Matteo Salvini ribadisce che l’Italia non corre alcun rischio bancarotta ma “se ci fosse bisogno di qualsiasi tipo di intervento siamo pronti a farlo in un quarto d’ora”.
Dopo aver incassato il via libera da parte del Senato al suo decreto Sicurezza, dove però è stato necessario il ricorso al voto di fiducia per ricompattare la maggioranza, Matteo Salvini in conferenza cerca di rassicurare la stampa sulla tenuta economica del paese.
Anche se la distanza tra Roma e Bruxelles rimane ampia dopo il nulla di fatto del vertice Ecofin, dove il ministro Tria ha ribadito che l’Italia non cambierà la sua manovra, Salvini ha ribadito come non c’è nessun rischio Troika per il nostro paese vista la solidità delle banche nostrane, aggiungendo però che se dovesse essere necessario il governo sarebbe pronto a intervenire “in un quarto d’ora” per sostenere i risparmi degli italiani.
Salvini allontana la Troika
Il concetto di fondo Matteo Salvini lo aveva già ribadito in passato: le banche italiane sono solide e, nel nostro paese, è impensabile che possa accadere quello che è successo in Grecia.
Ora che la manovra partorita dalla maggioranza gialloverde è stata bocciata dalla Commissione Europea e, visto che il governo non la modificherà come chiesto da Bruxelles, una procedura di infrazione nei nostri confronti appare scontata, il ministro dell’Interno continua comunque a rimanere fiducioso sulla tenuta economica del paese.
“L’Italia non rischia né il fallimento economico - ha commentato Salvini in conferenza stampa - né di essere affidata alla gestione della Troika, Bce, Fmi, Commissione Ue, come avvenuto nel caso della Grecia”.
Per il leader della Lega “le banche italiane sono solide e il governo, in ogni caso, è pronto a intervenire a tutela del risparmio”. I nostri istituti c’è da dire di recente hanno dato ottime risposte nei stress test.
Non ci sarebbe quindi nessun rischio default o Troika per l’Italia, ma Salvini ancora una volta ha ribadito come “se ci fosse bisogno di qualsiasi tipo di intervento siamo pronti a farlo in un quarto d’ora, c’è già l’accordo che in qualsiasi caso siamo pronti a coprire e a sostenere i risparmi degli italiani”.
Una posizione questa che però non sembrerebbe piacere molto al Movimento 5 Stelle, più che perplesso a riguardo di un nuovo intervento dello Stato a sostegno delle banche anche se in cassa, stanziati dal governo Gentiloni, ci sono ancora 15 miliardi frutto di quel provvedimento Salva Banche molto contestato all’epoca sia dai pentastellati che dalla Lega.
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