Tamponi salivari, cosa sono e quando usarli secondo il Ministero

Violetta Silvestri

15/05/2021

15/05/2021 - 12:41

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Via libera da parte del Ministero della Salute ai tamponi salivari per la rilevazione del Covid. Nella circolare sono chiarite le condizioni di uso e l’efficienza.

Tamponi salivari, cosa sono e quando usarli secondo il Ministero

Tamponi salivari: c’è il disco verde da parte del Ministero della Salute sul loro utilizzo.

Cosa sono e quando si possono usare questi test al posto di quelli molecolari? La circolare ministeriale firmata da Rezza mette in chiaro le caratteristiche di questo esame diagnostico e, soprattutto, i limiti nel suo impiego.

Come funzionano i tamponi salivari approvati dal Ministero?

Tamponi salivari autorizzati: cosa sono

Il documento ufficiale del Ministero della Salute stabilisce che i test salivari per controllare la presenza o meno del virus nelle persone possono essere utilizzati in situazioni specifiche.

I tamponi oro/nasofaringei, infatti, restano gli strumenti diagnostici più affidabili. Tuttavia, gli studi dimostrano che nei campioni salivari è possibile individuare la presenza de virus SARS-CoV-2 in persone asintomatiche e pre-sintomatiche.

Come spiegato nella circolare:

“L’uso della saliva per la diagnosi di infezione da SARS-CoV-2 prevede un metodo di raccolta non invasivo..., gli studi disponibili indicano una sensibilità diagnostica variabile dei test molecolari su campioni di saliva, in relazione alla tecnica di raccolta: una sensibilità maggiore è stata rilevata nella saliva orofaringea posteriore del primo mattino, mentre una sensibilità inferiore è stata osservata con la tecnica del “general spitting”...la sensibilità diminuisce dopo i primi cinque giorni dall’inizio dei sintomi”

Il test salivare resta, comunque, un’opzione, da impiegare quando non si può utilizzare quello oro/nasofaringeo.

Quando usare i test salivari?

Il Ministero specifica inoltre che il test salivare “può essere considerato un’opzione per il rilevamento dell’infezione da SARSCoV-2 in individui asintomatici sottoposti a screening ripetuti per motivi professionali o di altro tipo, per aumentare l’accettabilità di test ripetuti, in particolare su individui molto anziani o disabili e in carenza di altri tamponi.”

In più, i tamponi su saliva rappresentano un’opzione funzionale nell’ambito scolastico, con sensibilità accertata tra il 53 e il 73% nei bambini.

Resta inoltre l’obbligo della tracciabilità anche dei test salivari fatti nei sistemi regionali.

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