Supermercati Conad boicottati dai no green pass: la motivazione

Chiara Esposito

07/09/2021

07/09/2021 - 21:07

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L’ad del gruppo Conad si schiera contro i no green pass e il gruppo minaccia di boicottare la catena di supermercati. Come si è arrivati a questo punto?

Supermercati Conad boicottati dai no green pass: la motivazione

L’amministratore delegato di Conad vorrebbe mandare a casa i dipendenti non vaccinati dell’azienda. Le sue parole intercettano presto l’ira della frangia “no green pass” che si coalizza sui social per rispondere con un boicottaggio dell’intera catena di supermercati in difesa dei diritti dei lavoratori.

Sta accadendo in queste ore, a seguito di un’intervista rilasciata dall’ad Francesco Pugliese a Quarta Repubblica, il programma di Nicola Porro su Rete 4.

La minaccia del gruppo di oppositori, visti i precedenti, forse va soppesata, ma il tema resta caldo perché coinvolge da vicino la politica e le decisioni che contestualmente prenderà il governo rispetto all’obbligatorietà della certificazione verde nel settore pubblico e privato.

Green pass: le dichiarazioni di Pugliese nel dettaglio

L’intervento di Francesco Pugliese a Quarta Repubblica è durato poco più di un quarto d’ora ma tanto è bastato per accendere la polemica.

La domande del conduttore si sono focalizzate sin da subito sulla questione green pass con tutto ciò che eticamente questo documento ormai tanto richiesto nel nostro paese potrebbe comportare sul posto di lavoro. La questione delle mense, sollevata nelle ultime settimane del mese di agosto, aveva già acceso i riflettori sul tema e da allora ci si interroga sul futuro dei dipendenti non vaccinati del settore pubblico e privato.

La piena adesione dell’ad alla causa del governo, che sta lavorando per delle misure di estensione dell’obbligatorietà del pass, non è passata inosservata poiché a questo appoggio più che legittimo, Pugliese vorrebbe far corrispondere anche una forma di «sanzione» per chi rifiuta di vaccinarsi.

L’aspettativa non retribuita è l’opzione da lui proposta, una mossa che, sempre a suo dire, permetterebbe agli altri dipendenti vaccinati di lavorare in sicurezza.

L’azienda da lui gestita, inoltre, si riserverebbe così la possibilità di reintegrare da subito il personale mancante con nuove assunzioni in linea con la norme interne.

Maggioranza silenziosa e minoranza rumorosa: spiegata la spaccatura dell’opinione pubblica

Queste ultime dichiarazioni sono poi rimbalzate sui social grazie a un tweet firmato Quarta Repubblica che, nel tentativo di dare visibilità alle parole di Pugliese, è finita per attirarsi commenti di ogni sorta.

La spaccatura dell’opinione pubblica è ormai nota ma non per questo non merita un’analisi più approfondita.

Chi si dice contrario al green pass trova forza nella condivisione online delle sue opinioni, ritwittate e ripostate varie volte da un numero esiguo di utenti che tuttavia ci tengono a far sapere al mondo la propria contrarietà agli obblighi imposti.

In questo modo, però, non tutte le voci del coro sono ugualmente rappresentate. Oltre a chi minaccia il boicottaggio c’è anche chi si complimenta con la posizione dell’ad dicendosi invogliato ad acquistare in una catena così attenta alla salute dei suoi clienti, o ancora c’è chi fotografa la propria carta fedeltà dicendosi “da sempre dalla parte giusta”.

Da inizio pandemia e dall’inizio della campagna vaccinale, chi sostiene le scelte del governo predilige le azioni ai post su Facebook, contribuendo all’impressione che i no green pass siano molto più popolari di quanto in realtà non sia.

L’esempio del fallimento del blocco dei treni del 1° settembre ne è un esempio, mentre dai numeri online i manifestanti attesi erano moltissimi: passare dalle parole ai fatti però è ben diverso. L’annuncio di quest’ulteriore mobilitazione per ora non ha avuto seguito e non è dato sapere se mai lo avrà nelle prossime settimane.

Sulla carta, però, resta lo storico del precedente flop e l’isolamento di coloro i quali vorrebbero manifestare in tal senso. La politica infatti sembra aver deciso diversamente.

Oltre Francesco Pugliese, chi si è esposto sul tema?

Nonostante non siano state ancora emanate norme ufficiali in merito, la decisione che l’esecutivo intende prendere è abbastanza chiara.

Per i lavoratori il domani sembra scritto nelle parole del ministro Brunetta. A suo dire il green pass sarà presto esteso “a tutto il mondo del lavoro pubblico e privato in maniera tale che ci sia una sorta di passaporto vaccinale che deve mettere in sicurezza il mondo delle relazioni sociali”.

Ad opporsi, all’interno della maggioranza, quindi c’è solo Salvini, che tuttavia sta già ricevendo i primi stop da parte di Draghi.

Dal punto di vista dei dirigenti di aziende private se altri seguiranno poi l’esempio di Pugliese l’adattamento delle pratiche potrebbe essere breve. Il rischio di scioperi resta una prospettiva plausibile, ma forse non così nefasta come eravamo abituati a pensare fino a qualche tempo fa.

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