Reddito di Cittadinanza: può fare una nuova domanda chi si rifiuta di lavorare?

Antonio Cosenza

7 Settembre 2020 - 16:00

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RdC: quando si può fare una nuova domanda? Facciamo chiarezza riguardo a coloro che hanno perso il sostegno per essersi rifiutati di lavorare.

Reddito di Cittadinanza: può fare una nuova domanda chi si rifiuta di lavorare?

Reddito di Cittadinanza: mentre si avvicina la scadenza di settembre, quando per molti beneficiari sarà il momento di presentare la domanda per il rinnovo poiché decorsi i primi 18 mesi di fruizione, ci si interroga riguardo a quando effettivamente si può presentare una nuova richiesta per il beneficio.

Va detto, infatti, che la domanda per il Reddito di Cittadinanza si può presentare tutte le volte che si vuole: l’importante è rispettare le regole previste dalla normativa a riguardo. Ad esempio, quando la domanda viene presentata dopo la scadenza di 18 mesi bisogna aspettare un mese di sospensione. Se invece il Reddito di Cittadinanza è stato tolto per il superamento dei requisiti reddituali bisognerà attendere che questi tornino in regola, altrimenti anche la nuova richiesta verrà rigettata.

Discorso a parte lo merita il Reddito di Cittadinanza tolto a causa di una sanzione, ad esempio in quei casi dove anche un solo componente del nucleo familiare beneficiario si rifiuta di andare a lavorare. In questo caso, infatti, per la nuova domanda c’è da aspettare un termine più o meno lungo a seconda della composizione del nucleo familiare.

Reddito di Cittadinanza: quando viene tolto a chi non vuole lavorare

Il Reddito di Cittadinanza è una misura che prevede una condizionalità: per chi si rifiuta di lavorare, ovvero di partecipare al piano di reinserimento avviato con la firma del Patto per il Lavoro, scatta infatti la decadenza del sostegno per tutto il nucleo familiare.

Nel dettaglio, sono diverse le situazioni sanzionate con la perdita del Reddito di Cittadinanza in quanto dimostrazione che i beneficiari non sono intenzionati a trovare un nuovo impiego. Ad esempio - secondo quanto chiaramente stabilito dalla normativa - il RdC si perde quando:

  • entro 30 giorni dal riconoscimento del beneficio i componenti maggiorenni - che si trovano nella condizione di lavorare - non rilasciano la Dichiarazione di Immediata Disponibilità al lavoro;
  • non ci si presenta per tre volte alle convocazioni del Centro per l’Impiego per la firma del Patto per il Lavoro;
  • ci si rifiuta di firmare il Patto per il Lavoro;
  • al quarto richiamo formale per il mancato rispetto degli obblighi indicati dal Patto per il Lavoro;

Inoltre, anche se non si può parlare di lavoro vero e proprio, il Reddito di Cittadinanza decade anche quando i beneficiari si rifiutano di partecipare ai progetti di pubblica utilità organizzati dal Comune.

Reddito di Cittadinanza: chi non vuole lavorare può ripresentare la domanda?

Anche nel caso in cui il Reddito di Cittadinanza sia stato tolto a seguito di una delle suddette sanzioni si può ripresentare domanda, ma solo dopo che siano trascorsi i termini indicati dalla normativa.

Va detto che la sanzione, anche se applicata per il rifiuto di un solo componente del nucleo familiare, vale per l’intera famiglia. Ogni componente, quindi, non potrà fare domanda prima che siano passati i seguenti termini:

  • 18 mesi dall’applicazione della sanzione;
  • 6 mesi dall’applicazione della sanzione per i nuclei familiari dove ci sono minorenni, oppure disabili gravi.

Non è vietato, quindi, presentare una nuova domanda nel caso in cui in passato ci si sia mostrati poco interessati al lavoro. L’importante è aspettare prima di ripresentare la domanda e, ovviamente, mettersi subito a disposizione se non si vuole incorrere nuovamente nella stessa sanzione.

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