Sindaco di Bibbiano querela Di Maio per diffamazione sui Social

Isabella Policarpio

19 Settembre 2019 - 16:19

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Il Sindaco Andrea Carletti, ai domiciliari dopo lo scandalo affidi illeciti di Bibbiano, ha querelato Di Maio per le offese ricevute sui Social. La procura continua ad indagare.

Sindaco di Bibbiano querela Di Maio per diffamazione sui Social

Andrea Carletti, sindaco di Bibbiano, ha deciso di querelare diverse persone per i post e i commenti offensivi pubblicati sui Social Network in seguito allo scandalo degli affidi illeciti. Tra i querelati compare anche il nome di Luigi Di Maio.

La notizia, inizialmente diffusa dal giornale locale, ha trovato poi conferma negli ambienti giudiziari. A essere incriminati sono circa 150 tra post, commenti ed email a contenuto diffamatorio e offensivo nel confronti del sindaco, accusato di essere complice del giro di affari sugli affidi o di non aver provveduto con misure idonee a salvaguardare le famiglie e i minori coinvolti.

Attualmente Carletti è stato sospeso dall’incarico e si trova ai domiciliari dal 27 giugno scorso in quanto indagato nell’inchiesta sullo scandalo di Bibbiano. Si attende la pronuncia del Tribunale della Libertà sul ricorso contro l’applicazione delle misura cautelare.

Sindaco di Bibbiano querela Di Maio per diffamazione: nel mirino 147 post

Il sindaco di Bibbiano Andrea Carletti, attualmente sospeso, ha presentato diverse querele contro i post e le email con contenuto offensivo e diffamatorio a suo carico. Tra i nomi dei querelati compare anche quello di Luigi Di Maio che, al momento dello scandalo sugli affidi illeciti, era ancora il vice del Presidente del Consiglio.

In un post su Facebook, Di Maio si era espresso in questo modo:

Col Pd non voglio avere niente a che fare. Col partito che fa parte dello scandalo di Bibbiano, con i bambini tolti ai genitori e addirittura sottoposti a elettroshock e mandati ad altre famiglie, con il sindaco Pd che è coinvolto in questo, non voglio avere niente a che fare.

Il commento risale a giugno, quando la crisi di Governo e la futura alleanza con il Partito democratico erano ancora insospettabili.

Oltre al post dell’ex Ministro, Carletti ha segnalato alle Forze dell’Ordine esattamente 147 contenuti oltraggiosi e ingiuriosi che lo riguardano; secondo il sindaco nei suoi confronti sarebbe stata posta in essere una vera e propria campagna diffamatoria.

Carletti, difeso dagli avvocati Giovanni Tarquini e Vittorio Manessi, si è sempre proclamato innocente e ha dichiarato di non aver mai rilasciato autorizzazioni illecite o affidato incarichi non in regola a psicoterapeuti, psicologi e assistenti sociali.

In queste ore si attende la decisione del Tribunale della Libertà di Bologna contro gli arresti domiciliari comminati dal giudice. In particolare viene contestata la gravità indiziaria dell’accusa di abuso d’ufficio, ex articolo 323 del Codice penale.

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