Fed, rialzo tassi a marzo: il mercato lo attende, la Yellen ne ha bisogno

Flavia Provenzani

2 Marzo 2017 - 17:39

Aumento dei tassi della Fed a marzo? La banca centrale degli Stati Uniti ne ha un bisogno disperato, ormai ostaggio dei dati e dei mercati.

Fed, rialzo tassi a marzo: il mercato lo attende, la Yellen ne ha bisogno

Il mercato attende un rialzo dei tassi di interesse a marzo da parte della Fed: vari membri della banca centrale statunitense continuano ad accennare ad un possibile aggiustamento di politica monetaria in occasione dei loro interventi pubblici, e gli investitori hanno deciso di credere nell’arrivo di un aumento dei tassi in occasione dell’incontro del 15 marzo.

Al momento (16:30 del 02/03/2017), i mercati dei futures sui Fed funds stimano una probabilità di circa il 76% per l’evento in cui la Fed decide di aumentare i tassi in sede della riunione di marzo, appuntamento in cui è già prevista una conferenza stampa a commento dell’annuncio di politica monetaria da parte del presidente della Federal Reserve, Janet Yellen.

Una combinazione di fattori interni e internazionali sta contribuendo ad una rielaborazione della probabilità stimata dal mercato per un rialzo dei tassi della Federal Reserve in occasione della riunione di marzo.

Nonostante le aspettative generali, esistono dei motivi strategici per cui alla Fed serve disperatamente aumentare i tassi in occasione del meeting di primavera.

Il modo in cui le probabilità si muovono dipende sempre più dalla qualità dei dati macroeconomici, che potrebbero anche determinare una rielaborazione dell’approccio della Fed alla politica monetaria e al modo in cui la banca centrale degli Stati Uniti interagisce con i mercati.

Fed e il rialzo dei tassi a marzo: aumenta la probabilità

Ad oggi il mercato prezza una probabilità del 76% che la Yellen annunci il primo aumento dei tassi del 2017 a seguito della due giorni della Fed il 14 e 15 marzo, contro il 40% stimato poco più di una settimana fa.

Le aspettative del mercato per un rialzo dei tassi marzo sono state alimentate ancor di più dai commenti di vari membri della Fed con diritto di voto presso il FOMC, la commissione decisionale di politica monetaria della banca centrale USA.

Facendo riferimento ai segnali precedentemente lanciati da altri membri della Fed - secondo cui la banca centrale sarebbe pronta ad aumentare i tassi "il più presto possibile" - Kaplan ha detto che questo implica un rialzo nel "prossimo futuro" sulla base di una crescita economica più forte nel 2017 e della necessità di ridurre il rischio di politica monetaria sull’andamento dell’inflazione.

Il sentimento d’attesa per un rialzo dei tassi della Fed è stato ulteriormente influenzato dai messaggi della Casa Bianca, secondo cui il primo bilancio del presidente Donald Trump dovrebbe includere un aumento sostanziale e "storico" della spesa per la difesa di 54 miliardi di dollari.

La situazione mondiale ha giocato un ruolo fondamentale nella rivalutazione delle probabilità di un rialzo dei tassi da parte del mercato.
Dopo una serie di record negativi sui tassi di interesse in Germania la scorsa settimana, i titoli di Stato tedeschi a 2 anni hanno trovato il loro supporto, almeno per ora. Questo ha alleviato le notevoli pressioni al ribasso sui rendimenti dei titoli degli Stati Uniti.

Tuttavia, la maggiore probabilità di un rialzo da parte della Fed non rende l’evento una certezza, ed è giusto così; e non per causa, principalmente, del rischio politico crescente in Europa.

Perché alla Fed serve disperatamente un rialzo dei tassi a marzo

A giudicare dalle intuizioni di Fed presidente Janet Yellen e alcuni dei suoi colleghi, il FOMC ha bisogno di dati sulla crescita dei salari più forti per sentirsi sicuro di aumentare i tassi, in quello che sarebbe solo il terzo rialzo negli ultimi 10 anni.

Di conseguenza, il report sul mercato del lavoro di febbraio, che sarà pubblicato il 10 marzo, avrà un ruolo importante, se non determinante, su quanto deciderà la Fed assieme al suo FOMC in occasione dell’ultima riunione del 14-15 marzo.
Un via libera dai dati salariali aumenterebbe in modo significativo la probabilità di un rialzo dei tassi a marzo.

Dallo scoppio della crisi finanziaria globale del 2008, la Fed ha adottato un approccio fortemente "dipendente di dati" nell’impostare le politiche. Il fatto che la crisi abbia preso di sorpresa i membri della Fed, insieme alla lentezza e alla particolarità del processo di recupero e agli errori ripetuti sulle previsioni di crescita e inflazione, hanno minato la comprensione della Fed sul comportamento dell’economia e sull’efficacia dei suoi modelli analitici, in particolare quelli calibrati in base ai dati storici.

La Fed è diventata ostaggio non solo dei dati economici pubblicati sul Calendario Economico (e del caos inevitabile che li accompagna, tra cui anche delle pesanti revisioni dei dati precedenti), ma anche dei mercati. Invece di guidare i mercati, la banca centrale è caduta nella tentazione di seguire il suo orientamento di breve termine.

Se il prossimo report sul mercato del lavoro sarà positivo, la Fed potrebbe tornare ad avere una posizione strategica più proattiva. Oltre a contrastare un’eccessiva concentrazione sul breve termine, questo nuovo orientamento potrebbe fornire un nuovo ancoraggio per la politica, soprattutto quando gli altri fattori ad impatto passano dall’essere fermi a causa di ingorghi burocratici a elementi a sorpresa, come quelli che Trump promette di dare in occasione del suo discorso davanti al Congresso USA riunito questa notte.

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