La Russia simula un attacco con armi nucleari: Putin prova a spaventare la Nato

Alessandro Cipolla

05/05/2022

05/05/2022 - 10:03

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La Russia ha simulato un attacco con missili capaci di trasportare testate nucleari nell’enclave di Kaliningrad, tra Polonia e Lituania. Questa è la risposta di Putin alle esercitazioni Nato in Est Europa?

La Russia simula un attacco con armi nucleari: Putin prova a spaventare la Nato

L’incubo di una guerra nucleare è una sorta di spada di Damocle che dallo scorso 24 febbraio, giorno dell’inizio dell’invasione russa in Ucraina, pende sopra la testa non solo dell’Europa, ma del mondo intero.

Finora i maggiori timori nucleari sono stati quelli relativi a un possibile incidente in una delle centrali presenti in Ucraina. Oltre alla tristemente famosa di Chernobyl, tutte le attenzioni al momento sono rivolte verso quella di Zaporižžja, la più grande d’Europa.

Da giorni Zaporižžja è bersaglio di bombardamenti da parte delle forze russe, con il sito che nella prima fase dell’invasione è stato anche in mano alle forze di Mosca. Il fatto che quotidianamente dei missili sorvolino la centrale è un motivo di grande preoccupazione visto che, una eventuale esplosione, avrebbe delle conseguenze anche dieci volte peggiori rispetto a quanto accaduto a Chernobyl.

Molto si è parlato anche del possibile utilizzo da parte della Russia di armi nucleari nel caso in cui le cose per Vladmir Putin dovessero mettersi male. Mosca al momento ha a disposizione circa 1.500 testate pronte all’uso e più del doppio riposte in magazzino.

Il Cremlino ha sempre smentito questa eventualità, ma di recente la propaganda russa molto sta insistendo sull’enfatizzare la potenza delle armi nucleari a disposizione. Emblematica a riguardo è stata la simulazione andata in onda in TV di come i missili russi potrebbero distruggere le capitali europee in pochi secondi.

La Russia simula una guerra nucleare

In un momento in cui l’Occidente ha annunciato l’invio in Ucraina di ulteriori miliardi di aiuti militari, raccogliendo così l’invito da parte della Nato a compiere un “salto di qualità” mandando a Kiev anche artiglieria pesante, la Russia non riuscendo ad avanzare via terra a causa della resistenza delle truppe di Kiev, negli ultimi giorni ha aumentato l’intensità dei propri bombardamenti in tutte le principali città ucraine.

Sullo sfondo c’è sempre l’opzione della guerra totale che il Cremlino potrebbe prendere in considerazione per infoltire le fila del proprio esercito che, stando alle intelligence occidentali, dai 100.000 effettivi iniziali tra morti, feriti e prigionieri, si sarebbe ora quasi dimezzato.

In questo scenario dove l’ipotesi più probabile è quella di un conflitto che possa andare avanti ancora a lungo, un breve comunicato diffuso dal ministero della Difesa russo ha riacceso i timori di una possibile guerra nucleare.

Nell’enclave russa di Kaliningrad, situata tra Polonia e Lituania, le forze di Mosca infatti si sono esercitate in attacchi simulati con missili capaci di trasportare testate nucleari.

La Russia ha praticato lanci elettronici simulati di sistemi di missili balistici mobili Iskander con capacità nucleare - si legge nella nota diffusa dall’Ansa - Le esercitazioni hanno coinvolto più di 100 militari, che hanno anche eseguito azioni in condizioni di radiazioni e contaminazione chimica. Sono stati simulati attacchi singoli e multipli contro obiettivi come aeroporti e posti di comando di un finto nemico”.

Una sorta di risposta questa da parte di Putin alle esercitazioni compiute nei giorni scorsi dalla Nato in Est Europa, momento in cui l’Alleanza atlantica ha mostrato a Mosca la qualità e la quantità delle proprie truppe schierate lungo i propri confini orientali.

Il sentore è che questa simulazione di una guerra nucleare da parte della Russia, sia solo un modo per mostrare i muscoli al fine di scoraggiare una intromissione sempre maggiore della Nato nell’operazione speciale in corso in Ucraina.

A forza però di alzare il livello di tensione, ogni speranza di poter raggiungere un accordo di pace sembrerebbe diventare più flebile: a parole tutti gli attori in campo starebbero lavorando per evitare una esclation bellica nel cuore dell’Europa, ma nel concreto da settimane nessun passo in avanti è stato fatto nella direzione di un cessate il fuoco.

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