Reddito di cittadinanza, 5 mesi per cambiarlo: è dannoso per il lavoro

Teresa Maddonni

30 Luglio 2021 - 10:16

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Reddito di cittadinanza: il ministro del Turismo della Lega Massimo Garavaglia si dà tempo fino alla prossima Legge di Bilancio per cambiarlo perché c’è chi preferisce il sussidio al lavoro.

Reddito di cittadinanza, 5 mesi per cambiarlo: è dannoso per il lavoro

Reddito di cittadinanza: 5 mesi per cambiarlo con la prossima Legge di Bilancio 2022 perché è dannoso per il mercato del lavoro.

È questo il pensiero del ministro del Turismo Massimo Garavaglia che ha rilasciato un’intervista al Messaggero.

Il reddito di cittadinanza così com’è strutturato non incentiva la ricerca del lavoro secondo il ministro della Lega, ma al contrario frena la ripresa economica.

Il reddito di cittadinanza infatti, al pari dell’indennità di disoccupazione Naspi, fa concorrenza secondo il ministro al reddito da lavoro, una stortura che lamentano i datori di lavoro stagionali e che Garavaglia conferma.

Un emendamento al decreto Sostegni bis, che poi è stato considerato inammissibile, prevedeva l’obbligo per i beneficiari del reddito di cittadinanza di accettare un lavoro stagionale. Garavaglia ora conferma che si impegnerà, con la Lega, per cambiare entro dicembre il reddito di cittadinanza.

Reddito di cittadinanza: 5 mesi per cambiarlo perché dannoso per il lavoro

Per Garavaglia il reddito di cittadinanza in 5 mesi va cambiato perché frena la ripresa economica essendo considerato alla stregua di un semplice sussidio per le famiglie in difficoltà.

Mancano i lavoratori stagionali e si tratta di un quarto della forza lavoro e secondo il ministro del Turismo al Messaggero il problema è che ci sono persone che preferiscono il sussidio invece di accettare lavori disponibili.

Riprende la polemica delle scorse settimane, laddove gli stagionali e i loro rappresentanti sindacali continuano a ribadire che il problema al contrario è legato alle troppo basse retribuzioni. Garavaglia tuttavia conferma quelle che sono le accuse dei datori di lavoro al reddito di cittadinanza:

“Io sto girando l’Italia in lungo e largo. Parlo con decine di imprenditori al giorno. E tutti, dico tutti, lamentano la stortura creata sul mercato del lavoro dal reddito di cittadinanza. Una stortura particolarmente dannosa, oggi e in futuro. Nella sostanza, il reddito di cittadinanza, ma ci metto anche la Naspi, fanno una vera e propria concorrenza al reddito da lavoro, come del resto sottolinea pure Federturismo. ”

E ha ribadito che chi percepisce il reddito di cittadinanza preferisce “rinunciare a offerte, o svolgere qualche attività in nero, piuttosto che andare a lavorare. Le conseguenze sono devastanti. Non solo per l’impatto economico, pure considerevole, ma per l’atteggiamento che rischia di innescarsi in ampie fasce della popolazione: meglio vivere con sussidi che accettare i lavori che si possono ottenere. Il lavoro è dignità e libertà, il sussidio la mancia del potente di turno”.

Il ministro del Turismo quindi torna ad accusare il reddito di cittadinanza di essere un disincentivo al lavoro. In moltissimi casi tuttavia, specie in pandemia, il reddito di cittadinanza, insieme al reddito di emergenza lo ricordiamo, è stato un sostegno per moltissime famiglie in difficoltà.

Reddito di cittadinanza: da cambiare con la prossima Legge di Bilancio

E il reddito di cittadinanza, secondo il ministro sempre al Messaggero, va cambiato con la prossima Legge di Bilancio e Garavaglia conferma che sarà un impegno della sua parte di maggioranza di governo.

“Il reddito di cittadinanza va cambiato - ha detto Garavaglia - credo che, come Lega, metteremo in campo iniziative in tal senso già con la prossima legge di Bilancio.”

E sul costo della misura il ministro ricorda che lo Stato non può permettersi che sia così elevato (9 miliardi entro fine anno 2 in più rispetto al 2020).

“Per rispetto di chi tutti i giorni va al lavoro. E per rispetto di chi, oggi, deve rinunciare ad agganciare la ripresa economica. In questa maggioranza, la Lega sta mettendo da parte alcuni dei propri vessilli per onorare un impegno assunto davanti al Paese. Con la difesa ostinata e ideologica del reddito di cittadinanza altri non stanno facendo la loro parte.”

E bene ricordare che il reddito di cittadinanza così com’è, e che la Lega ora vuole cambiare come le parole del ministro ricordano, è stato approvato nel 2019 dal governo giallo verde; il sussidio da sempre è il cavallo di battaglia dei 5 Stelle al tempo alleati di governo del partito di Salvini.

Se si vuole cambiare il reddito di cittadinanza, quindi, almeno questa volta andrà fatto non per semplice spirito propagandistico, ma pensando ai reali bisogni delle persone e del Paese.

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