Scuola: quale futuro per i docenti precari? La (non) risposta del Governo

Simone Micocci

14 Ottobre 2016 - 14:10

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Scuola, ultime novità: il Movimento 5 Stelle ha presentato una risoluzione per risolvere il problema del precariato, ma il Governo non presentandosi in commissione l’ha boicottata.

Scuola: quale futuro per i docenti precari? La (non) risposta del Governo

La riforma della scuola è entrata nel vivo. Nei prossimi mesi, infatti, dopo l’attivazione del Tfa III ciclo e l’approvazione della legge delega per l’introduzione di nuove norme per il reclutamento, le procedure per diventare insegnanti cambieranno radicalmente.

Tuttavia, né il Miur né il Governo, hanno ancora fatto chiarezza su cosa accadrà agli insegnanti che, nonostante anni di supplenze, ancora oggi non hanno una cattedra di ruolo.

Il problema del precariato della scuola, infatti, è molto grave e neppure la legge 107, con il piano straordinario assunzioni e l’ultimo Concorso Scuola, è riuscito a risolverlo.

Per questo motivo una delegazione del Movimento 5 Stelle ha presentato alla Commissione Cultura della Camera dei Deputati una risoluzione che prevede il blocco dei nuovi percorsi abilitanti e l’apertura di una fase transitoria di immissioni di ruolo. Sembra però che il Governo abbia deciso di “boicottare” la risoluzione del Movimento 5 Stelle. Questa infatti non è stata approvata a causa dell’assenza del Governo in Commissione Cultura.

Qual è il piano alternativo presentato dal Movimento 5 Stelle per risolvere il problema dei precari nella scuola? L’onorevole Silvia Chimienti, tramite il proprio profilo Facebook, ha pubblicato un post con tutte le richieste contenute nella risoluzione che il Movimento 5 Stelle ha presentato alla Commissione Cultura. Vediamole nel dettaglio.

Quale futuro per i precari? Il testo della proposta del M5S “bocciata” dal Governo

La deputata del M5S Silvia Chimienti ha pubblicato sul proprio profilo Facebook una lista delle richieste contenute nella risoluzione che da diversi mesi è in discussione, senza successo, in Commissione Cultura.

Pubblicando il testo della risoluzione, la Chimienti ha chiesto ai propri sostenitori di far pressione sui rappresentanti del PD affinché questa venga accolta. Ecco quanto riportato dall’onorevole Chimienti nel suo post di Facebook:

  • assumere iniziative, a partire dall’anno scolastico 2016/17, tese all’immissione in ruolo sui posti comuni e di sostegno assegnati con contratti di supplenza con scadenza al 30 giugno 2016;
  • disciplinare, nell’ambito dell’esercizio della delega di cui all’articolo 1, comma 181, lettera b), della legge 13 luglio 2015, n. 107, la fase transitoria, garantendo procedure speciali per l’accesso ai ruoli agli abilitati tramite concorso anche per titoli e servizi, prima dell’avvio del nuovo sistema di formazione iniziale e di accesso ai ruoli di docente della scuola secondaria, di cui all’articolo 1, comma 181, lettera b), della legge 13 luglio 2015, n. 107;
  • non avviare nuovi percorsi abilitanti prima della conclusione della fase transitoria;
  • valorizzare, nell’ambito della disciplina del nuovo sistema di reclutamento, le competenze professionali dei docenti che hanno maturato almeno 36 mesi di servizio, anche prevedendo posti riservati nonché la riduzione ovvero l’esonero dal percorso triennale post concorso;
  • porre in essere tutte le iniziative, anche di carattere normativo, necessarie a far coincidere l’entrata in vigore del divieto di cui al comma 131 dell’articolo 1 della legge n. 107 del 2015 con la prima immissione in ruolo successiva all’entrata in vigore del nuovo sistema di reclutamento;
  • assumere iniziative volte a garantire che il contratto triennale di tirocinio sia adeguatamente retribuito e, in particolare che, in caso di sostituzione del docente assente, il tirocinante percepisca il trattamento retributivo stabilito per la supplenza.

Quindi, per i rappresentanti del Movimento 5 Stelle il Governo prima di approvare la legge delega sulle nuove norme per la formazione e il reclutamento insegnanti deve disciplinare la fase transitoria prevedendo dei concorsi speciali per tutti gli abilitati.

Il Governo però sembra voler andare avanti per la sua strada, e per questo con la Legge di Stabilità stanzierà i fondi necessari per l’attivazione del nuovo sistema di reclutamento.

Le proposte del Movimento 5 Stelle, quindi, rischiano di restare inascoltate come quelle dei rappresentanti della Lega che hanno richiesto l’attivazione di un nuovo PAS per permettere a tutti gli insegnanti precari che hanno maturato almeno 36 mesi di servizio di abilitarsi.

Quale sarà quindi il futuro per gli insegnanti della seconda fascia d’istituto? Speriamo che il Governo o il MIUR diano al più presto una risposta a tutti gli insegnanti precari che con il passare dei mesi stanno perdendo la fiducia su quello che sarà il loro futuro professionale.

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