Referendum costituzionale, presidenziali USA e investimenti: come muoversi sul mercato e su quali titoli puntare. Consigli per proteggere il proprio portafoglio.
Le elezioni presidenziali USA di novembre, ma anche il referendum costituzionale del 4 dicembre: e poi, altro fattore da non trascurare, le decisioni che le Banche Centrali prenderanno in tema di politica monetaria. Sono questi gli appuntamenti autunnali decisivi a cui i mercati guardano con attenzione e una notevole dose di preoccupazione.
Come fare a tutelare il proprio portafoglio e a resistere alle eventuali bufere che rischiano di scuotere il mondo finanziario nelle prossime settimane? Per gli investitori la parola d’ordine, come sempre, è diversificare. E su questo punto concordano tutti gli esperti intervistati dal quotidiano La Stampa.
Roberto Magnatantini, gestore di Banca Syz, per quanto riguarda l’azionario consiglia di puntare su “aziende poco indebitate e con buone prospettive di crescita nel business”, poco esposti alle oscillazioni provocate dalle scelte della Banche Centrali.
Per lo più si tratta di società leader del settore, con un brand forte. GoPro, ad esempio, incontra il favore di Banca Syz. Tra i titoli italiani, invece, gli esperti non fanno mistero di gradire Ferrari, Luxottica, Ima e Brembo.
Referendum costituzionale e mercato: il fronte obbligazionario
Sul fronte obbligazionario, sostiene Fabio Castaldi, senior multi-asset investment manager di Pictet Am, “siamo cauti e pensiamo che nei prossimi mesi ci sarà un riposizionamento su questo attivo”.
Castaldi aggiunge poi che “tra le nostre preferenze ci sono i Paesi periferici e tra questi scegliamo l’Italia”.
Per Antonello Piancastelli di Fideuram, “la volatilità è oggi molto più bassa rispetto a quanto conosciuto nel 2008 o nel 2011 e i mercati azionari globali presentano un rendimento ’year to date’ positivo. Il fenomeno più nuovo al quale assistiamo, invece, è una sempre maggiore correlazione nell’andamento delle diverse classi di attivi”.
Referendum costituzionale e mercato: la soluzione è diversificare
Il responsabile private banking di Deutsche Bank, Sandro Daga, indica la diversificazione come strada da percorrere per mettere al sicuro il proprio patrimonio:
“In un contesto di mercato con una direzione non chiara, è importante mantenere un portafoglio ben diversificato e utilizzare prodotti a gestione attiva, con attenta selezione dei gestori.
Per questo è importante che il cliente si rivolga a un consulente qualificato come il private banker, che può supportarlo nella scelta. Guardando alle opportunità del momento, riteniamo utile una diversificazione valutaria in dollari, anche con esposizione in bond emergenti”.
Referendum costituzionale: su quali titoli puntare se vince il Sì o il No
Su cosa potrebbero puntare, dunque, gli investitori dopo il referendum costituzionale di dicembre?
Secondo il parere di Jci Capital (raccolto da CorrierEconomia) con la vittoria del Sì gli investitori potrebbero comprare azioni dell’Eurozona (30%), e in particolare di Italia e Spagna, con un occhio di riguardo a banche, finanziari e assicurativi. Da non sottovalutare la carta USA (15%) e le azioni del Regno Unito (5%).
Sul fronte obbligazionario, invece, il portafoglio di Jci Capital prevede Obbligazioni Globali High yield (15%), Obbligazioni Globali Inv. Grade Corporate EU, UK e USA (20%) e Obbligazioni Globali Inv. Grade Govt IT, ESP, USA e UK (15%), alla luce di un sicuro calo dello spread dopo il Sì alla riforma della Costituzione.
In caso di vittoria del No, Ambrosetti Sim consiglia di puntare sull’oro (15%), sulle azioni del settore industriale (15%), delle telecomunicazioni (15%) e dei consumi non ciclici (20%). Spazio anche a obbligazioni corporate euro (25%) e Btp a breve termine (10%).
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