Vaccini, in Italia funzionano: -95% di contagi tra gli immunizzati, bene AstraZeneca

Alessandro Cipolla

14/05/2021

25/05/2021 - 13:07

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I primi dati reali della campagna di vaccinazione in Italia sono più che positivi: tra chi è immunizzato, si è registrato il 95% dei contagi in meno con un crollo del 99% per quanto riguarda lo sviluppo dei sintomi Covid. Ottimi i risultati di AstraZeneca anche con una sola dose.

Vaccini, in Italia funzionano: -95% di contagi tra gli immunizzati, bene AstraZeneca

Sono solo i primi numeri, ma in Italia la campagna vaccinale sembrerebbe iniziare a dare i suoi primi risultati, tanto che si parla di “dati oltre ogni aspettativa”.

Nel dettaglio si tratta del primo studio condotto in Italia sull’impatto dei vaccini anti-Covid, realizzato dalla Asl di Pescara insieme all’Università di Ferrara, prendendo in esame la platea dei 37.000 vaccinati della provincia della città abruzzese.

I numeri sono estremamente positivi: tra chi è stato immunizzato si è registrato un -95% dei contagi, con un crollo del 99% per quanto riguarda lo sviluppo dei sintomi Covid in confronto a chi invece non è stato vaccinato.

In particolare c’è soddisfazione per gli ottimi risultati offerti da tutti e tre i vaccini monitorati (Pfizer, Moderna e AstraZeneca, Johnson & Johnson è in Italia soltanto da poco), con un particolare elogio al siero made in Oxford.

Vaccino anti-Covid: bene AstraZeneca

Già in precedenza un rapporto dell’ISS aveva evidenziato come, nella prima parte della campagna vaccinale, tra gli operatori sanitari che sono stati i primi a essere immunizzati si era registrato un calo dei contagi pari al 98,7%.

Lo studio condotto in provincia di Pescara però comprende un campione più eterogeneo della popolazione, con gli autori dello studio che hanno voluto sottolineare gli ottimi risultati di AstraZeneca.

Tutti e tre i vaccini utilizzati hanno dato un’ottima protezione - ha spiegato Lamberto Manzoli dell’Università di Ferrara - AstraZeneca con una sola dose ha ridotto infezioni e decessi al 95%”.

Numeri questi di AstraZeneca migliori rispetti a quelli di Pfizer, che alla prima dose si è fermato al 70% ma poi con il richiamo ha raggiunto il 95%. C’è da dire che molte delle persone prese in esame hanno ricevuto la seconda dose del vaccino dell’azienda americana in ritardo rispetto ai 21 giorni previsti.

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