Reddito di cittadinanza: l’importo sale a 1.730€ al mese? Facciamo chiarezza

Simone Micocci

10 Novembre 2021 - 15:16

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Reddito di cittadinanza: il comitato di valutazione ritiene che l’importo riconosciuto alle famiglie numerose vada aumentato. Cosa deciderà di fare il Governo?

Reddito di cittadinanza: l’importo sale a 1.730€ al mese? Facciamo chiarezza

L’importo del reddito di cittadinanza dovrebbe essere aumentato alle famiglie numerose”; è questa l’indicazione che arriva dal gruppo di esperti incaricati dal Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, che in questi ultimi mesi ha studiato il funzionamento della misura mettendone in risalto pregi e difetti.

Nelle ultime ore si è parlato molto di reddito di cittadinanza e non solo per le novità che verranno attuate con l’approvazione della Legge di Bilancio 2022. Nella giornata di ieri, martedì 9 novembre, infatti, il comitato di valutazione guidato da Chiara Saraceno ha pubblicato i risultati del suo lavoro, sintetizzando il tutto in 10 proposte per migliorare il reddito di cittadinanza.

Tra queste proposte vi è appunto quella che riguarda l’aumento dell’importo massimo riconoscibile a titolo di reddito di cittadinanza, il quale potrebbe salire, in determinate situazioni, fino a 1.730,00€ mensili.

Ma attenzione a non prendere questa proposta come se fosse una novità: a oggi, infatti, non sembrano esserci i presupposti per accogliere una tale indicazione ed è per questo che l’importo del reddito di cittadinanza nel 2022 dovrebbe restare uguale a come è oggi (con la possibilità però di un taglio di 5€ ogni mese).

Reddito di cittadinanza: chi e come vuole cambiare l’importo

Secondo il comitato di valutazione del reddito di cittadinanza, gli attuali criteri per il calcolo della misura sfavoriscono le famiglie più numerose. A tal proposito, ricordiamo rapidamente come si calcola oggi l’importo dell’assegno mensile:

  • in base a quello che è il reddito percepito, spetta un’integrazione fino a 500,00€ mensili (6.000,00€ annui) per la persona sola. Ne consegue, dunque, che nel caso di chi ha un reddito personale pari a zero, spetta un’integrazione piena di 500,00€;
  • per le famiglie numerose, la soglia dei 500,00€ mensili viene moltiplicata per il relativo parametro di scala di equivalenza, calcolato aggiungendo uno 0,4 per ogni altro componente maggiorenne e uno 0,2 per i componenti minorenni. Il parametro di scala di equivalenza non può in ogni caso, essere superiore a 2,1, quindi l’integrazione può arrivare a un massimo di 1.050,00€;
  • per le famiglie numerose dove ci sono anche componenti con grave disabilità il parametro di scala di equivalenza può arrivare a 2,2, con un importo massimo di 1.100,00€;
  • nel caso dei nuclei familiari che vivono in affitto, vi è anche un rimborso del canone di locazione per un massimo di 280,00€.

Ne consegue, dunque, che l’importo massimo del reddito di cittadinanza è pari a 1.330,00€, 1.380,00€ per i nuclei familiari numerosi dove ci sono anche disabili.

Ebbene, secondo il comitato di valutazione bisognerebbe rivedere i suddetti criteri, i quali a oggi sfavoriscono i nuclei familiari più numerosi. La scala di equivalenza utilizzata è troppo penalizzante, se non altro per la parte che fissa il limite a 2,1.

A tal proposito, secondo il comitato si dovrebbe arrivare fino a 2,8, o 2,9 per i nuclei con disabili gravi. E non solo: viene anche chiesto che i componenti minorenni vengano equiparati ai maggiorenni, aggiungendo dunque uno 0,4 anziché l’attuale 0,2.

Quali sarebbero le conseguenze di tali modifiche? Intanto che l’importo massimo del reddito di cittadinanza salirebbe. Nel dettaglio, con il limite a 2,8 si potrebbe arrivare fino a 1.400,00€ che con l’aggiunta del contributo per l’affitto vorrebbe dire 1.680,00€ mensili. Nel caso dei nuclei familiari numerosi con disabili, invece, l’importo massimo arriva a 1.450,00€, 1.730,00€ con l’aggiunta della componente sull’affitto.

Esempio

Sarebbe inoltre più semplice arrivare a tali importi. Ad esempio, pensiamo a una famiglia composta da tre componenti maggiorenni e da tre minorenni.

Oggi il parametro di scala di equivalenza per questi è:

  • valore pari a 1 per il richiedente;
  • 0,4 per ogni componente maggiorenne;
  • 0,2 per ogni componente minorenne;
  • totale 2,4, ma visto il limite previsto dalla legge viene considerato come 2,1.

Nel caso in cui dovessero cambiare le regole come proposto dal comitato di valutazione, invece:

  • valore pari a 1 per il richiedente;
  • 0,4 per ogni componente, minorenne o maggiorenne che sia;
  • totale 3. ma visto il nuovo limite verrebbe considerato come un 2,8.

Differenze notevoli che si ripercuoterebbero sull’importo. Pensiamo al caso in cui questa famiglia abbia un reddito annuo di 6.000,00€, quindi 500,00€ al mese. Oggi questi, senza contributo sull’affitto, hanno diritto a un reddito di cittadinanza d’importo mensile pari a 550,00€.

Con i nuovi criteri, e un parametro di scala di equivalenza di 2,8, l’importo arriverebbe invece a 900,00€, con un incremento dunque di 350,00€.

Reddito di cittadinanza: quando cambia l’importo?

Non sappiamo “quando”, né tantomeno “se”, una tale proposta verrà messa in atto. Sicuramente non con il numero di beneficiari attuali: per il 2022, infatti, la spesa per il reddito di cittadinanza già sarà vicina ai 10 miliardi di euro e la suddetta novità farebbe lievitare il costo ancora di più.

E in una maggioranza di Governo dove non mancano coloro che vorrebbero persino abolire il reddito di cittadinanza sarebbe difficile far passare una tale proposta come necessaria.

Ragione per cui oggi quella del comitato di valutazione resta solamente una proposta. Sarà adesso compito della politica capire se ci sono i margini per la sua realizzazione.

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