Riforma pensioni 2016, ultime novità: il piano segreto del Governo

Simone Micocci

21 Aprile 2016 - 12:21

Riforma Pensioni 2016, novità: alcuni tecnici hanno individuato i punti su cui si svilupperà la riforma del sistema pensionistico e previdenziale italiano. Verrà rafforzato il secondo pilastro?

Riforma pensioni 2016, ultime novità: il piano segreto del Governo

Riforma delle pensioni 2016: su quale progetto sta lavorando il Governo?

Il Governo sta lavorando ad una riforma delle pensioni, finalizzata soprattutto ad alleggerire la Legge Fornero.

Come verrà riformato il sistema pensionistico italiano? Al momento dal Governo non trapelano informazioni riguardo alle opzioni e alle finalità del pacchetto pensioni. Tuttavia, alcuni tecnici hanno fatto alcune ipotesi a riguardo, cercando di svelare il piano segreto con cui il Governo svilupperà la riforma delle pensioni.

Nel dettaglio, il Governo starebbe focalizzando l’attenzione su tre novità che dovranno caratterizzare la riforma delle pensioni:

  1. rendere più flessibile l’accesso alla pensione modificando la Legge Fornero;
  2. rafforzare il secondo pilastro;
  3. tagliare alcuni punti dei contributi previdenziali.

Quindi, già con la prossima Legge di Stabilità il sistema pensionistico italiano potrebbe essere rivoluzionato dal Governo, sia grazie alla serie di pacchetti sulla flessibilità che con la riforma della previdenza integrativa. Vediamo nel dettaglio in cosa consiste il progetto segreto di riforma delle pensioni su cui starebbe lavorando il Governo.

Riforma delle pensioni: le modifiche alla Legge Fornero

Tra i progetti di riforma al vaglio del Governo c’è quello riguardante le modifiche da apportare alla Legge Fornero, così da rendere più flessibili le uscite penalizzate verso il pensionamento.

L’ipotesi su cui sta lavorando il Governo prevede un accesso alla pensione a partire da 62/63 anni e per ogni anno di anticipo rispetto all’età del pensionamento (66 anni e 7 mesi) ci sarà una penalità variabile tra il 2% e il 3%.

Per non penalizzare troppo il lavoratore che sceglie di andare in pensione precocemente, il Governo sta pensando ad un prestito pensionistico erogato dalle banche nel periodo che precede il raggiungimento della soglia di vecchiaia. Successivamente, quando il lavoratore andrà in pensione e dovrà restituire il prestito alla banca in rate di vent’anni, sarà l’INPS a versargli il trattamento previdenziale.

Riforma delle pensioni: rafforzare il secondo pilastro

L’altro punto su cui si svilupperà la riforma delle pensioni è il rafforzamento del secondo pilastro così da renderlo obbligatorio. Ricordiamo, che per secondo pilastro della previdenza si intendono i fondi pensione aperti e chiusi che costituiscono la previdenza complementare.

Per rafforzarlo, il Governo avrebbe in mente alcune opzioni di riforma:

  • ridurre l’aliquota fiscale sui rendimenti dei fondi pensioni (attualmente è del 20%) di circa 3 o 4 punti percentuali;
  • incrementare la deducibilità dei versamenti;
  • destinare una parte del TFR ai fondi pensione;
  • rafforzare il legame tra integrativa e contratti aziendali.
  • nuova governance per gli amministratori dei fondi e ridefinizione del ruolo di COVIP.

Riforma delle pensioni: taglio dei contributi previdenziali

Dopo aver rafforzato il secondo pilastro, il Governo punterà ad alleggerire il costo del lavoro tagliando alcuni punti dei contributi previdenziali, sia per il lavoratore che per il suo datore di lavoro. Inoltre, il lavoratore dovrà destinare una parte del contributo previdenziale alla previdenza integrativa, così da incrementare la sua copertura pensionistica.

Quindi, l’obiettivo del Governo sembra abbastanza chiaro: far salire il peso delle previdenza integrativa nella copertura pensionistica di almeno il 10%. Per farlo sarà necessario incentivare il ricorso ai fondi pensioni, rendendoli più “appetibili”. Infatti, questo al momento è un settore abbastanza debole, in quanto nel 2015 vi hanno aderito solamente 7,3 milioni di persone.

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