Referendum, Italia mai così vicina all’uscita dall’euro: il sondaggio

Antonio Atte

29/11/2016

A pochi giorni dal referendum, gli oltre mille investitori intervistati da Sentix danno al 19,3% le possibilità di un’uscita dell’Italia dall’euro.

Referendum, Italia mai così vicina all’uscita dall’euro: il sondaggio

Il rischio che nel giro di un anno l’Italia abbandoni la moneta unica non è mai stato così concreto. E’ quanto emerge da un’indagine dell’ufficio studi tedesco Sentix, il quale rileva come le chance di un’uscita italiana dall’euro abbiano toccato i massimi da quattro anni a questa parte.

Gli oltre mille investitori intervistati tra il 24 e il 26 novembre danno al 19,3% le possibilità di una dipartita di Roma dalla valuta europea. Il sondaggio - avviato nel 2012 - arriva a ridosso del decisivo referendum costituzionale del 4 dicembre, evento al quale è legata la sopravvivenza dell’attuale governo e la stabilità del sistema bancario italiano.

Secondo il Financial Times sarebbero otto gli istituti di credito italiani a rischio in caso di un’eventuale vittoria del No. Le banche in questione, secondo il principale quotidiano economico britannico, sono Mps, Veneto Banca, Popolare di Vicenza, Banca Carige e le quattro cosiddette good bank (Etruria, Marche, CariChieti e CariFerrara).

Referendum, Blackrock: vittoria No ritarderebbe soluzioni su banche

A schierarsi per il Sì è anche lo strategist di Blackrock Richard Turnill, il quale ritiene che una vittoria schiacciante del fronte del No al referendum sulla riforma costituzionale di domenica possa ostacolare ogni soluzione per il sistema bancario del Belpaese e dare linfa ai partiti populisti.

Al contrario, un’affermazione del Sì - spiega il manager della più grande società d’investimento del mondo - potrebbe comportare un breve recupero dei bond della regione e dei titoli bancari.

Per Turnill il referendum costituzionale del 4 dicembre rappresenta un test per misurare la vera forza dei movimenti populisti del Vecchio Continente, proprio come le elezioni presidenziali austriache (che si terranno sempre domenica) e quelle francesi del 2017.

Referendum: OCSE si schiera per il Sì

Un endorsement importante per il fronte del Sì è arrivato ieri dall’OCSE, secondo la quale l’approvazione della riforma costituzionale targata Renzi rappresenterebbe un passo importante per le riforme in Italia, perché

“semplifica il processo legislativo e chiarisce le responsabilità tra governo centrale e locale che impediscono gli investimenti pubblici e privati”.

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