TASI: esenzioni prime case e redditi bassi nella proposta NENS

Francesco Oliva

12 Settembre 2015 - 15:47

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Infiamma il dibattito sull’abolizione della TASI, l’ultima ipotesi che si fa strada è quella di NENS: esenzioni solo per i redditi più bassi e prime case. Ecco i punti principali.

TASI: esenzioni prime case e redditi bassi nella proposta NENS

In queste settimane la disputa politica è caratterizzata dall’ennesima corsa alle coperture per l’ultima promessa (solo elettorale?): l’abolizione della TASI.
Nel dibattito entra NENS, l’associazione Nuova economia nuova società fondata da Bersani e Visco, che propone una revisione totale della tassazione sugli immobili.

TASI: ecco i presupposti e le esenzioni nell’ipotesi NENS

Secondo lo studio dell’associazione Nuova economia nuova società è giusto pensare ad una totale abolizione della TASI ma a patto che si rispettino quattro presupposti:

  • esenzione totale per i redditi bassi e per gli immobili di valore modesto;
  • abolizione delle imposte sugli affitti;
  • abbassamento delle imposte sulle transazioni (imposta di registro e ipo-catastali);
  • introduzione di un’imposta patrimoniale statale sui grandi patrimoni immobiliari che, dati ISTAT alla mano, farebbero riferimento a circa il 10% dei contribuenti.

Abolizione TASI e revisione tassazione immobiliare: quanto costerebbe?

Per inquadrare correttamente la proposta di NENS sull’abolizione della TASI e la revisione della tassazione immobiliare occorre valutare quali effetti verrebbero prodotti sul bilancio dello Stato.
Facendo riferimento ai dati 2014 la manovra complessiva comporterebbe un impegno da circa 7,5 miliardi di euro di cui:

  • 5 miliardi di entrate degli enti locali;
  • 2,5 miliardi di entrate per lo Stato.

Recentemente, in un’intervista a Porta a Porta, il premier Matteo Renzi ha assicurato che i 5 miliardi in meno verrebbero «assolutamente» rimborsati dall’Erario. In altre parole, la divisione di cui sopra avrebbe poco senso poiché lo Stato dovrebbe coprire «a sue spese» l’intero importo in questione.

Abolizione TASI e agevolazioni fiscali immobili: come trovare le coperture?

Al fine di ottenere l’abolizione della TASI e concedere tutte le esenzioni fiscali sugli immobili di basso valore NENS propone tre soluzioni:

  • introduzione di un’imposta immobiliare sui grandi patrimoni;
  • rimodulazione dell’imposta di successione;
  • strumenti più efficaci di lotta all’evasione fiscale.

Agevolazioni fiscali sugli immobili: ecco gli obiettivi di NENS

L’associazione Nuova economia nuova società di pone quindi come soggetto promotore di una globale revisione della tassazione immobiliare che consenta l’abolizione della TASI e l’istituzione di una serie di agevolazioni ed esenzioni fiscali sulle prime case, i redditi bassi e gli immobili di basso valore.

NENS si propone, in particolare, di superare tre «storture» figlie della frenetica e disorganica revisione normativa degli ultimi dieci anni:

  • l’ «abitazione principale» non necessariamente rappresenta la «prima casa» del contribuente, in altre parole appare ingiusto escludere dal trattamento di favore chi, per esempio per motivi di lavoro, abita in affitto in un’altra casa;
  • eliminare la sperequazione fiscale che oggi colpisce le seconde case, attualmente gravate da aliquote quasi doppie rispetto alle prime;
  • l’aggiornamento coerente dei valori catastali.

Esenzioni TASI e revisione tassazione immobiliare: ecco le posizioni in campo

Il dibattito sulla tassazione immobiliare, le agevolazioni fiscali connesse e l’abolizione delle varie imposte via via introdotte e cambiate di nome, caratterizza il dibattito politico da almeno dieci anni.
Storicamente in questa battaglia, più che altro elettorale dati i risultati effettivi, si distinguono almeno tre posizioni in campo:

  • il centrodestra si pone da sempre come obiettivo l’eliminazione di ogni forma di tassazione sugli immobili;
  • il centrosinistra vuole revisionare la tassazione sugli immobili ma introducendo forme di imposizione più gravose per i grandi patrimoni;
  • i tecnici e gli studiosi spingono verso soluzioni di maggiore razionalità ed organicità del sistema, ipotizzando forti agevolazioni fiscali solo sulle prime case a fronte di una revisione complessiva dell’intera normativa sulla tassazione immobiliare.

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