Terza Guerra Mondiale, Kim lancia un nuovo missile. Seul: “Possiamo distruggerli...”

Alessandro Cipolla

15 Settembre 2017 - 11:21

Terza Guerra Mondiale, la Corea del Nord lancia un nuovo missile che sorvola il Giappone. Dura la reazione di Seul: “Possiamo distruggerli...”.

Terza Guerra Mondiale, Kim lancia un nuovo missile. Seul: “Possiamo distruggerli...”

Terza Guerra Mondiale: nuovo lancio missilistico della Corea del Nord con un vettore che nella notte ha percorso 3.700 chilometri, sorvolando la parte settentrionale del Giappone, prima di inabissarsi nell’Oceano Pacifico.

Se fino a qualche giorno fa sembrava che la linea diplomatica potesse iniziare a fare il suo corso, il nuovo missile testato da Kim Jong-un potrebbe avere raggiunto il risultato di azzerare ogni trattativa, con i venti di una Terza Guerra Mondiale che così tornano pericolosamente a spirare.

A sorprendere ancora una volta è stata la gittata del lancio, con il missile che avrebbe anche potuto raggiungere l’isola americana di Guam facendo così tornare in voga la paura che un vettore della Corea del Nord possa raggiungere anche l’Italia e l’Europa.

Un test questo deciso da Pyongyang che con ogni probabilità è una sorta di risposta alle ultime sanzioni inflitte al paese dall’Onu, provocando la reazione del presidente della Corea del Sud Moon Jae-in che, abbandonata la sua proverbiale diplomazia, questa volta arriva a minacciare direttamente i cugini nordcoreani.

Anche gli Stati Uniti naturalmente hanno condannato il lancio, parlando di “azione irresponsabile” e chiedendo un intervento concreto anche da parte di Cina e Russia: si riuscirà anche questa volta a mantenere la calma, oppure lo scoppio di una Terza Guerra Mondiale è possibile?

Terza Guerra Mondiale: altro missile di Kim

Ogni volta che si cerca di fare dei passi avanti per trovare una soluzione diplomatica alla crisi nella penisola coreana, ecco che ci pensa subito Kim Jong-un a far tornare in auge gli agghiaccianti scenari da Terza Guerra Mondiale.

Pochi giorni fa, il Consiglio di sicurezza della Nazioni Unite ha decretato nuove sanzioni verso la Corea del Nord in risposta al test nucleare, capace di provocare due terremoti per la propria potenza, effettuato a inizio settembre dal regime di Pyongyang.

Quello che aveva colpito però era come queste sanzioni fossero più “soft” rispetto a quanto gli Stati Uniti avessero chiesto, con la mediazione di Cina e Russia che quindi era riuscita a sortire effetti diplomatici.

Sembrava quindi che questa fosse la strada da intraprendere per cercare, in qualche modo, di trattare con la Corea del Nord e di giungere a una soluzione pacifica scansando così ogni macabra ipotesi di una guerra nucleare.

A quanto pare però Kim Jong-un non è stato ugualmente soddisfatto di questa piccola vittoria. Ecco infatti che alle 23:57 ora italiana, dalla base nordcoreana di Sunan è partito un nuovo missile che ha percorso 3.700 chilometri a un’altezza di 770 chilometri, che dopo aver sorvolato l’isola giapponese di Hokkaido si è inabissato nell’Oceano Pacifico.

Se già il mondo intero si era spaventato per il test di fine agosto quando un missile di Pyongyang aveva volato per 2.700 chilometri a un’altezza di 550 chilometri, adesso l’inquietudine non può che accrescere.

Anche se ancora non è chiaro che tipo di missile sia stato utilizzato questa volta, ormai è appurato come la Corea del Nord sia in possesso di missili intercontinentali capaci anche di trasportare testate nucleari.

Visto che dalla base di Sunan dista 3.200 chilometri, pure l’isola americana di Guam sarebbe potuta essere colpita dal missile, anche se pare certo a questo punto che gli armamenti di Kim Jong-un possono raggiungere direttamente anche quasi tutto il territorio statunitense.

Terza Guerra Mondiale: Corea del Sud furiosa

Come se ce ne fosse bisogno, questo nuovo test missilistico fa capire ulteriormente la forza militare della Corea del Nord, che ormai può essere considerata a tutti gli effetti una potenza nucleare. Se così non fosse, probabilmente già sarebbe stata attaccata dagli Stati Uniti.

Visto che il missile partito dalla base di Sunan ha sorvolato di nuovo l’isola di Hokkaido, facendo anche questa volta suonare le sirene d’allarme, Tokyo si è affrettato a comunicare come “il Giappone non può tollerare queste azioni scandalose”.

Ben più dure però sono state le parole della Corea del Sud. Il presidente Moon Jae-in, che pochi mesi fa fu eletto a furor di popolo proprio per la sua volontà di voler trattare con i cugini, si è spinto fino a dichiarare che Seul “ha una capacità di fuoco in grado di distruggere la Corea del Nord in modo irrecuperabile”.

Anche per un fautore della diplomazia come Moon Jae-in, in questo momento il dialogo con Pyongyang è “impossibile in una situazione come questa”. Oltre alle parole però, la Corea del Sud sembrerebbe aver intensificato anche le manovre militari.

Duri anche gli Stati Uniti, che sono tornati a chiedere che “Russia e Cina devono dare prova, con proprie azioni, che non tollerano le continue provocazioni di Pyongyang”. Insomma, Trump vuole che Mosca e Pechino rompano in maniera definitiva con il regime di Kim Jong-un, appoggiando la linea del blocco economico totale verso la Corea del Nord.

Come sempre accade in queste occasioni, ora ci sarà una riunione d’urgenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Per allontanare lo spettro di una Terza Guerra Mondiale e anche per non mettere alla fame ancor di più la popolazione nordcoreana, l’ultima volta sono state decise sanzioni dure ma non durissime.

Vedremo allora adesso se Cina e Russia sposeranno in toto la posizione degli Stati Uniti oppure, come le due superpotenze ripetono da mesi, punire in maniera eccessiva Pyongyang non può che dare effetti controproducenti.

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