Rinnovo contratti infermieri: chiesto un aumento di 150€, ecco la risposta del Governo

Simone Micocci

31/08/2016

Rinnovo contratti infermieri e medici: per i sindacati l’aumento salariale non può essere inferiore ai 150€ mensili, ma dal Governo fanno sapere che non ci sono le risorse necessarie affinché ciò avvenga.

Rinnovo contratti infermieri: chiesto un aumento di 150€, ecco la risposta del Governo

Rinnovo contratti medici e infermieri: continuano le polemiche dei sindacati secondo i quali i fondi messi a disposizione dal Governo sono “insufficienti”.

Con l’inizio di settembre si tornerà a parlare di rinnovo dei contratti per medici e infermieri, dopo lo stallo che va avanti oramai da sette anni. La discussione tra sindacati e Governo si preannuncia rovente, poiché sembra che difficilmente verrà raggiunto un accordo sulle risorse economiche da destinare al rinnovo contrattuale.

Infatti, secondo le ultime notizie sembra che il Governo abbia intenzione di destinare 2,5 miliardi di euro (fino al 2018) per il rinnovo dei contratti, ma per i sindacati e per gli esponenti del settore questa cifra non è sufficiente per garantire un buon aumento di stipendio ai dipendenti dell’area sanitaria.

Dal Governo comunque hanno comunicato di essere disposti a rivedere al rialzo le risorse da destinare al rinnovo dei contratti, ma comunque difficilmente si arriverà a quanto richiesto dai sindacati.

Rinnovo contratti infermieri: cosa chiedono i sindacati?

Per i sindacati il rinnovo contratti della Pubblica Amministrazione dovrebbe portare ad aumento di stipendio pari a 150€ netti mensili per i dipendenti pubblici, e di conseguenza per tutti gli infermieri del Servizio Sanitario Nazionale. Per far sì che ciò avvenga il Governo dovrà mettere a disposizione 7 miliardi di euro in tre anni, ma come abbiamo appena visto difficilmente verrà raggiunto un accordo a riguardo.

Per i sindacati però si tratta di una questione molto importante e difficilmente faranno un passo indietro nel corso delle trattative con il Governo. Infatti, dopo il raggiungimento dell’accordo quadro per la definizione delle aree e dei comparti che prevede che l’area autonoma della dirigenza medica e sanitaria possa disporre di un proprio contratto specifico è arrivato il primo stop del Ministero dell’Economia e delle Finanze, secondo il quale non ci sono ancora le risorse economiche necessarie.

Tuttavia, la necessità di investire nel comparto sanità si fa sempre più forte, poiché negli ultimi sette anni i medici e gli infermieri hanno subito un vero e proprio taglio salariale a causa del blocco dei contratti e del parallelo aumento del costo della vita. Senza dimenticare che gli ambienti in cui si trovano a lavorare spesso mancano delle strumentazioni necessarie per garantire la buona sanità.

Per tutti questi motivi è fondamentale che il Governo mettendo mano ai contratti della Pubblica Amministrazione garantisca un aumento reale degli stipendi. La cifra da cui si dovrà partire, quindi, dovrà essere di circa 150€ mensili per gli infermieri generici, come dimostrato dal recente calcolo compiuto dalla Cisl secondo il quale in media ogni lavoratore pubblico a causa del blocco dei contratti ha perso circa 2.500€ lordi l’anno, mentre il Governo ha risparmiato circa 10 miliardi.

Adesso però, secondo i sindacati, è arrivato il momento di “restituire” questa somma ai dipendenti, a partire dagli infermieri. Il Governo quindi dovrà mettere a disposizione circa 7 miliardi di euro per il rinnovo, diversamente, come dichiarato dal segretario generale dell’UIL-PA Nicola Turco, “sarebbe ragionare sul nulla”.

Rinnovo contratti infermieri: le tappe future

Come dichiarato dal Ministro Madia, entro il 15 settembre ci sarà un confronto tecnico presso l’ARAN in cui si parlerà del rinnovo del contratto per tutta la categoria medico-sanitaria. In questa sede verranno formulate proposte per la Legge di Stabilità 2017 e contemporaneamente ci sarà un confronto sul tema del precariato e sull’emanazione del testo unico sul pubblico impiego prevista entro il 15 febbraio 2017.

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