Reddito di cittadinanza, si riduce l’importo: la comunicazione dell’Inps

Simone Micocci

21/03/2022

21/03/2022 - 18:04

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Inps: due nuove prestazioni entrano nel Siuss, il sistema informativo utile per il calcolo del reddito di cittadinanza. Ecco cosa cambierà per i percettori.

Reddito di cittadinanza, si riduce l’importo: la comunicazione dell’Inps

Reddito di cittadinanza: l’importo potrebbe ridursi presto, almeno per alcuni nuclei familiari. La “colpa” è di una novità in ambito operativo, con l’Inps che ha incluso due nuove categorie di contributi economici nel “Siuss”, il sistema informativo unitario dei servizi sociali.

La notizia è stata data con il messaggio n. 1244/2022, con il quale viene comunicata appunto l’aggiunta al Siuss di due benefici che d’ora in avanti verranno presi, come previsto dalla normativa, in considerazione ai fini del calcolo del reddito di cittadinanza.

Come noto, infatti, quando si calcola l’importo della misura si tiene conto se nel frattempo il nucleo familiare beneficia di altre prestazioni di sostegno al reddito. In tal caso, l’integrazione spettante a titolo di reddito di cittadinanza si riduce, con la regola che vuole che il reddito familiare viene calcolato al netto delle prestazioni assistenziali indicate dall’Isee, ma con l’aggiunta di quelle in corso di godimento.

In questi anni sono diverse le misure prese in considerazione dall’Inps, ma nelle prossime settimane se ne aggiungeranno altre due che, se percepite, andranno a impattare sull’importo del reddito di cittadinanza. Vediamo di quali si tratta.

Reddito di cittadinanza e contributo affitto

Il reddito di cittadinanza, come noto, prevede due differenti componenti: da una parte l’integrazione al reddito familiare, dall’altra il rimborso per le spese per l’affitto per un massimo di 280 euro mensili. In alternativa la famiglia può ricevere un contributo, che tuttavia si riduce a 150 euro mensili, a titolo di rimborso per la rata del mutuo.

Ebbene, la cosiddetta Quota B del reddito di cittadinanza non è tuttavia compatibile con il bonus affitto pagato dai Comuni utilizzando le risorse a disposizione nel Fondo nazionale sostegno delle locazioni (Legge 431 del 1998), come stabilito dall’articolo 1, VI comma, del decreto approvato il 19 luglio scorso dal ministero delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili.

Per questo motivo, come comunicato dall’Inps, d’ora in avanti i Comuni dovranno trasmettere al Siuss i dati riferiti alla percezione di tale contributo, indicando la data d’inizio e di fine erogazione, nonché l’importo mensile erogato al cittadino.

A tal proposito, ricordiamo che il Siuss è quel sistema con cui l’Inps tiene traccia di tutte le prestazioni sociali agevolate erogate nei confronti dei cittadini, sia dall’Istituto stesso che dagli enti territoriali. Tutte informazioni utili a determinare l’Isee e le relative prestazioni sociali che da questo dipendono, quale appunto il reddito di cittadinanza.

D’ora in avanti, dunque, l’Inps sarà informato su quali sono le famiglie che stanno percependo il sostegno per l’affitto erogato dal Comune, e in questo modo potrà tagliare - laddove previsto - la parte di reddito di cittadinanza pagata a titolo di rimborso per le spese di affitto.

I contributi per l’affitto diversamente finanziati, o comunque quelli riferiti ad altre annualità, restano invece cumulabili con il reddito di cittadinanza.

“Reddito di cittadinanza” province autonome

La seconda misura interessa una platea ridotta di beneficiari. L’Inps, infatti, fa riferimento a quelle misure erogate dalle Province autonome con “finalità analoghe a quelle del reddito di cittadinanza”.

Nel dettaglio, nella categoria del Siuss A1.04.03. si trovano quelle misure erogate dalla Province autonome di Trento e Bolzano a partire dal 1° gennaio 2022: chi ne beneficia subirà dunque una decurtazione del reddito di cittadinanza, come vuole la normativa secondo cui le due prestazioni non sono interamente cumulabili.

La comunicazione, come per il contributo per l’affitto, dovrà essere inviata al Siuss entro un termine di 15 giorni dal loro riconoscimento: tale compito non compete a chi ne beneficia, bensì agli enti erogatori.

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