USA: quale effetto dallo stimolo fiscale di Biden sui mercati?

Pierandrea Ferrari

18 Gennaio 2021 - 18:00

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Il presidente in pectore Joe Biden ha già messo a punto un nuovo piano di stimoli fiscali da 1.900 miliardi di dollari. Ma quale sarà l’effetto sui mercati azionari?

USA: quale effetto dallo stimolo fiscale di Biden sui mercati?

Quale sarà l’effetto sui mercati finanziari del nuovo piano di stimoli fiscali – da 1.900 miliardi di dollari – presentato da Joe Biden la scorsa settimana?

Una domanda lecita, vista anche la controintuitiva reazione dei principali indici di mercato – come l’S&P 500, il Dow Jones e il Nasdaq – che nonostante il potenziale effetto positivo sull’economia USA dell’iniezione di liquidità (monstre) promessa dal leader Democratico hanno chiuso l’ultima sessione di Borsa in territorio negativo.

Perché? Già da tempo, alcuni analisti hanno messo in evidenza il rischio bolla sull’azionario a stelle e strisce, la cui fiducia sin qui è stata alimentata dalle politiche di supporto delle banche centrali: ora, sebbene il nuovo pacchetto di stimoli fiscali sia fondamentale per rinfrancare un’economia gravemente fiaccata dalla crisi pandemica, la portata del prossimo round di aiuti potrebbe far schizzare le quotazioni dei titoli oltre la soglia di guardia.

Un campanello di allarme, per gli investitori, che negli ultimi mesi hanno già assistito ad un (preoccupante) disaccoppiamento tra le piazze finanziarie e l’economia reale, le cui maglie potrebbero persino allargarsi con il piano di salvataggio del Partito Democratico.

Ma aldilà delle diffuse inquietudini circa la stabilità dei mercati, gli stimoli fiscali di Joe Biden tracceranno un nuovo scenario di vincitori e vinti sull’azionario statunitense: tra i primi, certamente, le aziende green e le infrastrutture, segmenti dell’economia sui quali il presidente in pectore ha incentrato buona parte della sua campagna elettorale; a soffrire dell’eccesso di stimoli potrebbero essere invece, secondo gli analisti, i titoli Biotech e l’oro, ma anche le fasce più deboli della società statunitense.

Nuovi stimoli fiscali: positivo l’effetto sulle aziende green e le infrastrutture

Il pollice verde della nuova amministrazione Biden era già emerso durante l’aspra campagna elettorale dello scorso anno, quando il leader del partito dell’asinello promise discontinuità rispetto al corso repubblicano di Donald Trump in materia di politiche ambientaliste.

Non sorprende, dunque, che tra i primi beneficiari degli stimoli fiscali di Joe Biden – secondo le previsioni - ci saranno proprio quei titoli green che promettono di accelerare la transizione dell’economia statunitense verso le nuove soluzioni ecosostenibili: sebbene il Democratico non abbia ancora offerto dettagli in merito alle politiche che verranno messe a punto, è lecito attendersi un movimento al rialzo del segmento elettrico dell’automotive, quest’ultimo da inquadrare nella più ampia contesa tra Stati Uniti e Cina sulla leadership del settore.

Un trend rialzista che potrebbe supportare anche le quotazioni dei titoli di costruttori come Arcosa, U.S. Concrete e Commercial Metals: Joe Biden ha infatti a più riprese posto l’accento sulla necessità di puntare sulle infrastrutture per rilanciare l’economia nazionale e, sebbene anche in questo caso si attendando novità sugli interventi che verranno finanziati, gli analisti vedono un incremento della spesa pari al 40% nell’arco dei prossimi cinque anni.

Perdono terreno i titoli Biotech e l’oro

Si stagliano dense nubi grigie, invece, nell’altra metà del cielo: a rischio non solo quei titoli Biotech che hanno raccolto negli ultimi mesi le scommesse degli investitori sull’onda dei vaccini anti-Covid, ma anche il più classico tra i beni rifugio, l’oro, quest’ultimo destinato ad un rapido declino con l’accelerazione dell’economia statunitense verso gli standard pre-crisi.

Ciò non toglie, tuttavia, che alcuni segmenti della società americana possano essere travolti dalle congiunture negative dei nuovi stimoli fiscali targati Biden: ad essere esposti, secondo gli analisti, soprattutto i cittadini a basso reddito e gli anziani, vittime di quella inflazione che l’ultimo round di aiuti potrebbe contribuire ad incrementare e che finirebbe per spuntare le armi sin qui utilizzate dalla Federal Reserve per proteggere l’economia a stelle e strisce dalla crisi pandemica.

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