Scuole chiuse e ritorno alla didattica a distanza: quando e dove

Teresa Maddonni

23 Settembre 2021 - 10:16

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A rischio la scuola in presenza con il ritorno della didattica a distanza con i primi casi di contagi in classe e quarantena. Vediamo dove è prevista la Dad e in quali casi nelle diverse regioni.

Scuole chiuse e ritorno alla didattica a distanza: quando e dove

Scuole chiuse in diverse parti d’Italia per i primi casi di positività al Covid con il conseguente ritorno alla didattica a distanza. Un ritorno della Dad a pochi giorni dal rientro in classe per l’anno scolastico 2021-2022.

La didattica a distanza si configura ancora come una misura straordinaria cui ricorrere nei casi in cui le classi vengano poste in quarantena, ma il direttore di Gimbe Nino Cartabellotta lancia l’allarme sulla scuola in presenza.

Il ministero dell’Istruzione ha fornito le regole per il rientro a scuola in presenza in sicurezza, ma nei casi di quarantena l’approccio delle varie Regioni è differente.

Parliamo di scuole chiuse, ma si tratta in realtà di diverse classi in Dad. Ieri il ministro dell’Istruzione Bianchi ha rassicurato che sono pochi i docenti e gli alunni costretti a casa. Vediamo dove e quando nello specifico torna la didattica a distanza.

Scuole chiuse e ritorno alla didattica a distanza: ecco dove

Scuole chiuse con ritorno alla didattica a distanza in diverse regioni. Si tratta in verità di singole classi poste in quarantena. I numeri, stando alle notizie che riporta Orizzontescuola.it facendo riferimento ad agenzie di stampa e report regionali, sono molto meno confortanti di quelli del Miur. Per fare qualche esempio:

  • in Veneto sono 100 le classi in quarantena con il ritorno della didattica a distanza;
  • in Lombardia 80;
  • oltre 50 in Piemonte con almeno 4 focolai;
  • più di 25 in Liguria;
  • oltre 20 in Basilicata.

Diverse classi in quarantena ci sono anche a Bolzano e nel Barese e Foggiano.

Secondo sempre quanto evidenzia Orizzontescuola.it le scuole con classi chiuse in quarantena sono più di 300 in 4 regioni, una provincia autonoma e in 4 città del settentrione.

Si potrebbe pensare a 800 quarantene e questo dato sarebbe maggiore di quello rilevato nello stesso periodo dello scorso anno.

Nino Cartabellotta presidente della Fondazione Gimbe è intervenuto nelle scorse ore durante un evento promosso da Cittadinanzattiva parlando proprio delle scuole chiuse, delle classi in quarantena e del rischio delle lezioni in presenza con il ritorno della didattica a distanza un po’ ovunque:

“L’obiettivo del governo di garantire la scuola in presenza al 100% rischia di essere fortemente disatteso come dimostra il numero di classi e studenti già in quarantena”.

Lo stesso presidente di Gimbe ha parlato di come possa essere fallimentare la sola strategia che punta sulle vaccinazioni:

“È una strategia molto rischiosa puntare esclusivamente sulla vaccinazione senza screening sistematici e interventi di sistema su aerazione, ventilazione e gestione trasporti.”

E ha aggiunto:

“Nel mondo reale della scuola manca una strategia di screening sistematico di personale e studenti, le regole sul distanziamento sono derogabili in presenza di eventuali limiti logistici, non sono stati realizzati interventi sistematici su aerazione e ventilazione delle aule, né sulla gestione dei trasporti. La vaccinazione, possibile solo per gli studenti over 12, è in progress e le coperture presentano notevoli differenze regionali. L’obbligo di indossare la mascherina vige solo sopra i 6 anni.”

Scuole chiuse e ritorno alla didattica a distanza: quando

Ma quando si torna alla didattica a distanza e alle scuole chiuse? Le linee guida sono fornite dal decreto green pass bis di agosto secondo il quale la didattica a distanza, almeno fino al 31 dicembre 2021:

  • torna nelle zone arancioni e rosse in presenza di focolai. La didattica a distanza, come deroga a quella in presenza, può essere disposta esclusivamente in singole istituzioni scolastiche o in quelle presenti in specifiche aree territoriali e con provvedimenti dei Presidenti delle Regioni, delle province autonome di Trento e Bolzano e dei sindaci;
  • non è prevista nelle zone bianche e gialle dove le lezioni sono rigorosamente in presenza.

Al di là dei colori quindi sono le singole autorità locali (presidenti di Regione e Province autonome) o le autorità sanitarie a disporre la didattica a distanza se necessario a causa di positivi al Covid.

Ricordiamo che la vaccinazione per gli studenti è prevista dai 12 anni in su, restano quindi esclusi i bambini di asili nido, materne, elementari e in parte delle medie.

Alcune Regioni si stanno regolando in maniera differente: alcune pongono in quarantena solo i contatti stretti come avviene in Emilia-Romagna e lo stesso dovrebbe fare la Regione Lazio. E se in Toscana è tutta la classe del contagiato ad andare in quarantena, in Veneto la didattica a distanza è prevista solo per il positivo. Questo ovviamente può avvenire solo qualora l’esito dei tamponi degli altri studenti sia negativo.

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# Scuola

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