Russia: banca centrale alza i tassi al 10,5%, ma il rublo continua a svalutarsi

Nicola D’Antuono

12 Dicembre 2014 - 06:52

Ancora giù il rublo russo, al quale non basta il quinto aumento dei tassi da inizio anno. La banca centrale di Mosca ha portato il costo del denaro al 10,5%

Russia: banca centrale alza i tassi al 10,5%, ma il rublo continua a svalutarsi

La Russia, seguendo le recenti direttive del premier Vladimir Putin, ha dichiarato apertamente guerra agli speculatori internazionali che stanno mettendo in ginocchio il rublo. La banca centrale russa, che la scorsa settimana è tornata a vendere diversi miliardi di dollari per frenare la discesa della moneta nazionale, ha deciso di aumentare ancora una volta i tassi di interesse. Questa volta il ritocco è pari a 100 punti base, per cui il costo del denaro in Russia è ora al 10,5%. Da inizio anno l’istituto monetario di Mosca, guidato da Elvira Nabiullina, ha aumentato i tassi di ben 500 punti.

La reazione sui mercati finanziari russi è stata ancora una volta negativa. Il rublo ha aggiornato i minimi di sempre, mentre il rendimento dei titoli di stato decennali resta intorno al 12,5%. La stretta sui tassi è stata resa necessaria sia dal crollo senza freni del rublo sia dal boom dell’inflazione, volata addirittura sopra il 9% a novembre ben oltre il target del 4% della banca centrale di Mosca. Il tasso di cambio USDRUB ha superato quota 55,70, portando la performance dall’inizio del secondo semestre dell’anno a +60%. Non si ferma nemmeno il rally di EURRUB, che ha sfiorato quota 69.

Per il cross euro/rublo la performance a due mesi è pari al 35%. La caduta del rublo russo è dovuta a diversi fattori di carattere economico-finanziario e geopolitico. Da un lato il crollo dei prezzi del petrolio fino a 60$ al barile sta riducendo sempre più le entrate fiscali del paese, che deve fare i conti con le pesanti sanzioni economiche inflitte dall’Occidente per la crisi in Ucraina. Mosca finirà in recessione nel 2015, con la Banca Mondiale che stima una contrazione dello 0,7%. I deflussi di capitali, che nel 2013 toccarono i 61 miliardi di dollari, potrebbero raggiungere la clamorosa cifra di 140 miliardi di dollari entro fine anno.

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