso le esercitazioni gli Ulchi Guardian Freedom, ovvero le esercitazioni militari congiunte tra Corea del Sud e Stati Uniti che si concluderanno mercoledì.
Immediata è arrivata la reazione del Giappone, con il presidente Shinzo Abe che ha definito il test missilistico della Corea del Nord un “atto di un’estrema gravità e che costituisce una seria minaccia per la sicurezza dell’intera regione”.
La risposta della Corea del Sud a questo nuovo lancio è stata invece di tipo militare: quattro caccia F-15 che hanno sganciato otto bombe MK-84 su target al Pilseung Range, un campo militare di Seul sulla costa orientale.
Naturalmente al momento sono febbrili i contatti tra i due paesi e gli Stati Uniti. Il timore internazionale è che Kim Jong-un questa volta abbia oltrepassato quella “linea rossa” che, più d’una volta, è stata evocata come limite da non oltrepassare per non far scattare un conflitto che potrebbe anche allargarsi fino a diventare una sorta di Terza Guerra Mondiale.
Cosa farà Trump?
Nonostante il lancio di tre missili nordcoreani a breve gittata sabato scorso, Donald Trump si era dimostrato fiducioso negli ultimi giorni per una soluzione pacifica. “Lo vedete che ha incominciato a mostrarci rispetto?”, era stato il commento del Presidente americano parlando di Kim Jong-un.
Invece con ogni probabilità Pyongyang stava soltanto progettando questo nuovo test missilistico. La scelta però di puntare il vettore verso il Giappone e non verso la base militare statunitense di Guam ha evitato una crisi ben maggiore.
La tensione però nell’area rimane altissima. La scorsa settimana infatti dei bombardieri russi sono stati intercettati mentre volavano sopra i cieli coreani. In più le sanzioni decise da Trump verso alcune aziende di Pechino e Mosca, ree di continuare a fare affari con la Corea del Nord nonostante i blocchi decisi dall’Onu, hanno provocato più di una frizione tra le tre superpotenze.
Intanto proseguono le esercitazioni militari congiunte tra Stati Uniti e Corea del Sud. Operazioni queste che Pyongyang da sempre rivendica come chiari tentativi per pianificare un’invasione nei propri confronti.
Donald Trump al momento è rimasto in silenzio e questo, conoscendolo, potrebbe non essere un buon segno. Il suo account Twitter ancora non ha cinguettato nulla, in maniera insolita rispetto al suo modus operandi.
Con ogni probabilità il Presidente sta aspettando la riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu prima di prendere ogni decisione nel merito di questo nuovo test. Servirà un certosino lavoro diplomatico per evitare lo scoppio di una Terza Guerra Mondiale nella penisola coreana.
La speranza naturalmente è che non stia preparando quella “pioggia di fuoco” che aveva promesso di riversare nei confronti della Corea del Nord, perché a quel punto le conseguenze potrebbero essere drammatiche a livello mondiale.
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