Danno per vacanza rovinata: come e quando chiedere il risarcimento

Isabella Policarpio

03/08/2021

03/08/2021 - 17:15

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Vacanza rovinata per maltempo, cancellazione o servizio al di sotto delle aspettative: cosa sapere sul risarcimento danni e come chiederlo.

Danno per vacanza rovinata: come e quando chiedere il risarcimento

Come avere il risarcimento per il danno da vacanza rovinata e quando si può chiedere? Purtroppo a causa di improvvise cancellazioni, pubblicità ingannevoli o eventi meteorologici inaspettati, può capitare di dover dire addio alla vacanza tanto desiderata o interrompere il viaggio prima del previsto. Che fare in questi casi?

Il Codice del turismo del 2011 indica le ipotesi in cui si può chiedere il danno da vacanza rovinata:

  • per inadempimento o inesatta esecuzione della struttura alberghiera o dell’agenzia di viaggi;
  • per annullamento del viaggio, salvo le ipotesi che spiegheremo.

In ogni caso, il danno deve essere di grande entità e dimostrabile.

In questa guida domande e risposte sul danno da vacanza rovinata per risolvere i dubbi più comuni.

Che cosa si intende per risarcimento danni da vacanza rovinata in un contratto di viaggio?

Spesso sentiamo parlare di risarcimento danni da vacanza rovinata, ma cosa si intende per davvero? Si tratta del ristoro dei danni provocati da cause inaspettate che hanno impedito l’inizio o il proseguimento della vacanza per motivi non riconducibili al cliente. Ad esempio il danno da vacanza rovinata non è altro che lo stress dovuto alla cancellazione improvvisa di un viaggio o a disservizi inaspettati.

Sono risarcibili:

  • i danni patrimoniali, quindi le spese sostenute per trasporto, vitto e alloggio;
  • il danno morale o esistenziale, cioè la sofferenza emotiva per non aver potuto godere del relax/divertimento sperato.

Chi risponde del danno da vacanza rovinata?

Devono pagare i danni e rimborsare i clienti gli organizzatori della vacanza o la struttura ricettiva responsabile. Essi rispondono sia per il mancato adempimento di quanto pubblicizzato sia per inesatto adempimento, ovvero quando i servizi promessi ci sono ma non sono all’altezza delle aspettative e di quanto dichiarato.

Quali danni sono risarcibili in vacanza

Non tutti i danni sono risarcibili e per quanto riguarda la vacanza rovinata le ipotesi indicate dal Codice del turismo sono le seguenti:

  • annullamento del servizio senza congruo preavviso, cioè la cancellazione della vacanza non per volontà dell’acquirente. In tal caso il risarcimento danni è escluso solo se la cancellazione è dovuta per mancato raggiungimento del numero minimo dei partecipanti o per causa di forza maggiore (ad esempio una calamità naturale);
  • evidente difformità tra quanto promesso/pubblicizzato e le reali condizioni della struttura, a meno che la difformità non sia stata causata dallo stesso viaggiatore, da cause esterne alla struttura o da forza maggiore (come un incendio o tornado).

In caso di maltempo, invece, non si può chiedere il risarcimento danni, ciò perché la legge prevede che le previsioni meteo debbano essere consultate esclusivamente dal turista.
Allo stesso modo non si possono chiedere i danni all’agenzia di viaggio per smarrimento del bagaglio, ma di questo è responsabile la compagnia aerea.

Chi e come deve provare il danno

Spetta al consumatore finale dimostrare i danni subiti e la loro entità. Secondo la Giurisprudenza questa tipologia di danno è di tipo contrattuale e quindi l’onere della prova si ripartisce così:

  • chi ha acquistato il pacchetto vacanze o il soggiorno deve dimostrare gli elementi che hanno rovinato la vacanza, ad esempio la qualità della struttura notevolmente al di sotto di quanto dichiarato sul sito internet. Per farlo ci si deve munire di foto, video o testimonianze dirette;
  • la struttura alberghiera o tour operator deve provare di aver adempiuto al contratto.

Come chiedere i danni morali

Al danno patrimoniale, ovvero il risarcimento di quanto speso, si aggiunge la risarcibilità del danno morale, inteso come la sofferenza per il mancato godimento del periodo di ferie. Secondo Giurisprudenza consolidata, il danno morale viene risarcito in via “equitativa”: significa che il giudice ne stabilisce l’importo secondo la sua discrezionalità e non con metodi matematici. Quindi la somma del risarcimento danni morali può cambiare di volta in volta.

Nel determinare l’importo il giudice prenderà in considerazione:

  • lo stress subito a causa dei disservizi;
  • la possibilità di ripetere o meno il viaggio;
  • l’occasione della vacanza, ad esempio ferie estive o congedo matrimoniale.

Entro quando chiedere i danni per vacanza rovinata

Prima cosa da fare per limitare i danni di una vacanza rovinata è inviare una lettera di reclamo via PEC o raccomandata a/r all’agenzia di viaggi organizzatrice. Nel reclamo bisogna indicare i propri dati, i motivi (meglio se vengono allegate foto e video) e si deve indicare l’ammontare dell’indennizzo richiesto, nel caso in cui il disagio non venga eliminato.

Se il reclamo si rivela inutile si devono adire le vie legali e chiedere il risarcimento danni nel termine perentorio di 3 anni dalla data di rientro dal viaggio, oltre questo termine non si potrà più tentare la causa civile.

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